Con la fase 2 cadono alcuni divieti: sì agli spostamenti in regione e agli incontri tra familiari. Via libera all’apertura dei parchi e passeggiate senza limiti di allontanamento dalla casa. Un nuovo decreto per sbloccare da subito alcune imprese strategiche
da Corriere.it del 25 aprile 2020 (modifica il 25 aprile 2020 | 09:32)
di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini
Liberi dal 4 maggio di girare all’interno della propria Regione, senza più l’obbligo di compilare l’autocertificazione. Se confermata, sarà questa una delle novità più significative del decreto che il premier Giuseppe Conte, salvo slittamenti ancora possibili, illustrerà sabato sera agli italiani.
Il via libera alla «fase 2» dell’emergenza coronavirus è atteso per sabato, dopo la cabina di regia e la riunione con il Comitato tecnico-scientifico. Ci sono ancora discussioni tra i ministri sull’uso delle mascherine — che all’aperto non saranno obbligatorie —, la riapertura dei parchi pubblici e il calendario di negozi e ristoranti, ma l’accordo sull’allentamento dei divieti è stato raggiunto. Con un’altra novità importante, per la quale molto si è battuto il ministro della Cultura, Dario Franceschini: la riapertura il 18 maggio dei musei, delle biblioteche e degli archivi.
Un messaggio di ottimismo, per dire al mondo intero che l’Italia (pur con prudenza e cautela) riparte.
«Non dovrà essere un liberi tutti», è il monito del ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma dal 4 maggio gli italiani potranno riprendere un po’ di libertà di movimento, sempre seguendo tre regole fondamentali: distanza di almeno un metro, mascherine nei luoghi chiusi e quando non si puòstare lontani, divieto di assembramento. Allo studio anche l’ipotesi di consentire i viaggi nelle regioni confinanti. Sarà permesso viaggiare da una città all’altra, il che fa presumere che sia possibile andare nelle seconde case, senza superare i confini regionali. Conte è orientato ad abolire l’autocertificazione, ma il fronte del rigore insiste per conservarla, anche in forma più blanda. Il dubbio sul modulo è legato alla dichiarazione su quarantena e positività, ma potrebbe essere superato dal fatto che chi è malato ed esce rischia la denuncia per procurata epidemia.
Le aziende
Il 27 aprile riapriranno le grandi aziende strategiche nei settori automotive, moda e produzione di macchine agricole industriali: si sta studiando un decreto ad hoc firmato dai ministri Speranza, Gualtieri, Patuanelli e De Micheli. Quel giorno scatterà il via libera per le imprese manufatturiere, le costruzioni e i servizi funzionali a queste filiere. Molto si è discusso anche della possibilità di riaprire i portoni delle scuole, almeno per colloqui e riunioni, ma al momento l’unica conferma è che partiranno i lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici.
I parchi
Le passeggiate saranno consentite e non sarà più obbligatorio restare nei pressi della propria abitazione. Si potrà uscire massimo in due adulti e con i figli. Bisognerà evitare di stazionare in un luogo, a meno che non si riesca a mantenere la distanza di sicurezza. La riapertura di parchi, ville e giardini pubblici è un altro tema che divide scienziati ed esponenti del governo. Il ministro Speranza è favorevole a consentire che i bambini possano tornare all’aperto, purché gli spazi verdi siano bene organizzati. Ma il Comitato tecnico scientifico frena e nelle ultime riunioni più d’uno, anche tra i ministri, ha suggerito di consentire piuttosto passeggiate al mare, in campagna o comunque in spazi più aperti: questo perché non tutti i giardini pubblici consentono di evitare assembramenti.
Lo sport
Gli sport all’aperto saranno consentititi anche lontano dalle proprie abitazioni, purché da soli oppure mantenendo la distanza di sicurezza di due metri. Si potrà correre e andare in bici. Saranno permessi gli allenamenti individuali e quindi si potrà andare anche nei centri sportivi delle società. La task force guidata da Vittorio Colao suggeriva di tenere gli anziani in casa ancora per qualche mese, ma questa linea non è passata anche per l’esplicita contrarietà di Conte. Nel dpcm ci saranno però forti raccomandazioni per tutelare le persone più a rischio, per l’età o per patologie.