di Franco di Grazia
La politica italiana ha chiuso le scorse settimane manifestando grande agitazione. Si erano dimenticati, nella circostanza, i doveri che debbono sottendere una democrazia evoluta. Doveri racchiusi nei “limiti imposti agli interessi di parte”, quando la priorità é quella di conseguire gli interessi primari del nostro Paese e non di danneggiarne l’immagine, indebolendone “la forza” per meschini calcoli di parte.
Dopo i risultati delle votazioni del 26 maggio, si sono susseguite sette giornate piene di “colpi e contraccolpi proibiti” tra M5S e Lega, mentre i venti forti della “polemica politica” si sono molto innalzati, dai partiti all’opposizione: PD, Forza Italia, FdI e “sinistre” Unite per l’Europa.
Un clima osservato -con particolare preoccupazione- dalla Presidenza della Repubblica, che ha spinto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a convocare il 3 giugno una Conferenza Stampa a Palazzo Chigi, “piena di importanti novità” (ndr.).
La Conferenza, in sostanza, si é caratterizzata con l’avviso, per così dire, ai naviganti del Movimento 5telle e della Lega. Un Avviso Perentorio rivolto in primis, proprio ai due vice-premier Di Maio e Salvini. .
Peraltro, ambedue capi “contemporaneamente” delle due formazioni politiche responsabili della nascita del “governo del cambiamento”. Sostenuto dalla maggioranza parlamentare, uscita vincitrice a marzo 2018, e definita “giallo-verde”.
In pieno clima “turbato e scosso” dall’esito della Campagna Elettorale svoltasi per eleggere i 63 Deputati Europei, riservati all’Italia. S’é sviluppata una tenzone che ha travalicato i consueti confini riservati alle competizioni elettorali di questo tipo.
E’ singolare che non si sappia che, con toni aspri ed ultimativi, non si va da nessuna parte e che occorre dichiarare la fine della Campagna di maggio 2019 e soprattutto dimostrare fedeltà al “patto-contratto” sottoscritto all’inizio della legislatura ed il dovere di completarne l’attuazione degli obiettivi indicati “per il bene comune” dell’Italia intera.
Gli appuntamenti –aggravati dal calo della produttività globale– e dalla crisi tutt’ora perdurante in Europa, fanno tremare i polsi. Tuttavia, le esperienze fatte nel primo anno di legislatura dovranno per forza far migliorare il modo di governare l’Italia. Altrimenti –come dichiarato nella Conferenza Stampa dal Presidente Conte- non resterà soluzione più giusta delle dimissioni nelle mani del Presidente Mattarella ….. per ritornare rapidamente alle urne. L’avviso ai naviganti ha funzionato. Occhio all’avviso che può venire dalla gente comune e di buona volontà !
Roma, 9.6.2019