Una ditta pagava ad Alessandro Agneni, ex direttore dell’unità d’ingegneria del nosocomio, l’affitto d’una casa e uno «stipendio» mensile di 2.500 euro
di Giulio De Santis
Lavori di giardinaggio nella seconda casa a Nerola e duemila euro al mese. Sono alcune delle tangenti che avrebbe preso Alessandro Agneni, ex direttore dell’unità d’ingegneria del San Camillo, per pilotare l’assegnazione alla Società Stim dell’appalto di ristrutturazione del Pronto soccorso e del padiglione Piastra dell’ospedale in vista del Giubileo del 2016. Questa l’accusa per cui il Procuratore aggiunto Paolo Ielo ha chiesto la condanna a nove anni di carcere per Agneni, cui sono contestati i reati di corruzione, turbativa degli incanti e peculato per essersi appropriato di 145mila euro dell’azienda.
Il pm ha sollecitato anche la condanna a sette anni di carcere per Daniele Saccà, amministratore della Stim, imputato di corruzione e turbativa d’asta.
Nella lista delle richieste avanzate dalla Procura figurano anche Fernando Lombardi e Walter Salemme, dipendenti di società vicine alla Stim, per cui sono stati chiesti tra l’anno e i tre di reclusione con l’accusa di turbativa degli incanti.
Il pm infine ha chiesto l’assoluzione dall’accusa di corruzione per Rita Aurigemma, dipendente della Stim, difesa dall’avvocato Carlo Bonzano. Il San Camillo è costituito parte civile con l’avvocato Tito Lucrezio Millela. Il giro di tangenti viene architettato nel 2014 quando bisogna programmare i lavori di manutenzione con l’obiettivo di adeguare la struttura in previsione dell’afflusso di pellegrini che avrebbe dovuto giungere a Roma con il Giubileo straordinario del 2016.
In particolare, i lavori prevedono l’aumento di 20 posti letto di terapia intensiva nel reparto Piastra e la ristrutturazione del Pronto Soccorso.
L’azienda ospedaliera nomina Alessandro Agneni, direttore dell’unità d’Ingegneria dell’ospedale, responsabile degli incanti, ruolo che lo pone al centro del processo, come ricostruito dal pm.
L’amministratore della Stim avrebbe subito individuato in Agneni, l’uomo da convincere attraverso il versamento di mazzette per vincere, come succederà, il bando. Questo il pacchetto di tangenti offerte ad Agneni, difeso dall’avvocato Luca Rispoli: secondo l’accusa, il versamento di un canone di locazione annuale di 8mila e 400euro per l’affitto di un immobile e duemila e 400 euro mensili accreditati sul suo conto corrente. Infine, Agneni ottiene, secondo il pubblico ministero, anche il taglio del giardino nella seconda casa e lavori di manutenzione in una appartamento in via Giovanni Giolitti. La sentenza è prevista per il prossimo 9 luglio.
23 giugno 2021 | 07:17