I candidati sindaco contro gli ultimi interventi di manutenzione stradale. Calenda: «grottesco». Gualtieri: «degrado totale». Michetti: «lavori elettorali»
di Natalia Distefano
Manti stradali lisci e lucidi come lunghi specchi d’asfalto. Con la segnaletica orizzontale accesa di giallo e di bianco. I marciapiedi allineati e il verde curato. In Centro e in Periferia: da piazza Venezia a Rebibbia, da via del Tritone al ponte della Magliana. Sono 19 i cantieri per la manutenzione stradale della grande viabilità completati negli ultimi cinque mesi in città, finanziati dalla giunta Raggi con circa 14 milioni di euro. E nelle strade deserte – ancora per poco – se ne sono appena aperti altri 20, per un investimento complessivo di circa 38 milioni di euro destinati a interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria.
Nuovo look per Corso Vittorio Emanuele II su tutte le corsie di marcia, via buche e sampietrini sconnessi in piazza Venezia, i marciapiedi ora sono più larghi in via del Tritone e all’altezza della metro Rebibbia, la Tiburtina è irriconoscibile. Strade come nuove, motivo d’orgoglio per l’assessora alle Infrastrutture Linda Meleo: «Abbiamo messo mano a strutture dimenticate da decenni, con una capacità di progettazione e intervento regolare. Finalmente siamo riusciti a riallineare il ciclo della manutenzione stradale». Ma per alcuni tra i candidati sindaco alle prossime elezioni amministrative questi cantieri estivi hanno il sapore di operazioni elettorali, di facciata.
Ci va pesante il leader di Azione, Carlo Calenda: «La situazione delle strade è disastrosa, rifarne qualcuna d’estate e pensare di aver risolto il problema è grottesco. Basti pensare che tra il 2016 e il 2018, per la cattiva manutenzione, il Comune guidato dalla Raggi ha dovuto pagare circa 2 milioni di euro in risarcimento danni. Il problema sta nel modello gestionale adottato per manutenere le strade: i bandi di gara per più dell’85% sono gestiti dai Municipi, che non hanno capacità sufficienti per farlo. Il risultato è che spendiamo la metà delle risorse che stanziamo. Proponiamo di accentrare i bandi di gara presso la centrale unica degli appalti, raddoppiando la spesa in manutenzione stradale».
Rincara la dose Roberto Gualtieri del Pd: «Che Roma viva un disagio estremo in termini di manutenzioni ordinarie è un fatto noto ai romani. La città non è mai stata in condizioni tanto degradate. Ora la Raggi si sveglia, apre piccoli cantieri e annuncia interventi sulle strade cittadine, dopo anni di immobilismo. Ma le ormai note buche mangiamacchine, i quartieri abbandonati da anni, i rifiuti ammassati, i tombini ostruiti, gli alberi pericolanti con radici invadenti e le migliaia di veicoli abbandonati, purtroppo non spariranno d’incanto. Ce ne sono di cose da fare».
Infine dal centrodestra Enrico Michetti commenta: «Probabilmente siamo in piena cantieristica elettorale. Negli ultimi anni abbiamo riscontrato un immobilismo pressoché totale su lavori e servizi pubblici e ora, a un mese e mezzo dalle elezioni, si notano, come nella più radicata e consumata tradizione politica, diversi cantieri per la città. L’assenza, però, di una adeguata programmazione della manutenzione stradale ha contribuito ad acuire in modo lacerante una situazione di degrado già persistente. Le strade avrebbero bisogno di interventi ciclici di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ben vengano quindi, i cantieri, meglio tardi che mai, ma attenzione a che non rappresentino solo un po’ di fumo agli occhi degli elettori».
26 agosto 2021 | 07:25