La relazione sull’attività del 2019 della presidente della Corte Costituzionale
da ItaliaOggi.it del 28/04/2020 10:05
“Anche nel tempo presente, ancora una volta, è la Carta costituzionale così com’è -con il suo equilibrato complesso di principi, poteri, limiti e garanzie, diritti, doveri e responsabilità– a offrire alle istituzioni e ai cittadini la bussola necessaria a navigare per l’ alto mare aperto” dell’emergenza e del dopo-emergenza che ci attende.
Lo ha sottolineato la Presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, nella relazione sull’attività del 2019. “Il nuovo anno è stato aperto da una contingenza davvero inedita e imprevedibile, contrassegnata dall’emergenza, dall’urgenza di assicurare una tutela prioritaria alla vita, alla integrità fisica e alla salute delle persone anche con il necessario temporaneo sacrificio di altri diritti”, ha proseguito la presidente mettendo in evidenza come “la nostra Costituzione non contempla un diritto speciale per lo stato di emergenza sul modello dell’art. 48 della Costituzione di Weimar o dell’art.16 della Costituzione francese, dell’art. 116 della Costituzione spagnola o dell’art. 48 della Costituzione ungherese. Si tratta di una scelta consapevole”.
“Nella Carta costituzionale -ha precisato- non si rinvengono clausole di sospensione dei diritti fondamentali da attivarsi nei tempi eccezionali, né previsioni che in tempi di crisi consentano alterazioni nell’assetto dei poteri”.
“La Costituzione non è insensibile al variare delle contingenze, all’eventualita’ che dirompano situazioni di emergenza, di crisi, o di straordinaria necessità e urgenza, come recita l’articolo 77 della Costituzione, in materia di decreti-legge“, ha aggiunto Cartabia spiegando che “la Repubblica ha attraversato varie situazioni di emergenza e di crisi -dagli anni della lotta armata a quelli 18 più recenti della crisi economica e finanziaria – che sono stati affrontati senza mai sospendere l’ordine costituzionale, ma ravvisando al suo interno gli strumenti idonei a modulare i principi costituzionali in base alle specifiche contingenze: necessità, proporzionalità, bilanciamento, giustiziabilità e temporaneità sono i criteri con cui, secondo la giurisprudenza costituzionale, in ogni tempo deve attuarsi la tutela “sistemica e non frazionata” dei principi e dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, ponderando la tutela di ciascuno di essi con i relativi limiti”.
Cartabia ha anche chiesto leale collaborazione istituzionale. “In questo periodo di emergenza, se c’è un principio costituzionale che merita particolare enfasi e particolare attenzione è proprio quello della “leale collaborazione” –il risvolto istituzionale della solidarietà– su cui anche la giurisprudenza della Corte costituzionale non si stanca di ritornare, affinche’ l’azione e le energie di tutta la comunità nazionale convergano verso un unico, condiviso obiettivo”.
Ha sottolineato la presidente della Corte Costituzionale che “l’intera Repubblica e tutte le sue istituzioni -politiche e giurisdizionali; statali, regionali, locali- stanno indefessamente lavorando nella cornice europea per il comune obiettivo di servire al meglio le esigenze dei singoli cittadini e dell’intera comunità –ha continuato- Nella società civile sono ovunque fiorite iniziative spontanee di solidarietà”.
“Alle istituzioni, lo spirito che la contingenza richiede è stato espresso dalle parole rivolte dal presidente della Repubblica agli italiani sin dall’inizio della crisi, il 5 marzo 2020: “Il momento che attraversiamo richiede coinvolgimento, condivisione, concordia, unita’ di intenti”: nelle istituzioni, nella politica, nella vita quotidiana della societa’, nei mezzi di informazione. I momenti di emergenza richiedono un sovrappiu’ di responsabilita’ ad ogni autorita’ e in particolare agli operatori dell’informazione, che svolgono un ruolo decisivo per la vita sociale e democratica”, ha concluso.