giovedì, Ottobre 1, 2020

Il carcere di Opera si apre ai cittadini con un maneggio e una fattoria didattica

Al centro ippico precedenza ai ragazzi diversamente abili. I detenuti imparano i mestieri di maniscalco, artiere e sellaio. Usati cavalli seqeustrati alla criminalità organizzata.

di Salvatore Carloni                                                                                                                                                                                               CARCERE  OPERA  MANEGGIO  

da aggiornato alle 14:06 01 ottobre 2020

AGI. – Il carcere milanese di Opera si apre all’esterno. Sabato prossimo verranno infatti inaugurati all’interno del penitenziario un grande maneggio, una fattoria didattica e un ranch dal nome simbolico: “Freedom” (libertà). Libertà intesa quale percorso di rieducazione e reinserimento. 

 Gli ospiti dell’istituto di pena potranno così apprendere l’arte del maniscalco, dell’artiere e del sellaio, utili per il proprio reingresso nella società. 

Il progetto prevede l’accesso al maneggio degli esterni a prezzi contenuti ed è rivolto soprattutto ad accogliere  ragazzi diversamente abili. Oltre ai cavalli, sequestrati alla criminalità organizzata, nel ranch sono presenti altri animali: asini, maialini thailandesi, pavoni, tartarughe e pappagalli. 

In azione le ‘Giacche verdi’ onlus

Il team di volontari che hanno dato vita e sostanza al progetto è composto dalle “Giacche verdi” Onlus attiva con i cavalli all’Idroscalo, oltre ai membri della Polizia penitenziaria dell’istituto di pena, con il contributo di Fondazione Cariplo.

Due detenuti già operano all’interno del centro ippico: il primo si è formato con le “Giacche verdi” come maniscalco, mentre l’altro si occupa degli animali della fattoria, in particolare degli asini.

Il progetto – spiegano gli animatori – quale realtà aperta alla città, realizza uno scambio fra società esterna e struttura detentiva ed offre un’opportunità di reinserimento sociale e lavorativodando così concretezza alla finalità riabilitativa della pena prevista dalla Costituzione e dall’Ordinamento Penitenziario. 

Il Garante regionale dei detenuti Carlo Lio è stato coinvolto dal Direttore dell’Istituto di pena Silvio Di Gregorio e dal Comandante Amerigo Fusco sin dall’avvio del progetto, che definisce: ”Un esempio di buone prassi”,  manifestando grande apprezzamento con la propria partecipazione all’inaugurazione.

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