L’aumento dei contagi e dei ricoveri nei reparti ordinari e in terapia intensiva inizia a preoccupare alcune Regioni: per il momento mantengono tutte la zona bianca, ma da fine agosto qualcosa potrebbe cambiare. A rischiare la zona gialla sono soprattutto la Sardegna e la Sicilia, territori in cui i parametri sulla pressione ospedaliera si avvicinano alla soglia critica.
da del 9 AGOSTO 2021 09:27
A cura di Stefano Rizzuti
L’Italia resta, per il momento, tutta in zona bianca. Nessuna nuova restrizione, quindi, almeno per questa settimana. Ma la zona gialla potrebbe arrivare per qualche Regione già verso la fine del mese di agosto, considerando l’aumento non solo dei contagi ma anche – seppur più lento – dei ricoveri e dell’occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Ricordiamo che si perde la zona bianca e si entra in quella gialla in caso di incidenza settimanale superiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti, con in contemporanea un’occupazione dei posti letto Covid in area medica superiore al 15% e in terapia intensiva superiore al 10%. Considerando questi criteri le Regioni più a rischio sembrano essere Sardegna e Sicilia, ma ce ne sono anche altre da tenere d’occhio.
Sardegna e Sicilia rischiano zona gialla a fine agosto
La Sicilia è da giorni la Regione in cui si registrano più nuovi casi giornalieri e l’incidenza settimanale ha ormai superato quota 104. A preoccupare, però, non c’è solo il dato sull’incidenza, ma anche quello sui ricoveri: una preoccupazione ancora maggiore considerando che l’isola fa registrare i valori peggiori nella vaccinazione delle persone più a rischio. Per quanto riguarda i valori soglia dei ricoveri, in Sicilia non sono ancora stati superati: l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva è al 7%, quella in area medica è al 13%, vicinissima al limite. Di fatto il rischio di raggiungere presto il 10% di intensive e il 15% di ricoveri ordinari per Covid è molto concreto.
Zona gialla, le altre Regioni a rischio
Nelle altre Regioni i parametri sono meno preoccupanti, anche se la crescita della pressione ospedaliera non fa dormire sonni tranquilli quasi a nessuno. Nel Lazio, per esempio, in una settimana è quasi raddoppiata l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva (fino al 6%), anche se negli ultimi giorni si è registrato un calo dei nuovi casi. In Liguria è più che raddoppiato, raggiungendo il 7%. Preoccupa anche l’alta incidenza che si registra in alcuni territori, come la Toscana: siamo a 120 casi ogni 100mila abitanti, anche se i ricoveri sono al 5% in area medica e al 4% in terapia intensiva. Sembra leggermente migliorare il dato del Veneto, ora di poco sotto quota 100, così come Emilia-Romagna e Umbria. La Calabria, invece, ha superato di poco la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti ma ha già l’11% dei posti letto nei reparti ordinari Covid occupati. Da tenere d’occhio anche la Basilicata, dove la pressione in area medica si attesta al 7%.