In assenza di spunti da oltreoceano nel giorno del Labor Day, fari puntati sulla riunione della Bce di giovedì. Intanto l’Ocse ha rivisto al rialzo le stime sul pil italiano con una crescita prevista al 5,9% nel 2021, e del 4,1% nel 2022. Petrolio in calo dopo l’ultima decisione di Saudi Aramco, in flessione anche l’oro | Ftse Mib: i titoli migliori e peggiori di giornata | CASO DI BORSA: Leonardo (+2,3%)
di Rossella Savojardo
da del 06/09/2021 17:04
Con Wall Street spenta per la festività del Labor Day, le Borse europee trovano comunque lo spunto per lasciarsi alle spalle le incertezze della settimana scorsa e iniziare al rialzo la settimana della Bce: la migliore è Francoforte che in chiusura di giornata sale dell’1%, Milano guadagna lo 0,72% restando sopra quota 26.200 punti, mentre Parigi e Londra chiudono la giornata in rialzo rispettivamente dello 0,73% e 0,79%.
Dopo le parole del Ministro dell’Economia, Daniele Franco, che ieri ha detto possibile una crescita del pil che superi il +5,8% nel corso dell’anno, Ocse oggi ha rivisto al rialzo le stime sul pil del Paese: nello Studio economico sull’Italia pubblicato oggi, la crescita per il 2021 è prevista al 5,9%, mentre nel 2022 si attende un +4,1%. Il deficit/Pil è stimato al 10,6% per quest’anno e al 5,7% per il prossimo, mentre il debito pubblico si dovrebbe attestare al 158,6% nel 2021 per poi scendere al 155,1% nel 2022. Intanto gli investitori continuano a guardare alla prossima riunione della Bce in calendario per giovedì e alle intenzioni oltreoceano per capire se la Federal Reserve farà slittare il tapering (possibile entro fine anno) alla luce del deludente dato sull’occupazione americana pubblicato venerdì.
In rosso il fronte delle commodity: il Wti cede lo 0,69% a 68,81 dollari al barile, seguito dal Brent che scivola allo 0,76% a 72,06 dollari. Al ribasso l‘oro nero (in ripresa invece la scorsa settimana) dopo che Saudi Aramco ha tagliato i prezzi di vendita ufficiali per tutti i tipi di greggio in Asia. “Il mercato si aspettava un calo ma il taglio è stato maggiore del previsto”, puntualizza Warren Patterson di Ing, “con una combinazione di aumento della produzione saudita e domanda debole in Asia che sembra aver contribuito alla diminuzione. Nel frattempo, gli investitori continuano a monitorare l’impatto dell’uragano Ida, con una quantità significativa di produzione di petrolio offshore ancora offline”, conclude l’analista. In flessione anche l‘oro (-0,49%) che si mantiene sopra quota 1.820 dollari l’oncia.
Sul valutario, il cambio euro/dollaro, dopo avere superato venerdì quota 1,19 in scia alla pubblicazione del rapporto sull’occupazione americana, perde quota: la moneta unica scende a 1,1864 dollari (-0,16%). Intanto scende, anche se leggermento lo spread Btp/Bund a 105 punti dai precedenti 106.