domenica, Novembre 15, 2020

Covid nel Lazio, oggi 2.612 nuovi casi e 21 decessi. A Roma 1.295 positivi…..

Trecento 85 in meno di ieri. Aumentano i ricoveri e i pazienti in terapia intensiva. Raggiunto accordo con i pediatri per i tamponi rapidi

da del 15 novembre 2020

di Clarida Salvatori

I tamponi sono stati molto meno di due giorni fa (un decremento di 7.388), per un totale di quasi 23mila, e anche i nuovi casi positivi da Covid-19 nel Lazio sono diminuiti: ieri sono stati infatti 2.612. Con un rapporto tra test e malati che cresce ancora e si attesta all11,6%. Ventuno poi i decessi. Aumentano invece i pazienti ricoverati che ora sono 3.159 (più 83) e quelli in terapia intensiva, che in tutto sono 274 (se ne è aggiunto ancora uno). «La corsa del virus inizia a rallentare ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato -, le misure adottate sembrano produrre gli effetti auspicati e dobbiamo continuare così».

La distribuzione

Rallentano i contagi nella Capitale. Ieri sono stati 1.295. Solo tre poi le vittime del Covid. Nelle altre Province del Lazio si registrano infine 14 morti e 848 casi. A Latina sono 228 i nuovi malati da coronavirus, 300 a Frosinone, 151 a Viterbo e 169 a Rieti.

L’accordo

Intesa raggiunta per i test antigenici rapidi somministrati dai 700 pediatri del servizio sanitario regionale ai loro piccoli assistiti. Potranno essere effettuati, nei giorni festivi e prefestivi, il sabato e la domenica. Dove? O nei loro studi professionali o, qualora non avessero i requisiti, in altre strutture messe a disposizione dalla Asl, dalla Protezione civile o dai comuni. Se il risultato del tampone dovesse essere positivo, saranno gli stessi pediatri a disporre l’isolamento per il piccolo paziente e saranno sempre loro a emettere poi le certificazioni di fine periodo di quarantena.

L’appello

Il Cardiologo e Professore Ordinario di Cardiologia della Sapienza, Francesco Fedele, ha lanciato un appello perché la medicina del territorio si faccia carico dei pazienti Covid in regime domiciliare. «I programmi di telemedicina ci sono e vanno usati tutti. Sono in grado di evitare una quantità importante di ricoveri ha spiegato Fedele –. Il medico di famiglia può collegarsi al paziente, monitorarne in tempo reale i parametri e girarli all’ospedale in caso di peggioramento».

15 novembre 2020 | 17:35

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