Il Commissario straordinario fa il punto sulle misure sanitarie per la Fase 2: Immuni sarà in funzione a breve e “in tempi ravvicinati sarà attivo anche il diario clinico”. Definito il campione per i test sierologici gratuiti. Arcuri rivendica il numero di tamponi effettuati: “Italia prima al mondo in relazione agli abitanti”. L’attacco a chi critica: “Liberisti che emettono sentenze quotidiane da un divano con un cocktail in mano”
di F. Q. | 28 APRILE 2020
L’app per il tracciamento del contagio sarà pronta e verranno distribuite 12 milioni di mascherine al giorno. Nella settimana che porterà all’inizio della Fase 2, fissata per lunedì 4 maggio, il Commissario straordinario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla protezione civile fa il punto sulle misure sanitarie per il contenimento del contagio che permetteranno la convivenza con il virus, dai dispositivi di protezione ai test sierologici passando per il monitoraggio del contagio.
“A maggio con le prime funzionalità, cioè il contact tracing, l’app sarà in funzione” e “in tempi ravvicinati saranno attive anche le funzionalità più vicine al diario clinico“, cioè la connessione con il Sistema sanitario nazionale, ha spiegato Arcuri. Mentre da lunedì “potremmo distribuire 12 milioni di mascherine al giorno, tre volte l’attuale fornitura”. Mascherine che saranno vendute al prezzo di 50 centesimi di euro, fissato dallo stesso Arcuri e oggetto di diverse critiche: “Avrei tanta voglia di parlare dalla trincea in cui da 40 giorni mi trovo con il dottor Borrelli e i nostri collaboratori, di parlare dei liberisti che emettono sentenze quotidiane da un divano con un cocktail in mano. Ma non lo farò, il mio dovere è lavorare”, ha replicato Arcuri, polemizzando con chi “dice che il prezzo delle mascherine lo fa il mercato, sorseggiando i loro centrifugati“.
“Mancano 6 giorni al 4 maggio, conoscete le decisioni del governo, inizia un graduale alleggerimento delle misure di contenimento che tutti abbiamo dovuto sopportare. Resto un convinto assertore di prudenza e cautela“, ha spiegato il commissario, sottolineando i dati che arrivano dalla Germania. “Dimostrano come sia alto il rischio di tornare ad un lockdown totale se mi alleggeriscono troppo in fretta le misure di contenimento prese”. L’ R con zero, l’indice di contagiosità del virus, è tornato a salire in Germania da 0,7 a sopra l’1.
Per evitare un ritorno alla chiusura totale, fondamentale sarà il rispetto delle regole sanitarie e quindi l’uso delle mascherine. Il commissario ha annunciato un aumento della fornitura a 12 milioni al giorno già a maggio. Poi “dal mese di giugno arriveremo a 18 milioni, dal mese di luglio 25 milioni e quando inizieranno le scuole a settembre potremo distribuire 30 milioni di mascherine al giorno, undici volte quel che distribuivamo all’inizio dell’emergenza”, ha spiegato Arcuri.
Un altro aspetto chiave sarà l’app per il tracciamento del contagio: “La app si avvarrà di tecnologia bluetooth e non c’è nessuna controindicazione”. Quanto al funzionamento dell’applicazione, “allo stato attuale l’alert (l’avviso che hai avuto un contatto con un positivo, ndr) arriva al cittadino – ha spiegato il commissario – ed è quest’ultimo protagonista del percorso sanitario”.
Tradotto: non è la Asl ad avvisarti, ma il contrario. Non è stato ancora deciso se i dati raccolti dalla App per il contact tracing saranno conservati sui device dei cittadini o su un server pubblico. Ovviamente la scelta verrà fatta prima che ‘Immuni‘ venga attivata: “Al momento dello sviluppo si potrà decidere se lasciarli sul telefonino e/o su un server pubblico e italiano – ha detto Arcuri – In ogni caso non cambia nulla sulla piena e assoluta garanzia della privacy” in quanto i “dati sono criptati“.
“Negli ultimi due giorni abbiamo definito il campione per il test seriologico con Istat e Inail, fino a individuare 150mila cittadini divisi per categorie che a titolo gratuito vi si sottoporranno”, ha spiegato Arcuri rispetto all’altra priorità sanitaria della Fase 2. “Distribuiremo i test alle singole regioni, che hanno già i loro laboratori accreditati, comunicheremo insieme dove sono e nel più breve tempo possibile faremo i test. Poi verificheremo per una seconda ondata di test e valuteremo se calmierare anche il prezzo dei test, per ora non è necessario”.
Arcuri ha infine rivendicato che a ieri sono stati distribuiti alle Regioni 2,5 milioni di tamponi e ne sono stati effettuati oltre 1,7 milioni. Le Regioni “hanno ancora a disposizione 800mila tamponi”. “Continueremo con una massiccia distribuzione – ha aggiunto – per essere certi che ce ne sia sempre una quantità sufficiente”. L’Italia “è il primo paese al mondo per tamponi fatti in relazione al numero di abitanti”, ha sottolineato il commissario. Secondo i dati da lui forniti, in Italia sono stati fatti ieri 2.960 tamponi ogni centomila abitanti, in Germania 2.474, “il 20% in meno”, in Gran Bretagna 1.061, un terzo dell’Italia, e in Francia 560, un sesto del nostro Paese.