mercoledì, Novembre 3, 2021

Piazza Affari chiude in verde (+0,69%). Spread Btp/Bund a 122 punti

Occhi puntati al discorso di Powell delle prossime ore. Intanto Wall Street viaggia contrastata. I rendimenti continuano a scendere. In calo petrolio e oro. Nel valutario si rafforza il dollaro sulla moneta unica| CASO DI BORSA: sprint di Saras (+3,62%) | Ftse Mib, i titoli migliori e peggiori della giornata

da del 03/11/2021 15:09

di Rossella Savojardo

Le borse europee chiudono la seduta deboli. Milano conquista la maglia rosa nel Vecchio Continente terminando la giornata in rialzo dello 0,69% a 27.377 punti, seguito da Parigi in progresso dello 0,37%. Sotto la parità invece Francoforte (-0,01%) e Londra (-0,47%). Viaggia contrastata anche Wall Street (-0,31% il Dow Jones, -0,14% l’S&P e +0,13% il Nasdaq).

Fari accesi sulla Fed: il presidente Jerome Powell dovrà comunicare oggi (ore 19:30 ora italiana) le prossime mosse di politica monetaria. “Il mercato”, evidenzia Jeffrey Halley di Oanda, “si attende l’annuncio del tapering, con una riduzione da 15 mliardi di dollari al mese degli acquisti di asset”. Per gli esperti il rischio è anche quello che il numero uno della Federal Reserve si dimostri incerto sull’andamento transitorio dell’inflazione. 

In attesa di verificare se le previsioni siano corrette, i rendimenti seguono andamento diversi: il Treasury statunitense è in rialzo all’1,566%, mentre il Btp decennale è in calo allo 1,039% con lo spread a 121 punti. I rendimenti non sono l’unico campo che la Fed potrebbe scombussolare, a fare le spese di un eventuale tapering potrebbe essere l’oro, al momento in calo dell’1,5% a 1.762 dollari l’oncia, che di solito segue la tendenza inversa al dollaro. Al momento però la moneta unica è  in rialzo sul biglietto verde (0,03%) a 1,15 e il cross dollaro/yen guadagna lo 0,14% a 115. 

Restando sul fronte delle materie prime anche il petrolio è in ribasso (-3,56% a 80 dollari al barile il Wti, -3,14% a 82 dollari il Brent). L’Opec+ si incontrerà domani e, nonostante le persistenti pressioni del presidente Usa, Joe Biden, che ha incolpato il cartello per le pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti, dovrebbe continuare con la strategia di ridurre i tagli alla produzione di 0,4 milioni di barili al giorno al mese. 

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