A Roma dotazioni non omologate pronte per il commercio
Redazione ANSA MILANO 14 marzo 2020 09:49 NEWS
La Guardia di Finanza ha sequestrato, al posto di confine con la Svizzera a Ponte Chiasso (Como), circa 840 mila guanti monouso di cui 800 mila in vinile e 40 mila in lattice e 120 mascherine con valvola di classe FP 2 dirette in territorio elvetico in violazione delle recenti norme che ne vietano l’esportazione, senza autorizzazione, a causa dell’emergenza coronavirus.
Il sequestro è stato eseguito in due operazioni, il 5 e il 10 marzo. La merce, prelevata dai depositi doganali, verrà consegnata dalla Protezione Civile alle strutture sanitarie della Lombardia.
Numerose mascherine, prodotte “artigianalmente” da una sartoria di Roma, nel quartiere Portuense, erano pronte ad essere messe in commercio, sebbene non conformi alla normativa comunitaria e nazionale poiché sprovviste del marchio di qualità CE.
Il titolare dell’attività, che aveva addirittura pubblicizzato la vendita dei manufatti, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Roma per frode in commercio dalle Fiamme Gialle del 3° Nucleo Operativo Metropolitano della Capitale.
Inoltre, nel retrobottega di una farmacia sita nella zona di Guidonia Montecelio, al cui esterno era esposto un cartello con l’indicazione “maschere esaurite”, i Finanzieri del Gruppo di Tivoli hanno trovato e sequestrato 228 dispositivi che venivano venduti al prezzo di 35 euro l’uno, cinque volte superiore al valore di acquisto.
Per il titolare e tre suoi dipendenti è scattata la segnalazione all‘Autorità Giudiziaria di Tivoli per il reato di “manovre speculative su merci”, con conseguente richiesta di assegnazione dei dispositivi alla Protezione Civile, affinché siano utilizzati dagli operatori chiamati a gestire l’emergenza.
Altre 480 mascherine non in linea con gli standard di sicurezza sono state scovate da militari della Compagnia di Frascati in una rivendita alla Romanina, acquistate “in nero” e occultate sotto il bancone.
Anche in questo caso l’esercente è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Roma. Sono in corso indagini per risalire all’origine della “filiera” illegale.
Dall’inizio dell’emergenza, sono state centinaia le attività commerciali di Roma e provincia controllate dalla Guardia di Finanza per verificare la corretta esposizione dei prezzi al pubblico e sventare ogni possibile pratica speculativa, commessa approfittando dell’aumento vertiginoso della domanda di mascherine e disinfettanti.