venerdì, Aprile 17, 2020

Banca d’Italia lancia l’allarme: pericolo truffe, corruzione e usura

L’emergenza Covid-19 “espone il sistema economico-finanziario a rilevanti rischi di comportamenti illeciti”. Si legge in una nota dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) di Bankitalia. A intermediari, professionisti, agli altri operatori qualificati e alle pa è richiesto un impegno particolare per calibrare i presidi antiriciclaggio.

da MF-Milano Finanza del 16/04/2020 19:00

L’emergenza Covid-19 “espone il sistema economico-finanziario a rilevanti rischi di comportamenti illeciti”. A lanciare l’allarme è in una nota l’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia, perchè “sussiste il pericolo di truffe, di fenomeni corruttivi e di possibili manovre speculative anche a carattere internazionale. L’indebolimento economico di famiglie e imprese accresce i rischi di usura e può facilitare l’acquisizione diretta o indiretta delle aziende da parte delle organizzazioni criminali”.

“Gli interventi pubblici a sostegno della liquidità, si legge nel documento dell’Uif “possono determinare tentativi di sviamento e appropriazione, anche mediante condotte collusive. Il mutamento improvviso delle coordinate di relazione sociale aumenta l’esposizione di larghe fasce della popolazione al rischio di azioni illegali realizzate anche online”.

In questa situazione è quindi “necessario operare in maniera coesa perchè gli interventi pubblici raggiungano gli obiettivi prefissati, sostenendo effettivamente persone e imprese in difficoltà, prevenendo possibili effetti distorsivi e preservando l’integrità dell’economia legale. Si tratta di preoccupazioni già espresse da istituzioni nazionali e internazionali, rispetto alle quali l’apparato di prevenzione del riciclaggio può rappresentare uno strumento efficace perchè, grazie alla sua capacità di coinvolgere l’intera struttura economica del Paese, è in grado di intervenire tempestivamente sulle operazioni in corso e non solo ad ausilio della fase di repressione dei reati”.

Agli intermediari, ai professionisti, agli altri operatori qualificati e alle pubbliche amministrazioni, “che sono parte attiva del sistema di prevenzione, è richiesto oggi un impegno particolare per calibrare i propri presidi antiriciclaggio nella maniera più efficace. Occorre supportare adeguatamente il dispiegarsi dell’intervento di sostegno, ma anche intercettare e comunicare tempestivamente all’Uif tutte le situazioni sospette per consentire l’attivazione dei meccanismi di approfondimento e indagine”.

“Possono inoltre verificarsi meccanismi fraudolenti connessi con la raccolta di fondi anche on line mediante piattaforme di crowdfunding, a favore di fittizie organizzazioni non profit” mette in guardia Bankitalia.

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