Il premier conferma che l’attenzione del governo “è altissima” ma fa sapere che non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere i locali o di anticiparne l’orario di chiusura”. E Gualtieri esclude un nuovo lockdown per l’intero paese.
da del 05/10/2020 19:01
di Giampiero Di Santo
L’attenzione del governo sull’andamento della curva epidemiologia è “altissima”. Ma il premier Giuseppe Conte, attraverso fonti di palazzo Chigi, fa sapere che tra le misure che il governo si appresta a varare nel decreto del presidente del consiglio dei ministri che domani sarà sottoposto al parlamento, in vista della richiesta di proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021, non ci sarà la paventata chiusura di bar e ristoranti: “Non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere ristoranti, bar e locali come si legge su alcune testate, né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco”, spiegano fonti governative. Certo è che oggi, prima del consiglio dei ministri che sarà convocato per le 21 e avrà all’ordine del giorno anche la Nadef, Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza,, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il ministro della Salute Roberto Speranza incontreranno i presidenti di regione, i rappresentanti dell’Anci e dell’Unione delle province per illustrare i contenuti del nuovo dpcm. Domani, poi, Speranza sarà alla camera e al senato per illustrare le decisioni del governo: il nuovo dpcm dovrà essere firmato dal premier entro mercoledì.
In una intervista rilasciata a Repubblica, del resto, Conte aveva già annunciato questa mattina le intenzioni dell’esecutivo: “Terremo a mente un principio cardine: per tutelare la salute dei cittadini vanno garantite condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e ovunque si svolga la vita sociale, perchè ciò significa preservare anche l’economia e il nostro tessuto produttivo. Tutto sará fatto ll’insegna di principi di proporzionalitá, dandone conto ai cittadini e aprendoci al confronto con il parlamento, spiegando pubblicamente le motivazioni”. Conte vuol condividere le decisioni anche con l’opposizione e assicura “il piú ampio confronto”.
Parlando a Rainews24 il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha per il momento escluso un nuovo lockdown dell’intero Paese. Non è questa l’intenzione dell’esecutivo anche per evitare l’impatto sull’economia che ne deriverebbe. “Noi escludiamo un nuovo lockdown, ma dobbiamo rafforzare tutte le misure. Dobbiamo mettere un surplus di attenzione e rigore nelle misure per il contenimento del virus”, ha affermato Gualtieri, aggiungendo che “il virus non è sconfitto. Sono sacrosante le parole di Conte. Siamo a un bivio”, e anche per contenere “l’impatto economico si devono fare tutti gli sforzi per contenere il virus in questa seconda ondata”.
Fra le nuove regole che sarannno previste dal Dcpm allo studio, l’uso delle mascherine sempre, anche all’aperto, in tutt’Italia. Le Regioni non potranno piú fare ordinanze che allarghino le maglie dei divieti anti-Covid. L’unica possibilitá che rimarrá loro, è quella di misure ancora piú restrittive.
Per rafforzare il coordinamento delle operazioni di contenimento del contagio è stato riattivato il Comitato operativo della Protezione civile guidato da Angelo Borrelli, capo della Protezione civile. Oggi si è svolta la prima riunione per fare il punto della situazione e al vertice ha preso parte anche il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri.
L‘app Immuni negli ultimi due giorni è stata scaricata da oltre 357 mila persone e attualmente il numero degli italiani che hanno deciso di servirsene ha superato ampiamente i 7 milioni. Il 2 ottobre era stata scaricata da 6 milioni 679 mila 118 persone e a oggi sono per l’esattezza 7 milioni 36 mila 898 le persone che l’hanno attivata sui loro smartphone in Italia. Si tratta del 18% dei dispositivi attivi nel nostro paese, percentuale dalla quale sono esclusi i minori di 14 anni. Finora l’applicazione ha inviato 5.870 notifiche e al momento 357 utenti positivi hanno caricato i codici permettendo di avvisare le persone entrate in contatto con loro. I dati sono diffusi regolarmente dai canali ufficiali di Immuni, da quelli del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e dal Ministero della Salute.