Aziende come Eni, debitrici di grandi quantità di imposte, avranno meno difficoltà a sostenere le operazioni rispetto agli istituti bancari
da DEL 09/09/2020
di Michele Damiani
Saranno le multiutilities a trainare il superbonus. Aziende come Eni, debitrici costanti dello Stato, avranno meno difficoltà a sostenere le operazioni rispetto agli istituti bancari. Per rendere pienamente efficiente lo strumento, sarà necessaria una gestione interprofessionale dell’incentivo, con le varie categorie interessante che dovranno collaborare viste le caratteristiche della misura che richiedono alte competenze diversificate.
L’argomento sarà al centro del ciclo di incontri in streaming organizzato a Reggio Emilia dagli ordini dei commercialisti, degli architetti, degli avvocati, degli ingegneri, dei geometri e dei periti industriali della città emiliana.
Le videoconferenze (la prima oggi, le altre due il 16 e il 18 settembre) saranno incentrate interamente sul superbonus introdotto dal decreto Agosto, e vedranno la partecipazione anche delle professioni non ordinistiche. Aspro Mondadori, consigliere dell’ Odcec (Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili) di Reggio Emilia e presidente della Commissione Formazione, spiega come l’approccio interprofessionale sarà fondamentale per garantire l’efficacia dell’incentivo.
Domanda. Il superbonus è una delle misure di maggiore impatto introdotte dal governo negli ultimi mesi, con grosse opportunità anche per i professionisti. Cosa si dovrà fare per cogliere appieno questa opportunità?
Risposta. Il problema del superbonus, che è una enorme occasione per il paese, è che ha un sacco di trappole. Sarà fondamentale la collaborazione tra le professioni che sono coinvolte nella gestione della misura: dai tecnici ai legali ai commercialisti, ma anche dalle professioni non ordinistiche come gli amministratori di condominio. Uno degli aspetti fondamentali dell’incentivo è la cessione del credito di imposta, con aziende e banche che dovranno trainare la diffusione della misura.
Domanda. Quali sono le sue aspettative in merito?
Risposta-La cessione del credito è l’elemento centrale dell’incentivo. Ma non saranno le banche i principali interlocutori. Gli istituti infatti hanno un una serie di rischi a incassare il credito, infatti chi più chi meno ha messo un plafond per accettarlo. La parte preponderante la faranno tutte quelle società multiutilities, tipo Eni, che sono grandi debitrici dello Stato, soprattutto sotto il versante accise. Molte di queste società hanno previsto piattaforme o collaborazioni dedicate interamente alla misura. Eni stessa, ad esempio, ha avviato una collaborazione con Harley&Dikkinson finalizzata alla gestione del superbonus.
Domanda.-La collaborazione interprofessionale si esaurisce con il superbonus o vede altri campi in cui poter ripetere questo approccio?
Risposta-Credo che l’inter-professionalità sia il futuro del mondo professionale. La digitalizzazione poi accelera ancora di più questi processo di collaborazione. Oltre al superbonus, la 231 e gli adempimenti in materia di sicurezza aziendale sono campi in cui è necessario un supporto tra professioni diverse e che può garantire una serie di opportunità per lavoratori che riescono a garantire al cliente più competenze. Sempre più misure richiedono infatti capacità diversificate che un solo professionista non può avere.