martedì, Dicembre 1, 2020

Milano in verde nonostante Unicredit…………

da del 01/12/2020 17:50

Seduta positiva per l’azionario europeo, in scia all’ottimismo degli investitori dopo le notizie positive sui vaccini e i buoni dati macroeconomici cinesi. In particolare, il Ftse Mib ha segnato +0,18% a 22.099 punti, sottoperformando rispetto alle principali piazze europee a causa del calo di Unicredit.

Sul fronte macro lOcse ha tagliato le sue previsioni di crescita per la maggior parte delle principali economie, citando la recente ondata di nuovi contagi nell’emisfero settentrionale, che ha provocato nuove restrizioni per famiglie e imprese e cautela tra i consumatori. LOcse si aspetta che l’Economia Globale cresca del 4,2% nel 2021, dopo una contrazione di eguale misura quest’anno. A settembre lOrganizzazione aveva invece previsto un incremento del prodotto interno lordo mondiale del 5%. Per quanto riguarda il nostro Paese, il Pil italiano scenderà del 9,1% quest’anno, per poi risalire del 4,3% nel 2021 e del 3,2% nel 2022.

Nel frattempo, Wall Street tratta in rialzo (Dow Jones +1%), dopo la debolezza della vigilia, con il focus del mercato sull’audizione in corso del Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, di fronte alla Commissione bancaria del Senato. Powell ha affermato che la Fed è pronta a usare tutti strumenti per tutto tempo necessario.

Sul fronte dei dati macro, da segnalare che nel 3* trimestre in Italia il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 15,9% rispetto al trimestre precedente ed è diminuito del 5% nei confronti del terzo trimestre del 2019. Per quando riguarda lEurozona, l’indice Pmi manifatturiero ddefinitivo di novembre si è attestato a 53,8 punti, in calo dai 54,8 punti di ottobre. Il dato è leggermente superiore alla lettura preliminare e al consenso, entrambi a 53,6 punti.

Negli Stati Uniti, invece, l’indice Ism manifatturiero si è attestato a 57,5 punti a novembre, in calo rispetto ai 59,3 di ottobre e al di sotto delle attese del consenso degli economisti a 58 punti. Il Pmi manifatturiero americano, invece, nella lettura definitiva di novembre, si è attestato a 56,7 punti. Il dato è in aumento rispetto ai 53,4 di ottobre, e in linea con il preliminare.

A Piazza Affari, in rialzo Atlantia (+2,65%), dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui la nuova deadline per l’operazione sul tema Aspi con Cdp potrebbe essere il 15 di dicembre. In progresso Stm (+4,51%), Azimut H. (+1,98%) e Unipol (+1,84%). Bene il settore bancario: Intesa Sanpaolo +2,68%, Bper +1,43%, Banco Bpm +1,38%, Mediobanca +1,45%, B.P.Sondrio +1,69%. In rosso tuttavia Unicredit (-8,02%) dopo la notizia che Jean Pierre Mustier non si ricandidera’ al vertice della banca alla scadenza del suo mandato, ad aprile 2021. In rialzo invece B.Mps (+3,7%), in scia alle ipotesi di un deal proprio con Unicredit.

Focus anche sul comparto oil e oil service, con il mercato che resta in attesa di segnali dai negoziati all’interno dellOpec sull’estensione degli attuali tagli alla produzione, trattative che sembrano trascinarsi: Tenaris +1,54%, Saipem -0,34%. Da notare Eni (+1,35%), che ha firmato oggi una serie di accordi con la Repubblica Araba d’Egitto (Are), la Egyptian General Petroleum Corporation (Egpc), la Egyptian Natural Gas Holding Company (Egas) e la società spagnola Naturgy, che prevedono il riavvio dell’impianto di liquefazione di Damietta in Egitto entro il primo trimestre del 2021, la risoluzione amichevole delle dispute pendenti di Union Fenosa Gas e Segas con Egas e Are e la successiva ristrutturazione societaria della stessa Union Fenosa Gas, i cui asset saranno ripartiti fra i soci Eni e Naturgy.

Tra le mid cap, in luce Sesa (+5,36% a 88,5 euro), su cui Equita Sim ha avviato la copertura con rating buy e un target price di 110 euro. In rally Esprinet (+7,07%), dopo che la società ha stipulato un accordo vincolante per l’acquisto del 100% del capitale sociale di Dacom e del 100% del capitale sociale di IdMaint, specializzata nei servizi di manutenzione e supporto tecnico pre e post vendita sui prodotti Auto-ID.

Sull‘Aim, denaro su Farmae (+3,6%), che ha registrato nei 9 mesi un fatturato pari a 47,1 milioni euro, in crescita del 72% rispetto allo stesso periodo del 2019.

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