Mattarella: vile attacco, Italia vicina all’Austria
Redazione ANSA VIENNA 04 novembre 202 013:14 NEWS
JOE KLAMAR / AFP)
L’Isis ha rivendicato l’attentato a Vienna. Lo riferisce la direttrice del Site, Rita Katz. In una dichiarazione sui propri mezzi di propaganda, l‘Isis ha affermato che Abu Dujana al-Albani ha effettuato l’attacco con pistole e coltelli come “soldato del califfato”.
Sale il bilancio delle vittime dell’attacco di ieri sera a Vienna con almeno quattro civili morti, oltre all’attentatore ucciso dalla polizia, e almeno 17 feriti, di cui sette in pericolo di vita. Tre le persone arrestate in Austria, due a St. Poelten, a circa un’ora dalla capitale, e una a Linz. Altre due in Svizzera, in quanto collegate con l’attacco, lo ha reso noto la polizia elvetica.
EPA/CHRISTIAN BRUNA
L‘Austria si è svegliata scioccata con le scuole chiuse e l’invito a rimanere a casa, mentre la comunità ebraica ha deciso la serrata di tutte le sue istituzioni e istituti: gli attentatori, un vero e proprio commando ben addestrato, potrebbe essere di 4 persone, secondo gli inquirenti.
Iniziano, intanto, a trapelare le prime notizie sull’attentatore ucciso dalla polizia: all’alba il Ministro dell’Interno austriaco, Karl Nehammer, ha rivelato la matrice islamista degli attacchi, sottolineando che l’uomo era un “simpatizzante” dell‘Isis. E con il passare delle ore i media hanno dato corpo a questo scenario indicando che l’uomo era un giovane viennese di origini albanesi della Macedonia del Nord. Secondo il responsabile della rivista austriaca Falter, Florian Klenk, si chiamava “Kurtin S.” era “nato nel 2000 a Vienna, dove era cresciuto”. Il giovane, ha aggiunto, era noto ai servizi di sicurezza antiterrorismo (Bvt) per essere stato uno dei 90 islamisti austriaci che hanno cercato di recarsi in Siria.
Secondo altri media austriaci poco prima di entrare in azione l’uomo aveva prestato giuramento di fedeltà al nuovo leader dell‘Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi. Per il momento, però, gli attacchi non sono stati rivendicati mentre la Bild riferisce che avrebbe postato sui social il suo intento ieri.
Perquisizioni a tappeto e fermi sono intanto in corso nel Paese alla ricerca degli altri possibili attentatori. E anche la Germania, dopo una decisione analoga presa ieri dalla Repubblica Ceca, ha alzato l’allerta controlli alle sue frontiere. Quanto alle vittime civili, per ora è noto solo che si tratta di due uomini e due donne, una delle quali era una cameriera.
Il cancelliere Sebastian Kurz ha affermato che è confermato che ieri a Vienna si sia trattato di un attentato islamista, “dettato dell’odio, dall’odio per il nostro modello di vita, dall’odio per la nostra democrazia”. Si è trattato di “un attentato alla nostra libera società”. “Ma è chiaro che non ci lasceremo spaventare”, e “difenderemo con tutte le nostre forze” il nostro modello di vita. “Non cadremo nella trappola del terrorismo”, ha aggiunto.
“Noi dobbiamo essere coscienti che non c’è una una battaglia fra cristiani e musulmani, o fra l’Austria e i migranti. No. Questa è una lotta fra le molte persone che credono nella pace e alcuni che auspicano la guerra”, ha detto il cancelliere austriaco. “È una lotta fra civiltà e barbarie. E questa lotta l’affronteremo con ogni determinazione”
“Il vile attentato che ha avuto luogo ieri sera a Vienna ha suscitato in Italia orrore e profonda tristezza. In questa drammatica circostanza gli Italiani tutti si stringono nel lutto all’amico popolo austriaco, con sentimenti di particolare vicinanza nei confronti delle famiglie delle vittime, dei feriti – cui auguriamo un pronto e completo ristabilimento – e dei cittadini viennesi”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente Federale della Repubblica d’Austria, S.E. Alexander Van der Bellen. “Nel porgerLe – afferma Mattarella – le espressioni del più sincero cordoglio e della netta ripulsa per questo proditorio attacco ai comuni valori di libertà e pacifica convivenza, rinnovo la determinazione della Repubblica Italiana a collaborare con l’Austria nella lotta contro ogni forma di terrorismo”
Un minuto di silenzio alla Commissione europea, in omaggio alle vittime degli attacchi in Austria e Francia, ma anche in onore di quanti sono stati colpiti dall’attentato all’Università di Kabul. Il minuto di silenzio è stato introdotto dal portavoce dell’Esecutivo comunitario, Eric Mamer, all’inizio del briefing di mezzogiorno. Stamani la Presidente Ursula von der Leyen ha parlato col Cancelliere austriaco, Sebastian Kurz – ha spiegato Mamer – “condannando lo spregevole attacco a Vienna nei termini più forti. Combatteremo insieme senza sosta il terrorismo”.
“Esprimo dolore e sgomento per l’attacco terroristico a #Vienna e prego per le vittime e i loro familiari. Basta con la violenza! Costruiamo insieme pace e fraternità. Solo l’amore spegne l’odio”. Lo afferma Papa Francesco in un tweet.
Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha convocato alle 13 il Comitato nazionale per l’ordine pubblico e la sicurezza in seguito all’attentato di Vienna. La riunione, alla quale parteciperanno i vertici delle forze di polizia e dei servizi d’intelligence, servirà a fare il punto di quando sta accadendo in Europa e a verificare lo stato della sicurezza in Italia.
“Gli attentati di Nizza e Vienna sono un attacco all’occidente e all’Europa. C’è bisogno di coraggio nel dire che la minaccia del fondamentalismo islamico è ancora presente e che serve una strategia europea che lo possa contrastare e sconfiggere”. Lo scrive in un tweet la Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello.
LE FOTO DA VIENNA SOTTO ASSEDIO
“In meno di una settimana più di due attentati terroristici hanno sconvolto l’Europa. Sono stati colpiti Paesi con i quali condividiamo molto, tutto, anche i confini. Ognuno di voi avrà pensato che avrebbero potuto colpire anche in Italia. Il terrorista di Nizza era sbarcato a Lampedusa, gli attentatori austriaci hanno agito per uccidere. E hanno ucciso in modo violento, indiscriminato”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Fb. Ad “accomunare queste bestie è l’odio verso la nostra società, verso il nostro modo di vivere e di essere liberi. C’è chi lo chiama scontro di civiltà, non mi interessa” ma è evidente che “L’Europa e l’Italia non possono continuare a spendere parole di circostanza’.