Seduta prudente per il listino milanese, con il Ftse Mib che, dopo una giornata in rialzo, ha rallentato segnando un +0,23% a 21.986 punti.
da del 16/12/2020 18:50
A sostenere il sentiment del mercato i progressi verso un accordo commerciale post-Brexit tra l’Unione Europea e il Regno Unito, il Congresso Usa che sembra piu’ vicino a un pacchetto di stimoli e il Pmi preliminare di dicembre dell’area euro che ha superato le attese.
Per quanto riguarda la Brexit, il Consiglio dell’Ue ha approvato una serie di proposte legislative volte a preparare il settore dei trasporti a tutti gli scenari possibili il primo gennaio 2021. Tali misure di emergenza attenueranno alcune delle gravi perturbazioni che si verificheranno il primo gennaio in caso di mancato accordo con il Regno Unito.
In particolare, per consentire ai pescherecci dell’Ue e del Regno Unito di continuare ad avere accesso reciproco alle rispettive acque a partire dal primo gennaio 2021, il Consiglio ha adottato la sua posizione su un regolamento dell’Ue per le possibilità di accesso fino alla conclusione di un accordo di pesca Ue-Regno Unito o fino alla fine del 2021, a seconda dell’evento che si verificherà per primo.
Nel frattempo, Wall Street prosegue la seduta intorno alla parità (Dow Jones -0,09%), dopo i deludenti dati sui consumi negli Usa nel mese di novembre, con gli investitori che intanto attendono progressi nei colloqui di stimolo e le nuove indicazioni dalla Federal Reserve.
Nel dettaglio, le vendite al dettaglio negli Usa sono diminuite dell’1,1% su base mensile a novembre, deludendo il consenso degli economisti che si aspettavano un calo dello 0,1% m/m.
Il Pmi manifatturiero Usa, nella lettura preliminare di dicembre, si è attestato a 56,5 punti, in lieve calo rispetto ai 56,7 punti di novembre. Il Pmi servizi americano, nella lettura preliminare di dicembre, invece si è attestato a 55,3 punti rispetto ai 58,4 di novembre.
Quanto all‘Eurozona, l’indice Pmi composito preliminare di dicembre, elaborato da Ihs Markit, si è attestato a 49,8 punti, in rialzo rispetto ai 45,3 di novembre e sopra le stime del consenso Wsj a 47,2 punti.
L’indice preliminare relativo al settore dei servizi si è invece attestato a 47,3 punti, in salita rispetto ai 41,7 del mese precedente (41,5 punti il consenso). Quello manifatturiero è sceso a 55,5 punti dai 53,8 precedenti (53,1 punti il consenso).
Entrando nel dettaglio dei singoli Stati, il Pmi manifatturiero preliminare della Germania è salito a 58,6 punti rispetto ai 57,8 di novembre (56,5 punti il consenso). L’indice preliminare relativo ai servizi tedeschi è invece risultato pari a 47,7 punti, in ripresa rispetto ai 46 di novembre (44 punti il consenso).
Il Pmi manifatturiero della Francia è risultato pari a 51,1 punti, in rialzo rispetto ai 49,6 del mese precedente (49,5 punti il consenso Wsj). infine, l’indice Pmi servizi francese si è attestato a 49,2 punti, in rialzo rispetto ai 38,8 punti di novembre (39,1 punti il consenso Wsj).
A piazza Affari, in rialzo Nexi (+2,66%), Recordati (+2,19%) e Amplifon (+2,53%).
Da notare Enel (+1,45%) e Tim (+0,18%), dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui il Cda di Enel domani darà probabilmente mandato all`Amministratore Delegato per negoziare la cessione della quota in Open Fiber con Macquarie.
Debole il comparto oil e oil service: Eni +0,05%, Saipem -0,64%, Tenaris -0,5%. Secondo i dati dell‘Unem, a novembre i consumi petroliferi italiani sono stati pari a circa 4 milioni di tonnellate, in calo del 16% rispetto allo stesso mese del 2019, riflettendo integralmente gli effetti delle disposizioni del Dpcm del 3 novembre, emanato per fronteggiare la seconda ondata della pandemia. Nei primi 11 mesi dell’anno il calo è stato del 17,1%.
In flessione le banche: Unicredit -1,13%, Intesa Sanpaolo -1,62%, Mediobanca -0,82%, BancoBpm –0,88%, Bper -1,35%, B.P.Sondrio -1,08%, B.Mps -1,18%. A pesare sul settore la raccomandazione di estrema prudenza della Bce, che ha chiesto di non distribuire o limitare il pagamento dei dividendi fino al 30 settembre 2021 e di utilizzare le riserve di capitale per erogare credito e assorbire le perdite.
Tra le mid cap, in calo Cattolica Ass. (-1,48% a 4,66 euro), su cui Mediobanca Securities ha ridotto la raccomandazione da outperform a underperform, con Tp che passa da 5,5 a 4,2 euro, dopo che la societa’ ha ricevuto da Banco Bpm una formale comunicazione con cui la banca vuole esercitare il diritto di opzione per l’acquisto delle partecipazioni detenute da Cattolica nelle Societa’ Vera Vita e Vera Assicurazioni, pari al 65% del capitale sociale delle stesse.
Focus infine su Comal, che ha segnato +15,5% a 2,31 euro nel giorno del debutto sull’Aim Italia.