lunedì, Giugno 22, 2020

I versamenti fiscali slittano al 20 luglio

Come anticipato da ItaliaOggi il 13 giugno 2020, sarà emanato un decreto della presidenza del consiglio che sposta il termine di versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva per i contribuenti Isa.

da 22/06/2020 21:23

Arriva la proroga dei versamenti fiscali al 20 luglio 2020. Come anticipato da ItaliaOggi il 13 giugno 2020, sarà emanato un decreto della presidenza del consiglio che sposta il termine di versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva per i contribuenti Isa. L’ufficialità arriva da una nota del ministero dell’economia emanata nella serata di lunedì, 22 giugno. La proroga, non serve neanche dirlo, è motivata dalla considerazione dell’impatto dellemergenza Covid-19 sull’operatività dei contribuenti di minori dimensioni e, si legge nella nota “sull’operatività dei loro intermediari”.

La proroga, oltre che ai soggetti Isa si applica anche a coloro che aderiscono al regime forfetario. Il termine di versamento dunque, in scadenza al 30 giugno prossimo sarà prorogato al 20 luglio senza corresponsione di interessi.

Il procedimento si rende necessario per consentire di esaminare un calendario fiscale che dia maggiore respiro ai contribuenti e agli intermediari. Nel decreto Rilancio, all’esame della commissione bilancio della camera sono stati presentati degli emendamenti, al momento accantonati, che spostano al 30 settembre gli appuntamenti dei contribuenti con i saldi dei versamenti fiscali.

Nei giorni scorsi il ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, pur non sbilanciandosi sul rinvio dellautoliquidazione di giugno, si era detto propenso a rimettere mano ai termini già slittati da marzo e fissati al 16 settembre.

Inoltre aveva aperto alla possibilità di poter rateizzare in numero maggiore di tranche i pagamenti con l’erario, attualmente fissati a 4 rate.

Ieri in una nota i deputati del M5S della commissione finanze della camera avevano chiesto di rimettere mano proprio alla scadenza del 30 giugno e di approvare l’emendamento al decreto Rilancio presentato da Giovanni Currò, M5S che sposta tutte le scadenze del 30 giugno al 30 settembre.

Non solo gli stessi rappresentanti dei professionisti avevano scritto più volte appelli al ministro perché tenesse conto del particolare momento in cui stavano operando gli studi. Non solo problemi di liquidità oggettiva dei clienti/contribuenti ma anche volumi di lavoro elevati considerato che accanto agli adempimenti ordinari, gli studi sono in prima linea per la predisposizione e l’assistenza dei contribuenti delle istanze dei finanziamenti, delle moratorie e delle richieste dei contributi a fondo perduto.

 

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