La proposta prevede misure compensative ad esclusivo carico di Aspi per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro
da del 15/07/2020 08:26
Autostrade, una maratona notturna a palazzo Chigi per arrivare a un primo accordo.
In una riunione di 6 ore si è deciso che i Benetton usciranno gradualmente da Autostrade e sarà Cassa depositi e prestiti a sostituirli.
Il Consiglio dei ministri, convocato alle 22, era stato sospeso intorno a mezzanotte per un esame nel dettaglio della nuova proposta arrivata in serata da parte del gruppo che fa capo alla famiglia Benetton per un accordo sulla questione Autostrade.
L’ipotesi prevedeva l’ingresso di Cdp al 51%, lo scorporo e la successiva quotazione di Aspi e cessione della quota in mano ai Benetton. Una volta terminato l’esame in una riunione ristretta presieduta dal premier Giuseppe Conte, presente il ministro dell’Economia
Roberto Gualtieri, il Consiglio è stato riaperto per l’illustrazione e la discussione. Ma la nuova proposta per Autostrade della famiglia Benetton è stata ritenuta ancora “non soddisfacente” dal presidente del Consiglio che ha ribadito la ‘linea dura’: o Aspi accetta entro stasera le condizioni che il governo ha già sottoposto oppure ci sarà la revoca, avrebbe detto, sottolineando che “non si può più tergiversare”.
La svolta è arrivata dopo una serrata trattativa tra le varie anime della maggioranza: Mit, Mef e Cassa depositi e prestiti hanno avuto il mandato di definire i dettagli della transazione che dovrà iniziare entro il mese di luglio e l’uscita graduale dei Benetton.
Atlantia e Aspi si sono impegnate col Governo a garantire l’immediato passaggio del controllo di Autostrade per l’Italia a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti – Cdp). E’ quanto si legge nel comunicato diffuso al termine del Cdm di questa notte, nel corso del quale il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha svolto un’informativa sullo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l’Italia, nella quale sono state esposte le possibili alternative sulla definizione della vicenda.
Durante la riunione, sono state trasmesse da parte di Aspi due nuove proposte transattive, riguardanti, rispettivamente, un nuovo assetto societario di Aspi e nuovi contenuti per la definizione transattiva della controversia. Considerato il loro contenuto, il Consiglio dei ministri ha ritenuto di avviare l’iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione, fermo restando che la rinuncia alla revoca potrá avvenire solo in caso di completamento dell’accordo transattivo.
La proposta prevede misure compensative ad esclusivo carico di Aspi per il complessivo importo di 3,4 mld di euro; riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all‘articolo 35 del decreto-legge “Milleproroghe” (decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162); rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario; aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario; rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attivitá di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autoritá di regolazione dei trasporti (Art) e i ricorsi per contestare la legittimitá dell’art. 35 del decreto-legge “Milleproroghe”; accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall’Art con una significativa moderazione della dinamica tariffaria.
In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, prosegue la nota di Palazzo Chigi, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia e Aspi si sono impegnate a garantire l’immediato passaggio del controllo di Aspi Cdp, attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato e l’acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali, la cessione diretta di azioni Aspi a investitori istituzionali di gradimento di Cdp, con l’impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi, la scissione proporzionale di Atlantia, con l’uscita di Aspi dal perimetro di Atlantia e la contestuale quotazione di Aspi in Borsa. Gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote di Aspi, con conseguente aumento del flottante.
In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilitá a cedere direttamente l’intera partecipazione in Aspi, pari all’88%, a Cdp e a investitori istituzionali di suo gradimento.
“Mesi di chiacchiere per non cambiare nulla: niente revoca ad Autostrade (nonostante le promesse dei grillini) e solo danni miliardari a viaggiatori e imprese, solo in Liguria per oltre 4 miliardi. Altro cedimento dei 5Stelle al Pd, solo per salvare la poltrona”. Questa la posizione espressa in una nota dalla Lega sul dossier Aspi. “Stavolta non possono neanche dire che ” è colpa di Salvini. “I genovesi non dimenticheranno, lo vedranno al voto di settembre”, aggiunge il Carroccio.