L’operatività di Cassa depositi e prestiti verrà trasformata sulla base di tre grandi pilastri: analisi settoriale, advisory e assistenza tecnica, promozione allo sviluppo tramite l’offerta di strumenti finanziari.
da del 25/11/2021 15:36
di Claudia Frangiamore
C’è l’ok di Cassa depositi e prestiti al piano strategico 2022-2024. L’istituzione finanziaria guidata da Dario Scannapieco impegnerà, nell’arco del prossimo triennio, risorse per 65 miliardi di euro (+5% sul periodo precedente), attirando 63 miliardi da terzi (+27%) e attivando nel complesso investimenti per 128 miliardi (+14%). L’obiettivo del piano è puntare a una crescita sostenibile dell’economia, colmare i ritardi del Paese e individuare le priorità di azione, essere vicino a territori e imprese, adottare politiche settoriali per i finanziamenti basate su selettività e rispetto dei criteri Esg, promuovere l’inclusione e la parità di genere, rafforzare le competenze tecniche interne per attrarre nuovi talenti e diventare un centro di eccellenza al servizio del progresso e della competitività dell’Italia.
Il piano di Cdp ha individuato quattro grandi sfide da affrontare, per contribuire concretamente al rilancio dell’economia italiana nel prossimo triennio: cambiamento climatico e tutela dell’ecosistema, crescita inclusiva e sostenibile, ripensamento delle filiere produttive, digitalizzazione e innovazione.
A queste sfide corrispondono dieci campi di intervento per Cassa, che baserà il proprio impegno sul rispetto degli obiettivi dell’agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile, intercettando anche molte delle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Una crescita che sarà costante nell’arco del piano e che punta a generare un forte impatto a livello economico e sociale, con effetti positivi concreti e tangibili.
L‘operatività di Cdp sarà trasformata e si svilupperà su tre pilastri trasformativi. Il primo, relativo all’analisi settoriale, è centrato sull’individuazione dei ritardi da colmare e sulle best practice internazionali per l’adozione di specifiche politiche di finanziamento e investimento (policy). Il secondo pilastro, legato ad advisory e assistenza tecnica, include il rafforzamento della gestione di fondi pubblici, nazionali ed europei, soprattutto a beneficio della pubblica amministrazione, e con l’intento di orientare gli investimenti verso progetti di qualità. Infine, il ruolo di Cdp come Istituto Promozionale di Sviluppo sarà avviato attraverso l‘offerta di strumenti finanziari, a disposizione di imprese e pa, che coprano ogni necessità nel ciclo di vita di un’azienda o di un progetto, con una forte azione rivolta alla cooperazione internazionale e alla finanza per lo sviluppo.
“Sostenibilità, addizionalità e sussidiarietà rispetto al mercato, strategie, policy e impatto sono i principi chiave del piano strategico”, ha sottolineato Scannapieco, Ceo e Direttore Generale di Cassa depositi e prestiti, commentando il nuovo piano triennale del gruppo. “Il punto di partenza è l’osservazione delle sfide urgenti che l’Italia ha di fronte a sé, e Cassa risponderà con un approccio complementare rispetto al mercato, indirizzando le risorse verso le priorità dell’Italia e puntando a raggiungere effetti positivi per imprese, pubbliche amministrazioni e famiglie”.
Il Presidente di Cdp, Giovanni Gorno Tempini, ha invece dichiarato che “Oggi, Cassa depositi e prestiti è chiamata a fare la sua parte in un contesto di rilancio che rappresenta un’occasione senza precedenti per l’Italia”, aggiungendo: “Il piano guarda al futuro con grande senso di responsabilità e di consapevolezza delle nostre capacità e dei nostri obiettivi: essere sempre più un volano per lo sviluppo sostenibile del Paese e realizzare un significativo impatto a livello economico, sociale e ambientale”