da POLITICA
di Mercoledì 17 Giugno 2020
Al momento «manca la proposta formale di un quadro finanziario pluriennale da Michel e l’incontro avrà una natura solo consultiva per fare emergere convergenze e dissensi. Prima di un accordo definitivo sarò in Parlamento per chiedere il vostro voto alla luce della proposta formale dell’Italia». Così il premier Giuseppe Conte alla Camera per l’informativa in vista del Consiglio Ue.
«La decisione politica del Consiglio Ue è un obiettivo storico davanti alla peggiore crisi economica da oltre 70 anni, noi non possiamo permetterci liturgie e compromessi al ribasso, non lo permettono le vittime del Covid e le famiglie, i giovani e le imprese che affrontano le consegue economiche e sociali. Per questa ragione politica e morale tutti gli stati membri sono chiamati a decisioni di alto profilo».
Poi sostiene che «l’talia chiede che la proposta non si discosti dalla proposta della Commisisone quanto al volume delle e rimanendo fermo il principio del finanziamento straordinario a lungo termine». Però «le posizioni degli stati membri sono ancora distanti su più punti nonostante i progressi degli ultimi mesi». Ma la Lega abbandona l’aula per protesta (mentre FdI non è mai entrata in Aula) contro la decisione di non consentire un voto sull’intervento del primo ministro. «Conte da avvocato è diventato il liquidatore del Paese», dice il capogruppo del Carroccio Maurizio Molinari.
«Dietro Piero Fassino che parla, i banchi dell’opposizione si svuotano. Lega e FdI si autoescludono ed escono dall’Aula, senza ascoltare la replica del Presidente del Consiglio, mentre Forza Italia resta in Aula a discutere con la maggioranza», scrive su Twitter il deputato del Pd Stefano Ceccanti pubblicando la foto dei banchi vuoti.
@StefanoCeccanti
Dietro Piero Fassino i banchi vuoti dell’opposizione che si é autoesclusa, Fdi e Lega, escono senza ascoltare la replica del Presidente del Consiglio, mentre Forza Italia resta in Aula a discutere con la maggioranza.
«La proposta di Next Generation Eu è una buona base di partenza di cui condivido la logica e lo spirito. Per far ripartire le nostre economie è fondamentale raggiungere l’obiettivo primario di un consenso il prima possibile sull’adozione tempestiva» del Recovery Plan: «Una decisione tardiva sarebbe già di per sé un fallimento». E ancora: «La poposta di Next Generation Eu conferma che la commissione europea non ha mancato l’appuntamento con la storia così come non l’ha mancato la Bce. In queste settimane è il Consiglio europeo ad essere chiamato all’appuntamento con la storia».
«In queste settimane – prosegue il premier – sono in gioco la reputazione, un miglior futuro dell‘Europa e dei suoi Stati membri. È il momento di agire con spirito di piena coesione anche sul piano nazionale perché la sfida non rechi all’Italia il doppio danno di vederla perdere la sfida europea e quella, forse più difficile, di vedere riformare alcune criticità. Coesi in Italia per cogliere subito e per intero l’opportunità che l’Europa offre a se stessa e ai Paesi più colpiti dal Covid. Questo spirito auspico caratterizzi il dibattito politico italiano in questa fase cruciale per la futura generazione».
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Al momento «manca la proposta formale di un quadro finanziario pluriennale da Michel e l’incontro avrà una natura solo consultiva per fare emergere convergenze e dissensi. Prima di un accordo definitivo sarò in Parlamento per chiedere il vostro voto alla luce proposta formale dell’Italia». Così il premier Giuseppe Conte alla Camera per l’informativa in vista del consiglio Ue. «La decisione politica del Consiglio Ue è un obiettivo storico davanti alla peggiore crisi economica da oltre 70 anni, noi non possiamo permetterci liturgie e compromessi al ribasso, non lo permettono le vittime del Covid e le famiglie, i giovani e le imprese che affrontano le consegue economiche e sociali. Per questa ragione politica e morale tutti gli stati membri sono chiamati a decisioni di alto profilo».
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Poi sostiene che «l’talia chiede che la proposta non si discosti dalla proposta della Commisisone quanto al volume delle e rimanendo fermo il principio del finanziamento straordinario a lungo termine». Però «le posizioni degli stati membri sono ancora distanti su più punti nonostante i progressi degli ultimi mesi».
Ma la Lega abbandona l’aula per protesta (mentre FdI non è mai entrata in Aula) contro la decisione di non consentire un voto sull’intervento del primo ministro. «Conte da avvocato è diventato il liquidatore del Paese», dice il capogruppo del Carroccio Maurizio Molinari. «Dietro Piero Fassino i banchi vuoti dell’opposizione autoesclusa, Fdi e Lega, che parla ed esce senza ascoltare la replica del Presidente del Consiglio, mentre Fi resta in Aula a discutere con la maggioranza», scrive su Twitter il deputato del Pd Stefano Ceccanti pubblicando la foto dei banchi vuoti.
Ultimo aggiornamento: 12:49