Se il 35% della controllata americana verrà quotata senza aumento, il valore di 3,5 miliardi per il 100% delle azioni equivarrebbe un ad Ev/Ebitda di 12 volte rispetto alle 7,8 volte della capogruppo, scrive Bestinver, che si attende 3,3 miliardi di pfn nei conti 2020
da del 22/02/2021 12:20
di Elena Dal Maso
Dopo il rimbalzo di venerdì scorso, oggi Leonardo cede l’1,15% a 6,51 euro per 3,76 miliardi di market cap.
Il titolo era volato su indiscrezioni di un’ipo a breve della controllata americana Drs ipotizzato dalla stessa società lo scorso novembre.
Su richiesta della Consob, poi, il gruppo della Difesa guidato dall’ad Alessandro Profumo ha pubblicato una nota in cui spiega che “sta valutando la possibilità di procedere alla quotazione di Drs… ma nessuna decisione formale in merito è stata ancora presa”.
Nel weekend i giornali hanno aggiunto particolari lasciando intuire che, per concretizzarsi, si tratti solo di una questione di tempo.
Infatti il Cda, scrive oggi Equita, che sul titolo è buy con prezzo obiettivo di 8,8 euro, “dovrebbe riunirsi giovedì 25 febbraio per decidere sul collocamento di una quota del 35% (contro il 40% indicato venerdì scorso)”. In base della valutazione riportata da Il Messaggero (3,5 miliardi per il 100% di Drs), ” Leonardo ridurrebbe il debito netto di circa 1,2 miliardi”, scrive la Sim milanese.
Secondo La Stampa, ci sarebbe solo cessione di azioni (mentre venerdì si ipotizzava anche una parte in aumento di capitale). Se la valutazione di 3,5 miliardi venisse confermata, aggiungerebbe 0,3 euro per azione alla valutazione complessiva di Equita (Sotp), “lasciando a 6 volte il resto della divisione difesa elettronica, ma a prescindere dalla valutazione e dalla quota che verrà ceduta, confermiamo il giudizio positivo perché Drs otterrebbe valutazioni altrimenti impensabili all’interno di un conglomerato come Leonardo, più in linea ai multipli dei player statunitensi, tipicamente superiori rispetto a quelli europei”, scrivono gli analisti.
La valutazione di 3,5 miliardi rappresenterebbe oltre il 90% della market cap di Leonardo e il gruppo senza Drs tratterebbe a un rapporto Ev/Ebitda atteso al 2021 di circa 3 volte “rafforzando la struttura finanziaria e riducendo le preoccupazioni sui flussi di cassa su cui gli investitori resteranno comunque focalizzati”.
Banca Akros (rating buy, target price 9 euro) stima che Drs registrerà ricavi per 2,7 miliardi di euro nel 2021, con un Ebit di 240 milioni. Se si applicano i multipli medi cui viaggiano i concorrenti Raytheon e Thales a queste stime (si tratta di Ev/Ebit rispettivamente a 16 e 12 volte), emerge una valutazione di 3,3 miliardi. Se si applica solo il multiplo di Raytheon, il valore è ancora più alto, pari a 3,8 miliardi, equivalente alla valutazione corrente di Leonardo a Piazza Affari. Questo indica, scrive Akros, che il titolo resta “estremamente sottovalutato”.
Bestinver considera positivamente il progetto di Ipo perché farebbe emergere parte del valore nascosto del Gruppo. Gli analisti stimano che la presunta valutazione della quotazione implicherebbe un multiplo Ev/Ebitda atteso al 2021 di almeno 12 volte, rispetto a quello di Leonardo che viaggia a 7,8 volte. Inoltre porterebbe a un potenziale cash–in per il Gruppo di oltre un miliardo di euro, migliorando la struttura finanziaria complessiva”. Secondo le stime degli analisti, il Gruppo della Difesa dovrebbe riportare una posizione finanziaria netta per il 2020 di circa 3,3 miliardi di euro. I conti sono previsti il 9 marzo.
Intanto Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), è stata scelta ancora una volta da Northrop Grumman per la fornitura di altri due nuovi moduli cargo pressurizzati, ossia la diciottesima e diciannovesima missione Cygnus di rifornimento cargo alla ISS (International Space Station). Questa estensione del contratto, spiega Tas, “è la riconferma della collaborazione di lunga data tra le due società, certificando il contributo di Thales Alenia Space al successo delle missioni Cygnus, nonché il suo ruolo cruciale nei futuri programmi di esplorazione spaziale”.