Le tensioni si fanno più forti sul confine, mentre la Francia e la Germania si dicono deluse dalla decisione del Presidente russo, l’Onu chiede di astenersi da qualsiasi decisione unilaterale. Il riconoscimento da parte di Mosca restringe le opzioni diplomatiche per evitare la guerra rifiutando esplicitamente il cessate il fuoco mediato dall’Europa | La crisi in Ucraina affossa le borse | La prova di forza di Putin dimostra la debolezza dell’Europa.
da del 21/02/2022 19:19
di Rossella Savojardo
La tensione sale alle stelle nell‘est Europa. Mentre ad inizio giornata le notizie sembrano accennare a una de-escalation, il Presidente russo Vladimir Putin ha invece comunicato al cancelliere tedesco Olaf Scholz e al Presidente francese Emmanuel Macron la decisione del governo russo di riconoscere l’indipendenza delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk, nella regione ucraina del Donbass. “L’Ucraina non è un Paese confinante, non ha una propria storia, ma è parte integrante della nostra storia e cultura”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin, in un discorso alla nazione in diretta tv. “La situazione in Donbass è diventata critica. La Russia ha sempre dato sostegno all’Ucraina ma Kiev ci ha solo ricattato con il dossier energetico”, ha detto ancora.
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il presidente francese, Emmanuel Macron, si sono detti “delusi” dalla decisione di Vladimir Putin di riconoscere le repubbliche separatiste dell’Ucraina orientale. In seguito alla notizia, l’Eliseo ha reso noto che Emmanuel Macron ha convocato il consiglio di difesa per questa sera.
“Chiediamo che il Parlamento venga convocato immediatamente, l‘Italia deve esprimersi: è inaccettabile che l’uso della forza diventi la regola con cui si costruiscono gli Stati e i confini”, ha detto Enrico Letta concludendo la direzione del Pd, commentando la decisione del presidente russo. “L’Ue prenda le decisioni più forti. L’europa deve reagire con durezza”, ha aggiunto Letta. Intanto l‘Onu chiede di astenersi da “qualsiasi decisione unilaterale che mini l’integrità” dell‘Ucraina, ha detto il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric.
Mosca ha detto che i separatisti militari ucraini hanno cercato di entrare nel territorio russo in veicoli armati che hanno portato a cinque morti, un’accusa respinta come “fake news” da Kiev. Entrambi gli sviluppi si adattano a uno schema ripetutamente previsto dai Governi occidentali, che accusano la Russia di prepararsi a favorire un pretesto per invadere l‘Ucraina incolpando Kiev per gli attacchi e facendo affidamento sulle richieste di aiuto dei delegati separatisti. Il riconoscimento da parte di Mosca dell’indipendenza delle regioni ribelli restringerà le opzioni diplomatiche per evitare la guerra, poiché si tratta di un rifiuto esplicito di un “cessate il fuoco” mediato da Francia e Germania.
Ore prima, il presidente francese Emmanuel Macron aveva riposto speranza di una soluzione diplomatica, dicendo che Putin e Biden avevano concordato in linea di principio di incontrarsi. Ma, mentre la Casa Bianca ha comunicato che il presidente americano, Joe Biden, avrebbe accettato l’incontro “in linea di principio”, il Cremlino ha sottolineato che non c’erano piani specifici per un vertice.
A Washington, il presidente Joe Biden ha convocato i suoi principali consiglieri per la sicurezza. Il segretario di Stato Antony Blinken, il segretario alla Difesa Lloyd Austin e il generale Mark Milley, presidente del joint chiefs of staff degli Stati Uniti, potrebbero così essere visti entrare alla Casa Bianca durante la festa del President’s Day. Gli States continuano ad accusare la Russia di aver ammassato una forza che conta 169.000-190.000 soldati nella regione, compresi i ribelli filo-russi nelle regioni separatiste dell‘Ucraina orientale, e potrebbe invadere in pochi giorni. Il riconoscimento delle aree controllate dai ribelli potrebbe anche fornire un pretesto per le truppe russe per attraversare il confine in quelle aree.
La Russia ha in questi giorni negato qualsiasi piano per attaccare il suo vicino, ma ha minacciato un’azione “tecnico-militare” non specificata a meno che non riceva ampie garanzie di sicurezza, inclusa la promessa che l‘Ucraina non aderirà mai alla Nato. I mercati finanziari europei sono crollati di fronte ai segnali di un maggiore scontro, dopo aver brevemente sfiorato il barlume di speranza che un vertice potesse offrire una via d’uscita dalla più grande crisi militare europea degli ultimi decenni. Il prezzo del petrolio, la principale esportazione della Russia, è aumentato, mentre le azioni russe e il rublo sono crollati.