Ricavi a 201,3 mln di euro, +27,2% sui 158,2 mln dello stesso periodo 2019, trainati dal brokerage (+110,1%). Bene anche l’area Investing (+12,4%) sostenuta dal contributo di Fineco Am. Utili a 92,2 mln (+45,4%). Raccolta netta dei quattro mesi +39% a 3,07 mld. Rally del titolo.
da dell’11/05/2020 13:45
di di Paola Valentini
FinecoBank ha chiuso il primo trimestre 2020 con ricavi pari a a 201,3 milioni, +27,2% rispetto ai 158,2 milioni dello stesso periodo 2019 trainati dal brokerage (+110,1%), grazie all’effetto combinato dell’alta volatilità di mercato, e alla rivisitazione dell’offerta. Bene anche l’area Investing (+12,4%) sostenuta dal contributo di Fineco Asset Management e dalla maggiore incidenza dei Guided Products and Services. Si conferma il contributo positivo dell’area banking (+3,5%).
In particolare le commissioni nette al 31 marzo ammontano a 105 milioni, +35,8% rispetto ai 77,4 milioni al 31 marzo 2019. L’incremento è riconducibile principalmente all’aumento delle commissioni nette relative al Brokerage (+90,8%) e all’area Investing (+12,1%). I costi operativi a sono saliti dell’1,9% a 66,5 milioni e il cost/income ratio si attesta al 33%, in calo di 8,2 punti percentuali su base annuale a conferma della leva operativa della banca. Il Cet 1 pro-forma si conferma solido al 19,28%.
Il gruppo guidato dall‘ad e dg Alessandro Foti ha archiviato il periodo con un balzo dell‘utile netto del 45,4% a 92,2 milioni. Quanto all’aggiornamento sulle nuove iniziative Fineco sta proseguendo nello sviluppo della propria offerta nel Regno Unito e nelle prossime settimane inizierà la propria campagna marketing nel Paese, concentrandosi all’inizio sull‘offerta nel brokerage. Il gruppo effettuerà inoltre un rinnovamento dei servizi di banking e di pagamento. E ha intanto rivisitato l’offerta di brokerage con il lancio di nuovi prodotti (opzioni) e l’allargamento dell’offerta multicurrency.
Prosegue nel frattempo l’attività di sviluppo della fabbrica prodotti irlandese Fineco Asset Management che di recente ha lanciato i fondi di decumulo Fam Target Boost e del fondo Fam Global Defence. La società al 31 marzo gestisce masse per 12,4 miliardi, di cui 7,6 miliardi relativi a classi retail e circa 4,7 miliardi relativi a classi istituzionali.
A fine marzo il patrimonio finanziario totale è salito del 2,4% rispetto a marzo 2019 a 75,9 miliardi. Il saldo della raccolta gestita risulta pari a 35,5 miliardi, in flessione dell‘1,3%, e quello della raccolta amministrata è di 13,5 miliardi (-11,2%), mentre la raccolta diretta risulta pari a 26,9 miliardi (+17,4%) grazie alla continua crescita della base di nuovi clienti e dei depositi transazionali.
In particolare, il patrimonio riferibile alla clientela nel segmento Private Banking, ossia con asset superiori a 500 mila euro, si attesta a 28,8 miliardi, sostanzialmente stabile rispetto al 31 marzo 2019 (-0,7%). Nel primo trimestre 2020 la raccolta netta è stata pari a 2,115 miliardi (+23,6%), confermando “il trend di crescita di Fineco anche in una fase molto complessa e ottenuta senza fare ricorso a politiche commerciali”, spiega la società. A questo importo si aggiungono i 959 milioni ottenuti ad aprile, nel piano del lockdown, per un totale nei quattro mesi di oltre 3,07 miliardi, +39% rispetto allo stesso periodo 2019.
Al 31 marzo 2020 la rete dei consulenti finanziari è composta da 2.557 banker, in aumento dai 2.541 di fine 2019, e la loro raccolta nei primi tre mesi dell’anno è stata pari a 1,919 miliardi (+25,2%). Dopo la diffusione dei dati il titolo FinecoBank ha accelerato al rialzo e al momento segna il +3,58% a 10,025 euro.