Lo aveva dichiarato al Times, adesso è arrivata la conferma: lo Special One tornerà in Serie A sedendosi alla panchina giallorossa, che ha chiuso l’accordo in tempi record dopo aver liquidato il tecnico portoghese. Piazza Affari festeggia con un balzo del titolo del 26%
da del 04/05/2021 14:30
di Giulia Talone
È bastato lui, lo Special One. Con l’arrivo di José Mourinho alla As Roma il titolo schizza del 26%, dopo la fine della collaborazione, non del tutto inattesa, con il portoghese Paulo Fonseca. Il settimo posto per distacco, infatti, una figuraccia in Coppa Italia e una situazione critica in Europa League non sono certo un bel biglietto da visita, nemmeno per l’uomo-miracolo dello Šachtar.
Dopo il successo come tecnico della squadra ucraina, con tre campionati vinti in altrettanti anni, il portoghese è approdato al club giallorosso con un contratto di due anni e una clausola di rinnovo automatico nel caso in cui la Roma avesse centrato l’obiettivo Champions. Eventualità sfumata dopo la sconfitta a Genova con la Sampdoria, che ha allargato il distacco con il quarto posto a ha allontanato lo scenario Europa League. “Di comune accordo”, dunque, Fonseca e il club capitolino prendono strade diverse.
“Anche se i risultati non sono sempre emersi sul campo”, ha commentato Tiago Pinto, direttore generale dell’area sportiva, “siamo consapevoli dei diversi elementi positivi che ci ha lasciato e che continueranno ad aiutarci nella nostra crescita, come i tanti giovani di talento che ha incoraggiato e migliorato e i nostri progressi in Europa League in questa stagione”. E mentre il Presidente della As Roma Dan Friedkin saluta e ringrazia, certo che l’allenatore “rappresenterà un fantastico valore aggiunto ovunque andrà”, ha già pronto il nome del sostituto, che è stato reso noto in tempo record.
Sarà proprio Mourinho a prendere le redini della squadra, tornando per la prima volta in Serie A dal 2010 dopo l’esonero dal Tottenham. Proprio la scorsa settimana lo Special One aveva dichiarato ai microfoni del Times: “Con l’Inter ho vinto tutto e c’è un legame speciale. Se un giorno dovesse chiamarmi una società rivale in Italia, non ci penserei due volte. Questo è il mio modo professionale di vivere le cose e mi fa stare bene con me stesso”.