Il premier: ‘Dobbiamo vaccinare il mondo e farlo rapidamente’. Von der Leyen: ‘Obiettivo Summit assicurare vaccini a tutti. Entro il 2021, 100 milioni di dosi a Paesi basso-medio reddito’.
Redazione ROMA 21 maggio 2021 14:19 NEWS
ANSA/FILIPPO ATTILI
Dopo la mattinata dedicata al pre-summit, è partito il vero e proprio Global Health Summit presieduto dal Premier Mario Draghi e dalla Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Il Summit è concepito come un’opportunità per il G20 e per tutti i leader invitati per condividere le “lezioni” apprese nell’attuale Pandemia per migliorare le risposte alle future crisi sanitarie.
Sono presenti insieme ai Capi di Stato e di Governo (oltre 20 i Paesi partecipanti) i responsabili delle Organizzazioni Internazionali e degli Organismi Sanitari Globali. I lavori si chiuderanno con l’approvazione di una ‘Dichiarazione di Roma’. I contenuti della dichiarazione saranno un punto di riferimento per rafforzare la Cooperazione Multilaterale e le azioni per prevenire future crisi sanitarie mondiali. All’interno del vertice di Villa Pamphilij, che vede Draghi e von der Leyen come unici partecipanti in presenza, è previsto un breve segmento di discussione dedicato all’Act Accelerator, lo strumento G20 per la produzione e l’accesso equo a nuovi sistemi diagnostici, terapeutici e ai vaccini.
La bozza della Dichiarazione di Roma che verrà approvata al Global Health Summit, visionata dall’ANSA, si compone di cinque pagine e sedici principi destinati a cambiare l’approccio dei grandi del mondo nella lotta alla Pandemia. Principi che, si legge nel documento, servono ad “un orientamento volontario nell’azione presente e futura per la saluta globale”. Obiettivi redatti “per migliorare la preparazione nella risposta e nella prevenzione, per una risposta coordinata e resiliente”. Inoltre, i sottoscrittori della dichiarazione di Roma si impegnano a “sfruttare le sinergie e mettere a frutto le competenze delle organizzazioni e delle piattaforme pertinenti per facilitare la condivisione dei dati, lo sviluppo di capacità, gli accordi di licenza e il trasferimento volontario di tecnologia e ‘know-how’ a condizioni concordate”.
“La crisi globale non è finita, dobbiamo agire in fretta”, ha detto il Premier Mario Draghi. “Noi” in Europa “stiamo iniziando a vedere la fine di questa tragedia. Ma in altri Paesi non è così. Noi dobbiamo assicurare la disponibilità dei vaccini ai Paesi più poveri”. “Probabilmente avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro, e aumentare la produzione è essenziale. Una proposta è quella di introdurre una sospensione dei brevetti sui vaccini Covid-19. L‘Italia è aperta a questa idea – ha spiegato Draghi -, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l’incentivo ad innovare per le aziende farmaceutiche. Ma questa proposta non garantisce che i Paesi a basso reddito siano effettivamente in grado di produrre i propri vaccini. Dobbiamo sostenerli finanziariamente e con competenze specializzate”.
Draghi ha poi spiegato che “l’Ue ha esportato circa 200 milioni di dosi di vaccini Covid-19 in 90 Paesi, circa la metà della sua produzione totale. Tutti gli Stati devono fare lo stesso. Dobbiamo revocare i divieti generali di esportazione soprattutto verso i Paesi più poveri”. “L’Italia è stata uno dei Paesi colpiti per primi e più duramente dalla pandemia. Abbiamo imparato le nostre lezioni e vogliamo metterle a frutto. Nella veste di presidenza del G20, vogliamo guidare la spinta globale a progettare migliori risposte globali alle crisi sanitarie attuali e future”. “L’Italia accoglie con favore l’iniziativa della Commissione Europea volta a produrre vaccini e prodotti sanitari nei Paesi a basso e medio reddito. Vogliamo coinvolgere le nostre aziende farmaceutiche e i nostri centri di ricerca per sostenere la produzione, in particolare in Africa. E lo faremo insieme ad altri paesi partner, tra cui Francia e Germania”.
“Purtroppo, molti Paesi non possono permettersi di pagare questi vaccini – ha spiegato il Presidente del Consiglio -. Questo è il motivo per cui iniziative come Act Accelerator sono così importanti. Finora l’Italia ha donato 86 milioni di euro a Covax e altri 30 milioni a progetti multilaterali collegati. Oggi sono molto lieto di annunciare che questa settimana intendiamo aumentare in modo significativo questo contributo e incrementarlo almeno di 300 milioni di euro“.
“Più di 3,4 milioni di persone sono morte a causa del virus secondo i dati ufficiali, ma il bilancio delle vittime è sicuramente molto più alto. L’anno scorso, l‘equivalente di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno sono andati persi a livello globale, pari a circa quattro volte quelli persi durante la crisi finanziaria. Almeno 1,5 miliardi di studenti non hanno frequentato la scuola nel marzo dello scorso anno. Circa 700 milioni di studenti, ancora oggi, non ricevono un’istruzione in presenza”.
“Dopo un anno e mezzo, stiamo iniziando a vedere la fine di questa tragedia. Per la prima volta, la normalità si avvicina”, ha detto ancora il premier Draghi.
“Dobbiamo agire adesso per mettere sotto controllo la pandemia in tutto il mondo, non solo in alcune regioni o Paesi, ma ovunque”, ha sottolineato la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, aprendo ufficialmente i lavori del Global Health Summit.
IL PRE-SUMMIT
La Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen è stata accolta a Villa Pamphilj dal premier Mario Draghi. Il capo del governo e von der Leyen guidano i lavori del vertice che, virtualmente, riunirà nel corso della giornata i leader del G20.
“Dobbiamo vaccinare il mondo e farlo rapidamente”, ha detto il premier aprendo il summit. “La pandemia ha sottolineato la straordinaria importanza della cooperazione internazionale” per il presente e il futuro. “Con i partecipanti capiremo cosa è andato male” nella lotta al Covid 19. “Nel prepararci alla prossima pandemia, la nostra priorità ora è vincere quella attuale”.
Obiettivo di questo vertice è “mettere sotto controllo la pandemia ovunque, assicurare che i vaccini vengano dati a tutti, ovunque” attraverso le esportazioni ma anche condividendo “la capacità di produzione”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen annunciando “100 milioni di dosi ai Paesi a basso medio reddito entro il 2021”.
Nella Dichiarazione di Roma che concluderà il Global Health Summit “ci impegneremo tutti a investire nella salute e nei professionisti della sanità”, ha spiegato poi Ursula Von der Leyen ricordando “gli operatori sanitari che hanno lavorato senza sosta, salvato vite” e che si sono impegnati “anche quando non c’era più niente da fare”. “La prima lezione che ho imparato dalla pandemia – ha sottolineato la presidente Von der Leyen – è quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri e quanto i governanti devono lavorare con scienziati, esperti, operatori sanitari, aziende farmaceutiche e sicuramente con la società civile. Non dobbiamo mai dimenticare la comunità scientifica. Se oggi abbiamo una speranza lo dobbiamo a uomini e donne che hanno dedicato la loro vita alla scienza”.
“C’è un legame tra salute, povertà e peggioramento ambientale”, ha detto il portavoce del Comitato Tecnico Scientifico italiano, Silvio Brusaferro, presentando il rapporto redatto dal Panel di esperti scientifici per il Global Health Summit di Roma. Da Brusaferro arriva l’invito a “mettere in campo investimenti ora per costruire anche la struttura che preparerà le risposte alle nuove pandemie”.
“La pandemia di Covid ci ha mandato il messaggio che nessuno è al sicuro se non sono tutti al sicuro”, ha detto la Commissaria Ue alla Salute Stella Kiriakides al Global Health Summit di Roma. “Il mondo non può permettersi che la crisi sanitaria provocata dal coronavirus si trasformi in una crisi del debito per qualcuno”, ha detto da parte sue il Commissario all’Economia, Paolo Gentiloni.
Dopo oltre un anno di pandemia e uno straordinario progresso scientifico sui vaccini, “l’obiettivo adesso è che tutti possano beneficiarne”: per i Paesi del G20 “è tempo di mostrare leadership e solidarietà” e assicurare i vaccini anche ai Paesi più poveri. Lo ha detto Bill Gates, copresidente della Melissa e Bill Gates Foundation, al Global Health Summit. Molti Paesi hanno già dato il loro contributo, “ma non è ancora abbastanza per controllare il Covid-19”, ha ricordato il fondatore di Microsoft, sottolineando che alcuni Paesi stanno ancora vivendo il picco della pandemia. “Se non si colma il gap, molte persone ancora moriranno”, ha aggiunto, invitando quei Paesi che hanno vaccini “in eccesso” rispetto alla loro popolazione a condividerle con chi non ne ha. “Questa pandemia ci ha insegnato che dobbiamo essere meglio preparati per la prossima”, con più ricerca e finanziamenti. “Spero che la Dichiarazione di Roma sostenga questa preparazione”, ha concluso.