venerdì, Maggio 15, 2020

Lo Stato nel capitale delle grandi imprese

SEDE CASSA DEPOSITI E PRESTITI CDP

Lo stato, tramite Cassa depositi e prestiti, potrà rastrellare quote societarie delle grandi imprese e delle società cooperative sul mercato. E, attraverso l’emissione di bond, potrà finanziarsi anche per partecipare ad aumenti di capitale, concedere finanziamenti, entrare in operazioni strategiche

da del 15/05/2020

Lo Stato, tramite Cassa Depositi e Prestiti, potrà rastrellare quote societarie delle grandi imprese e delle società cooperative sul mercato. E, attraverso l’emissione di bond, potrà finanziarsi anche per partecipare ad aumenti di capitale, concedere finanziamenti, entrare in operazioni strategiche attraverso l’acquisto di azioni sul mercato secondario. Il tutto esentasse per Cdp e tutto per un arco temporale di 12 anni, che potrà essere, nel caso, ridotto o allungato a discrezione del governo.

È questo solo uno dei quattro pilastri di una strategia, che l’esecutivo ha messo silenziosamente a punto, e che risponde a una parola d’ordine ben precisa: «patrimonializzare».

Si tratta di un poker di strumenti di nuova concezione, contenuti nel decreto legge per il rilancio del paese, varato mercoledì sera dal Consiglio dei ministri.

Quattro gambe di cui una, come detto, è questa nuova emissione di bond da parte di Cdp, garantiti dallo Stato e costruiti per finanziare investimenti nelle grandi imprese, attraverso la costituzione di un nuovo strumento, denominato «Patrimonio Rilancio». E le altre tre, per ordine di rilevanza, sono:

1) l’operazione di rafforzamento per vie fiscali della patrimonializzazione delle piccole e medie imprese (si veda altro articolo in pagina);

2) la velocizzazione delle operazioni di raccolta degli investimenti finalizzati agli aumenti di capitale;

3) l’istituzione di un nuovo strumento gestito da Invitalia, denominato «Fondo Patrimonio Pmi» (si veda altro articolo in pagina), finalizzato a sottoscrivere strumenti finanziari partecipativi delle società per azioni, anche quotate, o costituite in forma cooperativa. Società, che saranno, per lo più, della stessa taglia di quelle sostenute dal nuovo strumento di rilancio messo in campo da Cdp.

A tutto ciò, si affiancano altri tre meccanismi, studiati dal decreto Rilancio:

Lo strumento, come detto, si chiama «Patrimonio Rilancio» e, per decreto, ha una vita programmata a scadenza di 12 anni. In esso confluiranno beni e rapporti giuridici del dicastero dell’economia e delle finanze; le sue risorse saranno impiegate per il rilancio del sistema produttivo italiano, nel rispetto del quadro temporaneo Ue sugli aiuti di stato, emanato a causa dell’emergenza generata dall’epidemia da Covid-19.

Gli interventi del nuovo strumento avranno ad oggetto società per azioni, anche quotate e in forma cooperativa, che risponderanno a tre caratteristiche:

le imprese devono avere sede legale in Italia;

non devono operare nel settore bancario, finanziario o assicurativo;

presentano un fatturato annuo superiore a 50 milioni di euro

Sarà un apposito futuro dpcm a dettare i requisiti di accesso, le condizioni, i criteri e le modalità degli interventi condotti sul mercato da Cdp.

Gli investimenti possibili di Patrimonio Rilancio. Cassa depositi e prestiti, col patrimonio a sua disposizione, potrà effettuare ogni forma di investimento. Questi interventi, in base a quanto disposto dal decreto Rilancio, saranno soggetti ad un’unica condizione: ogni investimento realizzato dovrà comunque avere carattere temporaneo. E nel ventaglio delle operazioni possibili rientrano anche:

la concessione di finanziamenti e garanzie;

la sottoscrizione di strumenti finanziari;

l’assunzione di partecipazioni societarie, cioè l’acquisizione di titoli scambiati sui mercati (e dei loro diritti), soprattutto ricorrendo alla sottoscrizione di prestiti obbligazionari convertibili, alla partecipazione ad aumenti di capitale e all’acquisto di azioni quotate sul mercato secondario in caso di operazioni strategiche.

I redditi e il valore della produzione generati in Cdp dal Patrimonio Destinato e dai comparti in cui esso sarà articolato saranno esenti da imposte. Anche da quelle sostitutive sui proventi, a qualsiasi titolo percepiti.

L’emissione di bond. Per finanziarsi e per finanziare investimenti e attività del «Patrimonio destinato», nonché dei singoli bracci settoriali in cui questo verrà articolato, Cassa depositi e prestiti potrà emettere bond, cioè obbligazioni, e altri strumenti finanziari di debito.

Tutti questi titoli di debito beneficeranno della garanzia di ultima istanza dello Stato, in caso di in capienza del Patrimonio stesso.

Non solo; ai portatori dei titoli obbligazionari in questione, il ministero dell’economia potrà estendere la garanzia di Stato, per un massimo di 20 mln di euro.

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