Bonus pubblici ad aprile e a maggio per tutti i professionisti. Anche lavoratori intermittenti, occasionali, incaricati delle vendite a domicilio e tutti gli stagionali, non solo quelli del turismo, rientreranno nella platea dei beneficiari
da DEL 13/05/2020
di Michele Damiani
Bonus pubblici ad aprile e a maggio per tutti i professionisti. Si amplia la platea dei percettori delle indennità previste dal decreto Cura Italia. Anche lavoratori intermittenti, occasionali, incaricati delle vendite a domicilio e tutti gli stagionali, non solo quelli del turismo, rientreranno nella platea dei beneficiari. Se per aprile verrà confermato (quasi per tutti) l’importo di 600 euro, per maggio ci saranno alcune differenze tra le varie categorie interessate. Per artigiani e commercianti, ad oggi, previsto un sostegno solo per il mese di aprile.
Le nuove indennità pubbliche sono contenute nel decreto Rilancio, in attesa di essere discusso in consiglio dei ministri. Il decreto, oltre ad aumentare il numero dei fruitori, stanzia 1 miliardo e 200 milioni per i professionisti ordinistici e fissa in poco meno di 4 miliardi la cifra da spendere per le partite Iva iscritte all’Inps.
Le indennità andranno quindi a praticamente tutte le partite Iva italiane, ma con alcune differenze.
Gli iscritti alla gestione separata avranno un bonus di 600 euro ad aprile e uno di 1000 a maggio, ma solo a condizione che il professionista registri una riduzione del reddito del 33% nel secondo bimestre 2020 rispetto al secondo bimestre 2019. Artigiani e commercianti, gli iscritti alle gestioni speciali Ago, avranno un sostegno invece solo per il mese di aprile. Intermittenti, occasionali, stagionali al di fuori del turismo e incaricati delle vendite a domicilio avranno 600 euro per entrambi i mesi. Non avranno diritto all’indennità i lavoratori titolari di rapporto di lavoro dipendente o titolari di pensione alla data di entrata in vigore della presente disposizione, così come i percettori di reddito di cittadinanza, la cui quota sarà però integrata nel caso fosse più bassa di 600 euro. Per quanto riguarda i bonus del Cura Italia, ci sarà tempo fino a quindici giorni dopo l’entrata in vigore del decreto per richiedere l’indennità, per le quali il governo aveva stanziato 3 miliardi di euro.
Il dl Rilancio, invece, definisce in 3 miliardi e 800 milioni la cifra da spendere per i bonus. Un aumento che però dovrà essere spalmato su due mensilità invece che su una.
Questo, tuttavia, anche perché non tutti i potenziali beneficiari hanno avuto il bonus: secondo i numeri diffusi ieri dall’Inps, sono arrivate poco meno di 5 milioni di domande e ne sono state accolte 3 milioni e 700 mila.