Giuseppe Conte, mantenendo la promessa fatta a Rita Bernardini del Partito Radicale, nella giornata di ieri ha visitato il carcere romano di Regina Coeli
da 24 Dec 2020 08:00 CET
In linea con l’andamento nazionale, gli ultimi dati sulla diffusione del Covid 19 nelle carceri sono più o meno stabili. Ma si aggiunge l’ennesimo decesso per Covid 19 avvenuto ieri. Parliamo di un detenuto, con patologie pregresse, che era recluso al carcere Due Palazzi di Padova.
Il secondo recluso morto, dopo Donato Bilancia, del carcere padovano. Ma è l’undicesima persona detenuta morta per Covid della sola seconda ondata.
L’emergenza quindi è ancora in atto. Però una luce in fondo al tunnel c’è ed è stato il premier Giuseppe Conte a illuminarlo mantenendo la promessa fatta a Rita Bernardini del Partito Radicale: nella giornata di ieri ha visitato il carcere romano di Regina Coeli.
Ad attenderlo c’erano il vice capo dell’Amministrazione penitenziaria Roberto Tartaglia; la direttrice di Regina Coeli Silvana Sergi, il Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria Carmelo Cantone e il Garante nazionale Mauro Palma. La visita di Conte è durata circa un’ora nel corso della quale il Premier ha incontrato un gruppo di detenuti e i rappresentanti della Polizia Penitenziaria. «La visita del premier è un gesto importante – spiega il Garante -, ed è la prima volta che si ricordi, che un Presidente del Consiglio si reca in visita a Regina Coeli».
943 detenuti e 744 agenti positivi al Covid
Com’è detto, il problema del sovraffollamento è tuttora irrisolto. L’ultimo aggiornamento risalente a lunedì scorso, parla di 943 detenuti e 744 agenti penitenziari positivi. Secondo il punto del Garante Nazionale delle Persone Private della Libertà, negli ultimi dieci giorni le persone registrate negli Istituti sono diminuite di 339 unità (passando da 54.195 del 9 dicembre a 53.856) e le persone effettivamente presenti giovedì 17 dicembre sono 53.002 (alla stessa data del 9 dicembre erano 53.266).
Tra i presenti anche 32 donne con 35 figli di età 0-3 anni, di cui 18 donne con 20 bambini nelle cosiddette sezioni nido e 14 donne con 15 bambini in quattro Istituti a custodia attenuata per detenute madri.
Secondo il Garante, sono dati poco incoraggianti rispetto alla diffusione del virus, che richiede invece – come più volte ribadito – la possibilità di individuare spazi all’interno degli Istituti per garantire quella indispensabile esigenza di separazione e isolamento non sempre assicurata.
Riguardo al Covid, si registrano alcuni focolai negli Istituti di Trieste, Milano-Opera, Milano San Vittore, Bollate, Monza, Busto Arsizio, Bologna, Sulmona, Regina Coeli a Roma e Napoli-Secondigliano.
Nella mattina del 17 dicembre, il Garante Nazionale è stato audito dalla Commissione giustizia della Camera sulle due proposte di modifica della legge sulle droghe leggere e, in particolare, della detenzione e cessione di modiche quantità, indirizzate, in modo antitetico, l’una a inasprire e l’altra a ridurre le conseguenze sanzionatorie, oltre a depenalizzare il semplice possesso.