La pratica adottata dal governo durante il lockdown per espellere i migranti. Entro il 15 settembre i minori collocati nelle strutture dovranno essere trasferiti
da sabato 5 settembre 2020
Manifestazione pro-immigrati negli Stati Uniti – Ansa
Un giudice federale ha ordinato all’amministrazione Trump di interrompere la detenzione di bambini immigrati non accompagnati negli hotel. Una pratica, adottata dal governo durante la pandemia di Covid-19, che consentiva di espellere i minori senza la possibilità di cercare rifugio negli Stati Uniti.
Il giudice distrettuale degli Stati Uniti Dolly Gee ha stabilito venerdì che l’uso degli hotel viola un accordo di due decenni che regola il trattamento dei bambini immigrati in custodia, ha ordinato alle agenzie di frontiera di smettere di collocare i bambini negli hotel entro il 15 settembre e di rimuoverli dalle strutture il prima possibile.
Almeno 577 minori non accompagnati che hanno attraversato il confine tra Stati Uniti e Messico da marzo sono stati trattenuti in hotel, a volte per settimane, secondo i dati del governo, invece di essere inviati ai rifugi gestiti dal Dipartimento della salute e dei servizi umani, dove i minori ricevono servizi, istruzione e la possibilità di essere collocati presso parenti che vivono negli Stati Uniti. Queste strutture sono autorizzate dagli stati in cui si trovano.
Attualmente più di 13.000 posti letto nelle strutture di accoglienza sono vuoti.