I dati: 18.916 nuovi positivi, 280 morti. In 24 ore 323.047 test
Redazione ANSA ROMA 28 febbraio 2021 08:53
La ‘festa’ sulla Darsena a Milano
La concomitanza di giornate quasi primaverili su gran parte dell’Italia e la stretta sui ‘colori’ che sta per interessare alcune regioni ha fatto scattare in tanti la voglia di incontrare amici e conoscenti, magari facendo shopping o per un aperitivo o un pranzo all’aperto.
A Milano musica e balli in Darsena, con centinaia di giovani per l’ultimo weekend in zona gialla prima che scatti quella arancione. Una sorta di ‘rave party’ documentato da numerose foto e video sui social.
In attesa di lunedì, quando le disposizioni sui nuovi divieti entreranno in vigore, le forze di polizia hanno alzato il livello di guardia con controlli che hanno interessato ancora una volta le strade della movida e dello shopping e i lungomari, tornati di colpo affollati di persone.
Ormai da mesi la scure dei controlli è incombente, come dimostrano i dati di ieri del Viminale: le Forze di polizia hanno verificato 108.416 persone, con 1.041 sanzioni e 10 denunce. Sono stati poi verificati 12.015 tra attività ed esercizi commerciali, con 72 titolari sanzionati e 29 chiusure.
L’incubo-focolai con annesse varianti è testimoniato bene dal fermo richiamo del Sindaco di Milano Giuseppe Sala in vista dell’ultimo fine settimana giallo prima del rientro della Lombardia in arancione: “Comportatevi in modo adeguato al difficile momento. Siamo in arancione da lunedì ma avendo un week-end di giallo e bel tempo vi chiedo di tenere un comportamento corretto”.
Sala ha lamentato la presenza nelle strade di “troppi gruppi, talmente tanti che diventano incontrollabili dalle forze dell’ordine. Detto ciò – ha annunciato – oggi rafforzeremo i controlli. Ne ho parlato con il Questore. Ho chiesto un intervento più deciso per questo week-end e così sarà”. Invito per molti versi disatteso vista la gran massa di persone che nel pomeriggio si è riversata nelle zone dello shopping e dello spritz, con migliaia di giovani seduti ai tavolini all’aperto di bar e ristoranti di corso Sempione.
Assembramenti record anche nella Capitale dove sono state disposte chiusure momentanee nel quartiere di San Lorenzo e Trastevere, il tutto messo in atto dopo il piano anti-assembramenti adottato nei giorni scorsi in un tavolo tecnico presieduto dal Questore. Rafforzamento dei controlli e del numero di agenti anche sul litorale romano – tra Fregene e Ostia per intendersi – teatro nello scorso week end di assembramenti, soprattutto vicino a bar e ristoranti.
Multe e chiusure di esercizi commerciali ancora a Napoli, come è accaduto ieri per tre bar nel centro storico della città, dove si offrivano bevande al banco oltre l’orario consentito.
Sono intanto 18.916 i test positivi al coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del Ministero della Salute. Ieri i positivi erano stati 20.499. Le vittime sono invece 280, in aumento rispetto alle 253 di ieri.
Sono 323.047 i test (molecolari e antigenici) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, in calo rispetto ai 325.404 di ieri. Il tasso di positività è al 5,8%, in diminuzione rispetto al 6,3% di ieri.
Sono 2.216 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia, con un aumento di 22 unità rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 163. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 18.372 persone, 80 in più di ieri. Gli attualmente positivi sono 411.966, con un incremento di 7.302.
L’ANALISI – Nell’arco di una settimana i casi di infezione da virus SarsCoV2 in Italia sono aumentati del 29% e i ricoveri nelle unità di terapia intensiva sono saliti del 21%: sono “incrementi importanti” e che potrebbero essere la spia di una terza ondata: è quanto emerge dall’analisi dei dati degli ultimi sette giorni condotta dal fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook ‘Coronavirus–Dati e analisi scientifiche’ e del network di comunicazione della scienza ‘giorgiosestili.it’.
L’aumento dei casi del 29% rispetto ai sette giorni precedenti è “un incremento importante in quanto nelle cinque settimane precedenti era avvenuta una stabilizzazione dei casi”.
Da calcoli dell’indice di contagio Rt più aggiornati rispetto a quelli dell’Istituto Superiore di Sanità, che indicano lo 0,99 e che sono basati su dati di due settimane fa, risulta inoltre un valore di 1,2 a livello nazionale.
“Sono aumenti preoccupanti. Ci sono – osserva Sestili – tutti gli elementi per pensare che la ripresa dei contagi sia iniziata e che potrà andare avanti per settimane. La domanda è: fino a che punto aumenteranno? Di certo – conclude – qualunque provvedimento venga preso oggi non potrà avere effetti prima di 15 è 20 giorni”.