di Redazione Economia 31 ott.2019
Il Pil italiano (Prodotto interno lordo) nel terzo trimestre dell’anno sale dello 0,1% rispetto al secondo trimestre e dello 0,3% su base annua. A dirlo è l’Istat, che ha pubblicato la stima preliminare del Pil (espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per il calendario e la stagionalità). È la quarta volta consecutiva che il Pil nazionale mostra una crescita in termini congiunturali dello 0,1%. A livello tendenziale, invece, il rialzo dello 0,3%: il valore più alto dal terzo trimestre del 2018.
LAVORO
Istat, risale la disoccupazione al 9,9%. Cresce anche quella giovanile: 28,7%
Per l’Istat la variazione acquisita per il 2019 è pari a +0,2%, dando conto della crescita che si avrebbe a fine anno se l’ultimo trimestre presentasse un Pil fermo in termini congiunturali. È migliorata, nel terzo trimestre rispetto a quello precedente, la crescita acquisita, che è aumentata dallo 0,1% allo 0,2%.
A settembre il tasso di disoccupazione cresce di 0,3 punti percentuali al 9,9%.
L’Istat spiega, che le persone in cerca di occupazione sono in aumento del 3% (pari a 73 mila unità) e che la crescita della disoccupazione riguarda entrambe le componenti di genere. Aumenta anche la disoccupazione giovanile che in confronto ad agosto sale di 1,1 punti percentuali portandosi al 28,7%.
L’occupazione e gli inattivi
A settembre la stima degli occupati risulta in leggero calo (-0,1%, pari a -32 mila unità) rispetto ad agosto mentre il tasso di occupazione resta stabile al 59,1%.
L’occupazione è in diminuzione per entrambe le componenti di genere; aumenta tra gli under 35 (+16 mila) mentre cala da 35 anni in poi (-49 mila). La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni è in calo nel mese di settembre dello 0,6% (-77 mila persone) per entrambe le componenti di genere. Il tasso di inattività scende al 34,3% (–0,2 punti percentuali).
Nel terzo trimestre del 2019 l’occupazione è pressoché stabile rispetto al trimestre precedente, sia nel complesso, sia per genere.
Sono aumentati sia i dipendenti permanenti, in crescita dello 0,2% a +27 mila, sia quelli a termine (+0,8% e +25 mila). In calo gli indipendenti (-1,1 punti percentuali e -59 mila) e si registrano segnali positivi in tutte le classi di età, tranne quella dei 35-49enni. Alla stabilità degli occupati è associata la contrazione delle persone in cerca di occupazione (-1,9 punti percentuali, pari a -48 mila) e una lieve diminuzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,1%, -9 mila).
I dati su base annua
L’occupazione risulta in aumento su base annua, con un rialzo dello 0,5% e +111 mila unità. Un’espansione che interessa sia le donne sia gli uomini, così come tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni. Al netto della componente demografica, la variazione è positiva per tutte le classi di età. A trainare l’aumento su base annua sono i dipendenti con +226 mila unità, in particolare quelli permanenti (+214 mila).
Calano invece gli indipendenti, che scendono di 115 mila unità. Nei 12 mesi l’aumento degli occupati si accompagna a un calo dei disoccupati (-4,8%, pari a -129 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,0%, pari a -137 mila).