La Società ha firmato nella tarda serata di ieri i contratti relativi alla Cessione dell’intera partecipazione
da del 05/08/2021 08:27
Enel ha firmato nella tarda serata di ieri i contratti relativi alla cessione dell’intera partecipazione da essa detenuta in Open Fiber, pari al 50% del capitale sociale. In particolare, il contratto relativo alla cessione a Macquarie Asset Management del 40% del capitale di Open Fiber prevede un corrispettivo di 2.120 milioni di euro, inclusivo del trasferimento dell‘80% della porzione Enel dello “shareholders’ loan” concesso ad Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati.
In linea con quanto giá annunciato al mercato, il contratto prevede che il corrispettivo sopra indicato risulti incrementato ad un tasso pari al 9% annuo calcolato a decorrere dal 1° luglio 2021 e fino al closing dell’operazione.
Il contratto relativo alla cessione a CDP Equity del 10% del capitale di Open Fiber prevede a sua volta un corrispettivo di 530 milioni di euro, inclusivo del trasferimento a CDPE del 20% della porzione Enel dello “shareholders’ loan” concesso ad Open Fiber, comprensivo degli interessi maturati.
I contratti sopra indicati prevedono inoltre il riconoscimento in favore di Enel degli “earn-out”, legati ad eventi futuri ed incerti, descritti nei Comunicati Stampa del 17 dicembre 2020 e del 30 aprile 2021.
Il perfezionamento della cessione a Macquarie Asset Management e CDPE dell’intera partecipazione detenuta da Enel in Open Fiber, atteso nel corso dell’ultimo trimestre del 2021, è subordinato ad una serie di condizioni, tra cui si segnalano: l’ottenimento, da parte delle banche finanziatrici di Open Fiber, dei waiver necessari al trasferimento a Macquarie Asset Management del 40% del capitale di Open Fiber detenuto da Enel; l’ottenimento delle varie autorizzazioni amministrative
propedeutiche al trasferimento a Macquarie Asset Management e CDPE dell’intera partecipazione detenuta da Enel in Open Fiber (con particolare riguardo alla procedura in materia di golden power presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e all’autorizzazione dell’Autoritá Antitrust comunitaria).