La società he fa parte del Synergy Group del finanziere German Efromovich scrive al governo e conferma la sua disponibilità anche a un partenariato pubblico privato per rilanciare la compagnia
da aggiornato alle 14:56 19 maggio 2020
ALITALIA SYNERGY GERMAN EFROMOVICH
© TIZIANA FABI / AFP – Alitalia
Synergy Europe, società di diritto lussemburghese che fa parte del Synergy Group del finanziere German Efromovich, dice di essere pronta ad acquistare Alitalia.
In una lettera inviata al ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli e al commissario straordinario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, viene confermato l’interesse di Synergy Group “ad acquisire tutta Alitalia” e si manifesta la “disponibilità anche ad un eventuale partenariato pubblico privato con il Governo d’Italia per rilanciare la compagnia aerea di bandiera italiana”. E’ quanto si legge in una nota del gruppo
I programmi di Synergy Group prevedono una specializzazione di Alitalia “nelle rotte a lungo raggio e di rilancio del cargo mantenendo il presente perimetro organizzativo della società articolato nelle sue tre attività principali (Aviazione, Manutenzione, Servizi a Terra), il rinnovo della flotta, l’aggiunta di nuove rotte e la valorizzazione del suo prezioso patrimonio tecnico e umano (personale di terra e di volo)”.
Intanto il sindacato torna a incalzare il governo perchè acceleri i tempi. “Non ci stanchiamo di ripetere che per il rilancio di Alitalia il tempo non è un fattore neutro. Il ritardo dell’avvio del percorso relazionale per definire i passaggi propedeutici alla partenza della Newco e le direttrici di fondo per la fase di rilancio comincia a diventare un fattore critico”. Così dichiara la Fit-Cisl in merito alla fase di stallo che si è determinata dopo le anticipazioni contenute nella bozza del cosiddetto dl Rilancio.
“Mentre in Italia si prende tempo – prosegue la federazione cislina – le principali compagnie aeree europee pianificano il loro futuro e i loro Governi si preparano all’ingresso nel loro capitale. Invece noi cosa aspettiamo a dotare Alitalia di un management all’altezza e di un piano industriale degno di questo nome? Delude invece constatare che, a un mese dall’annuncio della nazionalizzazione della compagnia di bandiera, ancora si discute di quanti aerei debba avere in dotazione, si trascura il segmento cargo e si abbandonano rotte strategiche come la Roma-New York, che qualcun altro più lungimirante occuperà al posto nostro”.
Concludono dalla Fit-Cisl: “Il Governo destinando ad Alitalia una quantità di risorse economiche significative, per la prima volta agisce sulle cause e non sugli effetti perché è chiaro che il vettore aereo gioca un ruolo determinante nell’intero sistema di mobilità del nostro Paese, oltre che nel rilancio della nostra economia. In passato, come si è fatto in tanti altri settori del mondo del lavoro, si sono destinate somme finalizzate solo al finanziamento degli ammortizzatori sociali e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Occorre dare concrete risposte occupazionali agli 11 mila lavoratori diretti che in questi tre anni di gestione commissariale hanno dimostrato il loro valore e anche l’indotto ne guadagner