mercoledì, Aprile 6, 2022

Papa: “Nella guerra in Ucraina assistiamo all’impotenza dell’Onu”……….

Francesco: “Oggi si parla spesso di ‘geopolitica’, ma purtroppo la logica dominante è quella delle strategie degli Stati più potenti per affermare i propri interessi estendendo l’area di influenza economica, ideologica e militare”.

                                                       Redazione  CITTÀ DEL VATICANO 06 aprile 2022 10:58 NEWS

                                                        ANSA/ETTORE FERRARI (Papa Francesco saluta banbini ucraini)

“Nell’attuale guerra in Ucraina, assistiamo all’impotenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite”. Così’ il Papa.

“Oggi si parla spesso di ‘geopolitica’, ma purtroppo la logica dominante è quella delle strategie degli Stati più potenti per affermare i propri interessi estendendo l’area di influenza economica, ideologica e militare, lo stiamo vedendo con la guerra”, ha detto Francesco nell’udienza generale. “Dopo la seconda guerra mondiale si è tentato di porre le basi di una nuova storia di pace, purtroppo non impariamo, ma purtroppo è andata avanti la vecchia storia di grandi potenze concorrenti”, ha aggiunto.

Malta rappresenta, in questo quadro, il diritto e la forza dei ‘piccoli’, delle Nazioni piccole ma ricche di storia e di civiltà, che dovrebbero portare avanti un’altra logica: quella del rispetto e della libertà, della convivialità delle differenze, opposta alla colonizzazione dei più potenti. Lo stiamo vedendo adesso, e non solo da una parte anche dalle altre”, ha sottolineato il Pontefice ripercorrendo il suo viaggio a Malta.

“Le recenti notizie sulla guerra in Ucraina, anziché portare sollievo e speranza, attestano invece nuove atrocità, come il massacro di Bucha. Crudeltà sempre più orrende, compiute anche contro civili, donne e bambini inermi. Sono vittime il cui sangue innocente grida fino al cielo e implora: si metta fine a questa guerra, si facciano tacere le armi, si smetta di seminare morte e distruzione. Preghiamo insieme su questo”, ha detto Papa Francesco al termine dell’udienza generale.

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