martedì, Settembre 21, 2021

Spacciavano shaboo e droga dello stupro in monopattino: tra i clienti medici e docenti universitari

Questa mattina i Carabinieri del Nucleo provinciale di Roma stanno arrestando sei persone accusate di far parte di due gruppi criminali operativi nella capitale. L’accusa è spaccio di droga, soprattutto GHB, shaboo, yaba e cocaina: tra i clienti dell’organizzazione anche professionisti insospettabili, tra cui medici e professori universitari.

da del 21 SETTEMBRE 2021 7:43

A cura di Natascia Grbic

Shaboo, Yaba, cocaina e Ghb. In viaggio dalla Toscana a Roma, tramite corrieri cinesi, e poi a casa degli spacciatori in monopattino, vestiti eleganti per non destare sospetti. È in corso un’operazione questa mattina dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma nei confronti di sei persone, tutte arrestate per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Si tratta di quattro uomini e due donne di nazionalità italiana, cinese e bengalese appartenenti a due differenti contesti criminali che operavano nella capitale e che gestivano una parte dello spaccio delle droghe sintetiche.

                                                                           Tra i clienti, professionisti insospettabili: medici, professori universitari, ballerini e sportivi.

Tra le sostanze richieste, anche la GHB, nota come droga dello stupro per la capacità di far perdere i freni inibitori a chi la assume ma soprattutto di far perdere la memoria. Una sostanza usata spessissimo nei casi di violenza sessuale.

Il modus operandi dei pusher: monopattini e vestiti eleganti

Le droghe sintetiche venivano fornite ai pusher di Roma da una grossista con base in Toscana: era lei che organizzava il trasporto fino alla Capitale tramite corrieri cinesi.

Tra i mezzi usati il treno, ma anche macchine a noleggio. Per evitare di essere fermati e non destare sospetti si vestivano in modo molto elegante: uno stratagemma che effettivamente ha funzionato qualche volta ma non nel lungo periodo dato che alla fine i militari li hanno scoperti.

Quando la droga arrivava nelle mani degli spacciatori romani, questi poi andavano a casa dei clienti con il monopattino. Un altro modo per evitare i controlli e non insospettire le forze dell’ordine. Soprattutto perché la loro clientela abita nei quartieri bene di Roma, un altro aspetto che – secondo il gruppo criminale – avrebbe consentito di continuare a operare senza fastidi.

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