Rimane in vigore la decisione dell’Esma che impone un obbligo di notifica delle nuove posizioni nette corte che raggiungono la soglia dello 0,1% del capitale sociale
da 18/05/2020 08:50
La Consob ha annunciato la sospensione del divieto temporaneo di assumere o incrementare posizioni nette corte (short selling) in Borsa “alla luce della progressiva normalizzazione delle condizioni generali di mercato”. L’autorità aggiunge con una nota che “continuerà a monitorare attentamente l`andamento generale dei mercati”.
“Considerando che la pandemia causata dalla diffusione del Covid-19 e le incertezze legate al suo impatto sull’economia costituissero una seria minaccia alla fiducia degli investitori”, il 17 marzo 2020 la Consob ha annunciato la decisione di vietare l’assunzione di nuove posizioni nette corte e l’incremento delle posizioni nette corte esistenti per un periodo di 3 mesi.
“Alla luce della flessione uniforme dei mercati finanziari e delle significative incertezze sul loro andamento futuro, la Consob, adottando questa misura eccezionale, ha voluto impedire che un incremento delle posizioni nette corte potesse avere un effetto pro-ciclico. Dall’implementazione del divieto, la Consob ha osservato una progressiva normalizzazione delle condizioni generali di mercato, a cui tuttavia si e’ associata una riduzione della liquidita’.
Alla luce di queste circostanze, la Consob, in consultazione con l‘Esma e con le autorita’ di Austria, Belgio, Francia, Grecia e Spagna, che hanno adottato misure analoghe, ha deciso di sospendere il divieto alle posizioni nette corte, che terminera’ alle ore 23.59 del 18 maggio 2020.
La Consob continuera’ a monitorare attentamente le condizioni generali di mercato e rimarra’ in stretto contatto con le altre autorita’.
“Nel caso le condizioni di mercato lo richiedessero, la Consob si fara’ portatrice di un’istanza per un’azione coordinata a livello europeo. Infine, si ricorda che rimane in vigore la decisione dell’Esma che impone un obbligo di notifica delle nuove posizioni nette corte che raggiungono la soglia dello 0,1% del capitale sociale“.