Prende forma il nuovo pacchetto-lavoro allo studio del ministro Nunzia Catalfo e abbozzato ieri a Cgil, Cisl e Uil nel corso di un primo round sugli ammortizzatori sociali.
da Pubblicato il: 24/07/2020 07:41
Uno schema al momento a maglie larghe che non ha affrontato il tema di quali e quante risorse dedicare al capitolo Cig ma che disegna la volontà di un nuovo intervento a sostegno sia dei lavoratori ma anche delle imprese con cui coprire l’emergenza occupazionale e produttiva fino alla fine dell’anno.
Si parte dunque con l’ulteriore proroga di 18 settimane (9+9) della cassa integrazione per Covid 19, a partire dal 15 luglio fino al prossimo dicembre offrendo, in alternativa a quelle aziende che decidono di far rientrare i propri dipendenti al lavoro, rinunciando alla cig, uno sgravio occupazionale. Decontribuzione in arrivo anche sulle assunzioni ma a patto che siano aggiuntive al perimetro occupazionale delle imprese.
Stessa tempistica anche per il blocco dei licenziamenti che dunque dovrebbe essere prorogato fino alla fine dell’anno con alcune eccezioni: nessuno stop infatti sarebbe previsto per quelle aziende in via di cessazione o già cessate. Per questi lavoratori si aprirebbe perciò solo la possibilità di accedere alla Naspi, che comunque sarà ulteriormente prorogata anch’essa assieme al potenziamento del Fondo “nuove competenze” che potrebbe essere utilizzato anche per i lavoratori in transizione occupazionale.
Il dossier allo studio del governo sarà presentato anche alle associazioni datoriali, Confindustria in testa e agli altri sindacati, Cisal, Confsal, Usb e Ugl lunedì prossimo mentre un nuovo round con Cgil Cisl e Uil potrebbe essere convocato entro fine mese. L’intenzione del Ministro Catalfo, infatti, è di stringere i tempi sul nuovo decreto che non includerà la riforma degli ammortizzatori alla quale sarà dedicato invece, spiegano dal ministero, il tempo che serve ad un confronto a tutto tondo.
Positiva la reazione dei sindacati che restano però sul chi va là. “Bene l’intenzione della Ministra Catalfo di prolungare gli ammortizzatori per complessive 18 settimane ma a condizione che il Mef non cambi le carte in tavola”, avverte il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri che sollecita in proposito anche i dati ufficiali del tiraggio sulla cassa integrazione “che ancora non arrivano dall’Inps” e dai quali si capirà l’entità delle risorse che occorrono a sostenere l’occupazione.
E “positivo” è anche il giudizio della Cgil. “E’ positiva l’intenzione del governo di prorogare le integrazioni salariali per ulteriori diciotto settimane. Anche se non è ancora chiaro se tale impostazione sarà adottata anche per tutte le indennità previste dal decreto Rilancio, mentre è apprezzabile la volontà di prorogare Naspi e Dis-coll”, commenta la segretaria confederale, Tania Scacchetti. Il quadro comunque al momento per la Cgil è “vago” e il sindacato resta “preoccupato” da quelle eccezioni alla proroga dello stop dei licenziamenti: “Il blocco deve restare per tutti i lavoratori fino alla fine dell’anno”, dice.
Round “positivo” anche se interlocutorio, infine, anche per la Cisl. “Si tratta di punti che recepiscono nostre precise richieste e su cui esprimiamo soddisfazione, a patto però che le proroghe coprano tutto il periodo fino a fine anno e che si accelerino i tempi per dare certezze ad aziende e lavoratori”, spiega il segretario generale aggiunto Luigi Sbarra.