CRONACA/ROMA
Parla un coetaneo della ragazza violentata: «Quando l’ho vista, nei giorni dopo, l’ho trovata molto provata, dormiva sempre e aveva lividi sulle gambe. Se lei era d’accordo? Quando hai preso droga e alcol non capisci più niente»
di Camilla Palladino
«Posso essere sincero? Stavamo tutti fattissimi e avevamo bevuto un bel po’». A parlare per la prima volta è uno degli amici dell’adolescente, figlia di un diplomatico spagnolo, violentata durante la festa di Capodanno 2021 in una villetta di Primavalle. Ammette la presenza di diverse droghe alla serata e parla di come ha aiutato la giovane vittima nei giorni successivi allo stupro di gruppo. Perché ha deciso di parlare? «È una delle mie migliori amiche, sennò manco ti rispondevo, sinceramente», sottolinea. Poi inizia il suo racconto.
Cosa ricordi di quella notte?
«Poco, perché a un certo punto mi sono sentito male e la mia ex ragazza mi ha portato via. Era più o meno l’una e mezza. Lei (la 16enne abusata, ndr) l’ho rivista nei giorni dopo e solo in quel momento mi sono reso conto di come stava, quindi ci ho parlato per convincerla a farsi visitare da un medico. Ha passato un giorno interno tra Questura e ospedale, dove le hanno fatto tutti i controlli per accertare la violenza. È stato stressante per lei, ma per fortuna è una ragazza forte».
In che condizioni era dopo la festa di Capodanno?
«Quando l’ho vista si vedeva che era provata dalla serata, stava in coma. E poi era diversa dal solito, stava tutto il tempo da sola a dormire e aveva dei lividi sulle gambe. Sinceramente non mi ricordo se gliel’ho chiesto io oppure me l’ha raccontato lei, fatto sta che era subito chiaro che era successo qualcosa di strano alla festa dopo che ero andato via».
Fino al momento in cui eri lì era tutto tranquillo?
«Tutto tranquillo tra virgolette, era sempre Capodanno e c’era il panico, però sicuramente nessuno ha messo le mani addosso alle ragazze in modo violento mentre c’ero io. È vero che ci sono stati diversi inciuci (rapporti sessuali tra i partecipanti alla festa, ndr) durante la serata, ma è un classico a Capodanno, quindi non mi sono preoccupato sul momento e mi sono fatto gli affari miei».
Secondo te cos’è successo dopo?
«Nel momento in cui io stavo andando via, dal cancello sono entrate altre persone che non conoscevo. Il problema è che lì in mezzo, stando tutti un po’ così, non si capisce cosa sia successo precisamente. Io stavo male, mi ricordo solo che stavo per litigare con uno di loro perché mi stava guardando male, ma poi sono andato via. Secondo me la situazione è degenerata quando sono arrivati loro, anche perché sono entrati all’una e mezza, così a buffo. In più certe amiche sue (della vittima, ndr) l’hanno abbandonata là, perché stavano peggio di lei. Sono rimaste solo in 2 o 3, quelle che poi l’hanno accompagnata al taxi».
E dopo la denuncia dello stupro?
«Quelli che sono stati ritenuti responsabili hanno iniziato a dire di non avere nulla a che fare con la violenza, che lei era consenziente, ma lei in quel momento non capiva nulla. Se tu metti in mezzo una ragazza in 11 o in 10, come ha raccontato lei, mentre è tutta ubriaca e tutta fatta, non può essere consenziente. Anche se fossero stati di meno, il discorso è uguale».
24 gennaio 2022 (modifica il 24 gennaio 2022 | 10:04)