Il Tribunale Amministrativo ha respinto il ricorso del gruppo confermando la pratica commerciale scorretta nel servizio di recapito delle raccomandate e la sanzione massima che era stata inflitta dall’Autorità Garante della Concorrenza.
da del 17/06/2021 15:00
di Mauro Romano
Il Tar Lazio ha confermato la sanzione di 5 milioni di euro inflitta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a Poste Italiane, nel settembre scorso, per la vicenda relativa al servizio raccomandate. La Società era accusata di una pratica commerciale scorretta consistente nella “promozione, risultata ingannevole, di caratteristiche del servizio di recapito delle raccomandate e del servizio di Ritiro Digitale delle raccomandate”.
Secondo il Tribunale Amministrativo le censure di Poste “non sono idonee a scalfire la correttezza del percorso argomentativo seguito dall’Autorità nel provvedimento impugnato, che attraverso un adeguato supporto probatorio ha dimostrato che esisteva ed era particolarmente diffuso il fenomeno del mancato esperimento del tentativo di consegna, fenomeno che era confermato dagli stessi report dei reclami predisposti dal professionista”.
In particolare la decisione richiama il punto dove l’Autorità riporta “numerose evidenze atte a dimostrare come Poste fosse consapevole della significativa diffusione del fenomeno del mancato esperimento del tentativo di consegna da parte dei postini che lasciano nella cassetta domiciliare avvisi di giacenza senza suonare il campanello”. Rispetto ai disservizi segnalati, prosegue il Tar, “Poste non ha fornito adeguate reazioni, limitandosi alla sensibilizzazione degli operatori a porre ‘a massima attenzione durante l’espletamento del servizio, senza attivare reali misure correttive”.
Il Tar ha bocciato anche la contestazione dell’importo della multa affermando che la delibera dell’Agcm “del tutto ragionevolmente ha applicato il massimo edittale tenuto conto: della dimensione economica del professionista, che rappresenta il principale operatore attivo nell’erogazione dei servizi postali; del tipo di prodotto sul quale incide la pratica commerciale scorretta, rientrante in parte nel servizio postale universale; della pluralità di condotte con cui la pratica è stata realizzata, della sua particolare ampiezza e diffusione, anche tramite il mezzo interne, e della lunga durata”.