Mancata fornitura, opposizioni di nuovo all’attacco. Leodori: l’ unico mezzo è il decreto ingiuntivo. La Srl: «Pagheremo». E fa ricorso al Tar
Da del 9 luglio 2020 | 09:17
di Fulvio Fiano
Ridimensionata sul piano penale, la mancata fornitura degli 11 milioni di mascherine da parte della Ecotech alla Regione Lazio continua ad avere strascichi politici in un pasticcio contabile-amministrativo di non facile soluzione. Della commessa da 13,5 milioni di euro è tornata a chiedere conto la consigliera di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo, in una interrogazione in aula sul «piano di rientro per la restituzione totale» della cifra anticipata dalla Protezione Civile Regionale. Finora Ecotech ha restituito 1,7 milioni di euro.
«Allo stato attuale il ricorso ingiuntivo è l’unico strumento consentito dalla legge per agire in sede civile per ottenere il recupero del credito», ha spiegato il vicepresidente della Regione, Daniele Leodori. Una risposta che non soddisfa FdI: «Che senso ha un decreto ingiuntivo con una società con un capitale sociale così basso?».
La vicenda in realtà è più complessa perché la società di Frascati attende a sua volta di riavere quanto versato ai fornitori Giosar ed Exor. E a sostegno della propria buona fede, come argomentato — documenti alla mano — anche al pm Elena Neri che indaga sull’ipotesi di inadempienza di contratto nelle pubbliche forniture, mostra le ricevute degli anticipi a sua volta girati ai fornitori, le polizze assicurative stipulate e anche il pagamento per due aerei cargo dalla Cina rimasti però vuoti.
La svizzera Exor ha ridato un milione e ha un piano di restituzione al momento fermo. L‘inglese Giosar assicura di poter ridare la sua parte non appena le verranno pagate altre commesse.
Nel frattempo, la Ecotech ha proposto ricorso al Tar del Lazio contro la risoluzione del contratto e il 13 luglio è fissata l’udienza per la sospensiva. La srl di Frascati era infatti determinata a completare la fornitura, ha la certificazione per 1,8 milioni di mascherine acquistate in proprio e pronte alla spedizione e ha versato alla Regione anche i 700 mila euro pagati dall’Emilia Romagna per la fornitura (portata a termine) di 1,5 milioni di tute sanitarie. «Siamo in continuo contatto con i fornitori — dice l’avvocato di Ecotech, Cesare Gai — e siamo fiduciosi di poter chiudere presto la questione senza ulteriori contenziosi».
Ma i tempi della politica sono più stringenti: «Le comunicazioni della Ecotech sulla volontà di restituire gli importi versati in anticipo non costituiscono proposta di accordo — ha spiegato Leodori — che dunque la Regione non ha mai accettato. Anche perché il conteggio non include il pagamento di una penale e di un danno che invece contestiamo». Nella corsa a tutelarsi, però, la Regione potrebbe rimanere col cerino in mano dei soldi spesi a vuoto e sui quali la Corte dei Conti ha già avviato verifiche.