CRONACA
Al flash mob della Comunità attesi almeno 3 mila studenti, con il lancio di un «simbolo» a sorpresa per aderire alla richiesta di pace. In serata corteo con il Sindaco dal Campidoglio al Colosseo
di Ester Palma
I ragazzi di Sant’Egidio e il lancio a sorpresa di un simbolo per la pace, la fiaccolata organizzata dal Sindaco Gualtieri per stasera e la manifestazione di sabato con la Cgil e di altre associazioni. E ancora le Campane delle Chiese di Roma, come di tante altre città italiane, che ieri alle 20 hanno suonato insieme per chiedere la pace.
Roma non si ferma e non tace di fronte alla barbarie della guerra, mentre in un vertice interistituzionale in Prefettura approntati mille posti dalla Protezione Civile. Ora gli obiettivi sono quantificare gli arrivi effettivi, individuare lo status giuridico dei rifugiati, da ieri tutti con protezione temporanea, e assicurare loro l’accesso ai servizi, scuola e sanità soprattutto.
I «Giovani per la Pace», movimento giovanile della Comunità di Sant’Egidio si sono dati appuntamento per oggi alle 10.30 al Teatro Brancaccio, in via Merulana, dopo la manifestazione #nowar al Pantheon dello scorso 16 febbraio e quella del 18 in piazza Santi Apostoli, per un’assemblea, dal titolo «Sì alla pace, no alla guerra!», cui è stato invitato l’ex viceministro degli Esteri Mario Giro. Ma ci saranno altre voci e testimonianze dell’impegno della Comunità per sostenere i profughi: a parlare in diretta video sarà anche una giovane volontaria al confine con la Polonia. Poi i ragazzi si sposteranno in piazza Vittorio per un flash mob cui parteciperanno anche gli studenti, sono tante le scuole che hanno già aderito, in tutto la Comunità prevede 3 mila persone in piazza. Con una «sorpresa»: «Nel corso della manifestazione chiederemo a tutti gli italiani di aderire a un gesto simbolico per chiedere l’immediato cessate il fuoco e la fine delle ostilità», spiega una nota di Sant’Egidio.
Mentre Marco Impagliazzo, presidente della Comunità, commenta: «Abbiamo sperperato il bene prezioso della pace, allontanandoci da Dio, e oggi siamo giustamente atterriti e preoccupati per quanto accade. Ci siamo come abituati, nella ricchezza, a sprecare ciò che di buono abbiamo ricevuto dai nostri padri o costruito negli anni, ripiegandoci su di noi e le nostre piccole esigenze. Ci siamo abituati a lasciare crescere le conflittualità, le contrapposizioni, a non far tacere le piccole guerre del cuore o della mente».
In serata di nuovo in campo il Comune, con la fiaccolata voluta dal Sindaco Gualtieri per le 19,30, da piazza del Campidoglio al Colosseo: «Sarà l’occasione per ribadire il nostro sostegno e la nostra vicinanza al popolo ucraino – ha spiegato Gualtieri – in quest’ora terribile. Sono certo che parteciperanno tanti sindaci e amministratori da tutta Italia a testimoniare con forza l’unità del Paese per la pace e contro un’aggressione militare gravissima e inaccettabile».
Ieri alle 20, tramite l’ormai solito tam tam via Whatsapp, le campane di molte chiese hanno suonato all’unisono, con tanti cittadini che hanno aderito all’appello di spegnere le luci per dire «meglio al buio che col gas russo». Sabato è in programma, alle 13.30 in piazza della Repubblica, poi in corteo fino a San Giovanni, un’altra manifestazione per la pace. A lanciare la mobilitazione è la Rete pace disarmo con un appello raccolto da tante realtà in questi giorni già scese in piazza per chiedere l’immediato cessate il fuoco, dalla Cgil (il segretario Maurizio Landini chiuderà gli interventi da piazza San Giovanni) alle associazioni antimilitariste e pacifiste. «Bisogna fermare la guerra, condanniamo l’aggressione della Russia e chiediamo il cessate il fuoco e l’immediato ritiro delle truppe». Intanto molti romani manifestano vicinanza all’Ucraina anche portando aiuti per le vittime della guerra: ieri davanti alla Basilica di Santa Sofia, cuore religioso della comunità ucraina, lunga coda di auto, cariche di cibo, coperte e generi di prima necessità da consegnare e far partire per l’Ucraina.
4 marzo 2022 (modifica il 4 marzo 2022 | 08:09)