E’ terminata la fase 1 e ii Governo, tramite una Società Pubblica, entrerà nel capitale dell’azienda per sostenere, anche attraverso un’iniezione di equity, la fase 2 e fase 3 del vaccino italiano “Grad-CoV-2”. E’ sicuro, induce la risposta immunitaria e suscita una produzione importante di anticorpi neutralizzanti. Speranza: se confermati questi risultati, si avrà un vaccino con una sola dose.
da del 05/01/2021 12:55
di Francesca Gerosa
Il Governo entrerà nel capitale di ReiThera, obiettivo il sostegno della fase 2 e 3 del candidato vaccino italiano anti Covid-19 dell’azienda. “Proviamo a raggiungere l’indipendenza anche sui vaccini, così come farebbe uno Stato illuminato. Il Governo per il tramite di una società pubblica entrerà nel capitale dell’azienda per sostenerne, anche attraverso un’iniezione di equity, la successiva fase 2 e fase 3″, ha annunciato il Commissario per l’Emergenza Covid, Domenico Arcuri, intervenendo alla presentazione allo Spallanzani dei risultati della fase 1 del vaccino italiano “Grad-CoV-2”, sviluppato dall‘azienda ReiThera e sperimentato all‘Istituto Nazionale Lazzaro Spallanzani (Inmi) di Roma.
In cambio di questo sostegno, ha spiegato Arcuri, si punta a raggiungere due obiettivi molto importanti: il primo, lasciare all’Italia una capacità di ricerca, sviluppo e di sperimentazione che un anno fa non c’era; il secondo, quello di avere la possibilità di acquisire dosi di vaccino per i cittadini italiani “in misura stabile e crescente, anche al di là della prima urgenza che in queste ore ci affligge e che stiamo governando insieme all‘Unione Europea e agli acquisti centralizzati”, ha puntualizzato.
“Se ci riusciremo o no dipenderà dalla qualità della successiva fase di sperimentazione, certamente riusciremo a lasciare una capacità di ricerca, sviluppo e sperimentazione che prima non c’era. Pertanto pensiamo di aver fatto una cosa buona che diventerà ottima, ne sono certo, quando si arriverà ad una conclusione”, ha concluso.
Il vaccino italiano, per cui è terminata la fase 1 di sperimentazione, ha dimostrato di essere sicuro, di avere capacità di indurre la risposta immunitaria degli adulti giovani, suscita una produzione importante di anticorpi neutralizzanti e una risposta simile a quella di altri vaccini efficaci con due dosi, mentre in questo caso è stata somministrata una sola dose. “Il vaccino protegge dall’infezione ed è ben tollerato”, ha indicato Antonella Folgori, Presidente di ReiThera.
In particolare, sono state arruolate 100 persone e 45 sono state vaccinate con dosi diverse. “Tutte sono arrivate alla fine per la valutazione di sicurezza e questo è un punto importante”, ha aggiunto Giuseppe Ippolito, Direttore Scientifico dell‘Inmi Spallanzani, precisando che il vaccino “non ha avuto nessun evento avverso grave nei primi 28 giorni. Il picco di produzione di anticorpi a quattro settimane resta costante e questo è fondamentale”. Sono risultati incoraggianti, secondo il Ministro della Salute, Roberto Speranza. Se confermati, si avrà nei prossimi mesi un vaccino efficace e sicuro “con una sola dose invece che con due dosi. Sarà prodotto interamente nel nostro Paese. È importante continuare a investire sulla ricerca italiana e sulle sue eccellenze scientifiche”, ha rilanciato Speranza.
La prima fase della sperimentazione è stata finanziata dalla Regione Lazio insieme al Ministero dell’Università e della Ricerca e al Cnr. E oggi si assiste “ai risultati sperati: questa partecipazione darà ai cittadini italiani e non solo la possibilità di accedere a un vaccino in modo sostenibile, sia per la popolazione da trattare, visto che 60 milioni di persone sono molte, che per la modalità di accesso nel nostro Paese e in altri”, ha commentato anche il Direttore Generale dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, Nicola Magrini, intervenuto alla presentazione dei risultati, ponendo l’accento sull’importanza delle Collaborazioni tra le Istituzioni e i Paesi: “la ricerca è una materia senza confini”, ha detto. E da questa pandemia “se ne esce solo con la collaborazione a tutti i livelli”.
In effetti, ogni volta che la medicina ha un’arma terapeutica disponibile in più è importante perché è uno strumento che serve per offrire la possibilità di creare un’immunizzazione diffusa che evidentemente è l’unica strada per uscire dalla situazione pandemica e perché dimostra come l’Italia sia in grado, in maniera assolutamente competitiva, di giocarsi partite importanti su quella che è la capacità di generare tecnologia biomedica sofisticata, ha rimarcato poi il Presidente del Consiglio Superiore della Sanità (Iss), Franco Locatelli.
Quanto si sta realizzando, a suo dire, può a buon diritto anche rappresentare una sorta di “modello prototipale che resterà a documentazione di quanto il Paese sia in grado di garantire alle persone che vi abitano in termini di capacità di cerare massa critica sofisticata per quella che è la ricerca biomedica”. Infine, Nicola Zingaretti si è detto orgoglioso, come Presidente della Regione Lazio, di aver sostenuto insieme al Governo italiano “quella che all’inizio era solo una scommessa, ma che grazie alla forza della scienza e della ricerca italiana sta diventando motivo di orgoglio per il nostro Paese”.