mercoledì, Novembre 4, 2020

LE ZONE ROSSE NEL NUOVO DPCM – Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta

Covid, quattro le regioni rosse, il Dpcm in vigore venerdì

Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria

Redazione ANSA ROMA 04 novembre 2020 22:03 NEWS

                ANSA/ANGELO CARCONI

“Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate ma c’è l’alta probabilità che molte Regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche”, ha detto il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa serale in cui ha illustrato le misure del nuovo dpcm. “Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremmo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave”.

 LA CONFERENZA DEL PREMIER (video)

“Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave”.

L’elenco delle restrizioni nelle tre aree nelle quali è stata divisa l’Italia secondo l’ultimo Dpcm, Roma, 4 novembre 2020.  ANSA/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI

“Nell’area gialla, con criticità moderata, rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria“.

Anche Toscana, Molise, Marche, Sardegna e Friuli Venezia Giulia rientrano nell’area gialla.

Anche il Veneto e le province di Trento e Bolzano, secondo quanto annunciato dal premier Giuseppe Conte in tv, rientrano nell’area gialla con le misure restrittive più “morbide” previste nel Dpcm.

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“Nell’area arancione, con criticità medio alta, ci sono Puglia e Sicilia“.

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Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D’Aosta rientrano nell’area rossa, ha annunciato Conte.

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“Le ordinanze del ministro della Salute non saranno arbitrarie o discrezionali perché recepiranno l’esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente” con i “rappresentanti delle Regioni”, ha sottolineato Conte in conferenza stampa in tv.

“Già questa settimana porteremo in Consiglio dei ministri, dovremo farcela già domani sera, un nuovo decreto legge” per i ristori.

“Una volta condiviso l’impianto” delle misure restrittive “le conseguenze sono automatiche, perché basate su criteri predefiniti e oggettivi che sfuggono da qualsiasi contrattazione. Non si può negoziare o contrattare sulla pelle dei cittadini, non lo farà Speranza né i presidenti delle singole regioni, il contraddittorio ci sarà, perché le ordinanze vengono fatte sentito il presidente, ma non negoziato con il presidente”.

“In questo momento non le anticipo una cifra, è chiaro che alla Ragioneria stanno lavorando ma sicuramente ci sono adeguati stanziamenti per il decreto. Potrebbero essere in un ammontare di 1,5-2 miliardi“, ha detto Conte. “Se ci fosse necessità di disporre ulteriore risorse dobbiamo essere pronti anche a presentarci in parlamento per un eventuale nuovo scostamento ma non lo abbiamo ancora deciso perché, a quanto mi hanno detto, gli stanziamenti ci sono”, aggiunge.

L’autocertificazione è collegata ai divieti. Nelle zone rosse quando si esce di casa va l’autocertificazione, così come tra Regioni e Comuni”, ha spiegato il presidente del Consiglio in conferenza stampa da Palazzo Chigi.

“La scuola deve essere un presidio, quindi tra quelle misure il fatto di mandare in Dad degli studenti è un fatto che pesa molto al governo. E appena la curva rientrerà sotto controllo una delle prime misure sarà restituire la didattica in presenza a quanti più alunni possibili”, ha detto ancora il premier.

“Devo dire che il passaggio di lunedì alle Camere hanno offerto qualche segnale di novità. Le opposizioni hanno fatto una scelta di rifiutare un tavolo di confronto, non parlo di cabina di regiaha spiegato Conte -. che potrebbe far pensare alla condivisione di tutte le responsabilità invece ho detto che se ci ripensano il tavolo di confronto ci sarà ma il governo si assume le proprie responsabilità, state tranquilli. Con piena distinzione dei ruoli.” “Ma avvertiamo l’esigenza che in una sfida così drammatica tutti possano quantomeno condividere informazioni, cogliere lo spirito e le finalità delle proposte poi spetta alle opposizioni decidere, l’invito è sempre lì”, aggiunge.

“Se, all’esito delle misure, una Regione dovesse rientrare in condizioni di stabilità per 14 giorni, con rischio più basso, potrà essere assoggettata a un regime di misure meno restrittive, ce lo auguriamo tutti”.

Nelle zone rosse “è l’uscita di casa che va motivata ma in ogni caso, al di là del divieto, c’è sempre la raccomandazione nelle aree gialle di non andare in altre abitazioni dove ci sono non conviventi”, ha detto Conte rispondendo ad una domanda sugli spostamenti nelle aree rosse.

LE REAZIONI

Zaia, nostro modello ha tenuto “La classificazione delle Regioni in diverse aree non deve scatenare una guerra tra poveri. Non è il caso di pensare adesso che ci siano primi della classe e sfortunati”. Lo dice il Presidente del Veneto Luca Zaia commentano le fasce del Dpcm. “Per quanto riguarda il Veneto, la nostra classificazione in area gialla – sottolinea -dimostra che fino ad ora, ripeto fino ad ora, il sistema di gestione e il modello sanitario hanno tenuto”.

Presidente Vda, impegno oggi per essere liberi domani – “La situazione è difficile e serve una presa di coscienza da parte di tutti. Più saremo attenti nell’applicare le prescrizioni, anche nella vita privata, prima la situazione sanitaria migliorerà e prima torneremo alla normalità. Dobbiamo essere tutti coesi nell’impegnarci al massimo oggi per essere liberi domani”. Lo ha detto all’ANSA il presidente della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavevaz. “L’obiettivo è cercare di salvare non solo la nostra libertà durante le feste Natalizie, ma soprattutto l’economia nel periodo forse più importante dell’anno. Domani lavoreremo ad un’ordinanza che preciserà alcuni aspetti peculiari della nostra Regione”.

Musumeci, assurdo Sicilia in area arancione  “La scelta del governo nazionale di relegare la Sicilia a ‘zona arancione’ appare assurda e irragionevole. L’ho detto e ripetuto stasera al ministro della Salute Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica”. Lo dice il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, commentando l’inserimento dell’Isola nella “zona arancione”.

Spirlì, zona rossa Calabria decisione ingiusta – “Alle ore 20 di stasera, il ministro Speranza mi ha comunicato, per telefono, che il Consiglio dei ministri aveva deciso di dichiarare ‘zona rossa’ tutta la regione Calabria. L’ho appreso con costernazione, rabbia e sgomento. Penso alle decine di migliaia di imprese che saranno costrette a chiudere i battenti forzatamente e, a mio parere, senza un motivo valido; penso ai due milioni di calabresi che si vedono privati delle più elementari libertà personali; mi arrabbio, perché tutto questo poteva essere evitato, se solo il Governo avesse ascoltato i miei ripetuti appelli che, carte alla mano, ho fatto, nei giorni scorsi e fino alle ultime ore, per cercare di convincere chi, in realtà, si era già abbondantemente convinto a prescindere”. È quanto dichiara il presidente facente funzioni della Giunta della Calabria, Nino Spirlì, in merito alla decisione del Governo di dichiarare “zona rossa” l’intera regione.

Da Lombardia a Basilicata, mappa misure Regioni

Quattro Regioni in zona rossa, due in zona arancione, le restanti in zona gialla

Quattro Regioni in zona rossa, due in zona arancione, le restanti in zona gialla: il premier Giuseppe Conte, in diretta tv, elenca le tre fasce in cui l’Italia, da qui al 3 dicembre, sarà divisa a seconda del livello di rischio legato al Covid e alla tenuta sanitaria. A ciascun “colore” è affidato un pacchetto di misure ad hoc: la zona rossa, di fatto, prevede un lockdown. In tutto il Paese il coprifuoco scatta alle 22.

REGIONI ROSSE.

Sono Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d’Aosta. Sono in vigore, da venerdì, le misure più restrittive previste dal Dpcm.

L’uscita di casa va motivata, sono chiusi bar, ristoranti, negozi, la Dad è prevista dalla seconda media in poi. E’ vietato spostarsi da un Comune all’altro, nonché uscire od entrare nella Regione. Torna l’autocertificazione anche per gli spostamenti all’interno di una città.

REGIONI ARANCIONI.

Sono Puglia e Sicilia. I ristoranti e e bar restano chiusi per tutta la giornata. I negozi restano aperti. La Dad è prevista solo alle superiori. La circolazione all’interno di un Comune è permessa ma non lo è abbandonare il proprio Comune di residenza, domicilio o abitazione. E’ vietato entrare o uscire dalla Regione.

REGIONI GIALLE.

Sono Veneto e Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Umbria, Sardegna, Marche, Molise, Abruzzo, Lazio, Campania, Basilicata. In queste Regioni vigono le misure restrittive più “morbide” previste dal Dpcm. I ristoranti e i bar sono aperti fino alle 18, i negozi restano aperti fino a orario di chiusura. I Centri Commerciali sono chiusi nei weekend. E’ possibile spostarsi all’interno della Regione e da una Regione gialla all’altra.

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