Quasi raddoppiato (+81,5% rispetto al 2019), secondo i dati dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie della Consob, il valore complessivo dei risarcimenti riconosciuti ai risparmiatori, passati dai 15,7 milioni di euro del 2019 ai 28,5 milioni di euro del 2020
da del 31/03/2021 11:51
Di pari passo e in misura più marcata rispetto agli anni precedenti è cresciuta l’attività decisionale del Collegio, che ha tenuto 53 riunioni (46 nel 2019), assumendo in tutto 1.060 decisioni (853 nel 2019), di cui il 65% di accoglimento dei ricorsi; percentuale, quest’ultima, che si traduce in un significativo balzo (+10%) rispetto all’omologo dato 2019 (55% di ricorsi accolti).
Quasi raddoppiato (+81,5% rispetto al 2019) il valore complessivo dei risarcimenti riconosciuti ai risparmiatori, passati dai 15,7 milioni di euro del 2019 ai 28,5 milioni di euro del 2020, con una media procapite di circa 40.000 euro. È salito cosi’ a 84,4 milioni di euro il totale dei risarcimenti riconosciuti dall’ACF nel quadriennio 2017/2020.
Il consuntivo 2020 conferma e consolida alcuni trend che gia’ avevano caratterizzato l’operativita’ dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie della Consob negli anni precedenti.
Come nel 2019, il Sud e’ stata l’area di provenienza del maggior numero di ricorsi (44,6%), seguita dalle Regioni del Nord (37,1%) e del Centro (17,7%) del Paese. Trascurabile (0,6%) la percentuale di ricorsi provenienti da soggetti residenti all’estero.
Il dato geografico altro non e’ che la risultante di eventi che hanno fortemente caratterizzato l‘ultimo quinquennio e che hanno finito per polarizzare una componente significativa dell’attivita’ dell’ACF nei suoi primi quattro anni di attivita’. Se nel 2017, infatti, il 40% dei ricorsi complessivamente pervenuti erano risultati collegati alle vicende che al tempo avevano interessato Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, oltre che le rispettive banche controllate di territorio, nel successivo triennio si e’ registrato un progressivo e costante incremento di ricorsi presentati da azionisti di alcune banche popolari, e cio’ soprattutto a causa della perdurante situazione di illiquidita’ dei relativi titoli partecipativi.
Emblematica la situazione venutasi a creare per la Banca Popolare rimasta in amministrazione straordinaria fino a settembre scorso, interessata da quasi 500 ricorsi nel solo 2020. Il che spiega da solo il primato della Regione Puglia, da cui e’ pervenuto nell’anno appena conclusosi oltre il 25% dei ricorsi complessivi.