mercoledì, Settembre 16, 2020

Roma, meno rifiuti a Rocca Cencia dopo il sequestro: raccolta a rilento

Finite le ferie la spazzatura prodotta è tornata ai massimi ma i cassonetti rimangono pieni perché il principale impianto Tmb smaltisce solo una parte dell’immondizia

da ROMA / CRONACA

di Andrea Arzilli e Manuela Pelati

Rifiuti a terra, file di camion pieni non autorizzatati a scaricare e l’impianto che chiude i cancelli nel pomeriggio per un eccesso di spazzatura, riaprendoli solo a mezzanotte. Lo sfondo è il Tmb Ama di Rocca Cencia, la scena risale a lunedì, giorno dell’apertura delle scuole, e si ripete anche ieri. La struttura, che è gestita dal commissario Pierluigi Palumbo, ha troppa spazzatura da trattare rispetto ai nuovi paletti sulla capienza fissati dopo il sequestro della Procura, ed è costretto allo stop and go. Ovvero non accoglie il surplus che deve essere portato altrove. E questo provoca il rallentamento della raccolta ai cassonetti.

Ieri pomeriggio circa sessanta camion erano fermi nel parcheggio del Tmb in attesa di scaricare e hanno dovuto aspettare mezzanotte facendo saltare in molte zone la raccolta dell’indifferenziata. «Per la prima volta il commissario non ha consentito lo scarico nel Tmb agli autocompattatori del servizio pomeridianodenunciano i lavoratori di Lila (Laboratorio idee lavoratori Ama) -. Questo comporterà ritardi e disservizi, e i consueti accumuli di rifiuti sul suolo».

Un bug di sistema che costringe Ama a distribuire l’eccesso di spazzatura in altri impianti sia del Lazio sia fuori regione. Con la riapertura degli edifici scolastici, la raccolta dell’indifferenziata infatti ieri ha raggiunto le 3 mila tonnellate tornando ai livelli massimi. Ma secondo le direttive del commissario, a Rocca Cencia possono entrare non più di 500 tonnellate di spazzatura al giorno invece di 750 (con picchi di mille) come accadeva fino a giugno, cioè prima che la Procura sequestrasse l’impianto.

«I rifiuti non possono superare le quantità previste e autorizzate nella revisione dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale, ndr), se ci sarà maggiore fabbisogno utilizzeremo gli impianti già contrattualizzati», commenta l’au dell’Ama, Stefano Zaghis. Ma i ritardi nella raccolta sono già evidenti in alcune zone, soprattutto nel quadrante nord-est, particolarmente sotto pressione. Anche sulla gestione della differenziata emergono criticità: la carta, ad esempio, deve essere spedita a Pomezia, 60 chilometri di tragitto che impegna i camion costretti, per questioni di tempo, a raccogliere la metà del materiale. I segnali, insomma, sono quelli di un sistema fragilissimo che rischia di fermarsi e ripartire di continuo man mano che sale la pressione. «È evidente che con l’aumento della produzione generata dall’apertura delle scuole, si rischiano ripercussioni concrete sulla città», dice Natale Di Cola, segretario Fp-Cgil. Ama è fiduciosa sul fatto di riuscire a a gestire la situazione, ma l’indebolimento del sistema è un fatto». Per Katia Zinatoni, la nuova assessora ai Rifiuti scelta da Raggi, si tratta del primo banco di prova.

16 settembre 2020 | 08:42

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