ESTERI
di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Silvia Morosi
Le notizie di lunedì 11 aprile sulla guerra in Ucraina, in diretta: l’Italia firma un accordo sul gas con l’Algeria e respinge le accuse di Mosca. Si prepara l’assalto della Russia al Donbass: secondo l’intelligence di Londra la Russia è pronta a riutilizzare bombe al fosforo a Mariupol.
Ore 14.24 – Esercito ucraino, pronti alla battaglia finale a Mariupol: «Abbiamo finito le munizioni, combattono pure autisti e cuochi»
L’esercito ucraino annuncia che si sta preparando per «la battaglia finale» nella città assediata di Mariupol. In una dichiarazione su Facebook riportata dal Guardian, la 36esima brigata ha dichiarato che «le munizioni stanno finendo». Dopo aver difeso il porto per 47 giorni e aver fatto “tutto il possibile e l’impossibile” per mantenere il controllo della città, i militari hanno affermato di essere stati respinti e circondati dall’esercito russo, aggiungendo: «È la morte per alcuni di noi e la prigionia per gli altri». Le forze russe hanno affermato che i combattimenti si sono recentemente incentrati attorno alle acciaierie Azovstal di Mariupol e nel porto. «Chi non ha le membra strappate tornerà in battaglia– scrivono i militari stremati- La fanteria è stata tutta uccisa e gli attacchi sono condotti da artiglieri, cannonieri antiaerei, operatori radiofonici, autisti e cuochi. Anche l’orchestra» si è lanciata in battaglia. La brigata si lamenta anche di essere stata abbandonata dalla leadership militare ucraina «perché siamo stati cancellati».
Ore 14.00- L’orrore russo e la chiesa: «così mi hanno torturato»
Torture da parte dei militari russi si sono verificati a Lukashivka, in un villaggio vicino a Chernihiv, a nord di Kiev. È quanto ha constatato l’inviato Ansa sul posto, parlando con alcune delle persone torturate. Uno di questi ha mostrato le ferite delle coltellate alle gambe: «Mi chiedevano dove fossero i soldati ucraini, ma non sapevo nulla». Un’altra persona, un giovane di vent’anni, sarebbe stato legato e tenuto nudo al freddo per diverse ore. Le torture sarebbero avvenute nei pressi della chiesa dell’Ascensione, al centro del villaggio – diventato per 22 giorni il quartier generale dei militari russi – ora quasi totalmente distrutta durante una battaglia.
Ore 13.38 – Atto vandalico ambasciata russa, il fermato è ucraino
Un 43enne di nazionalità ucraina è stato denunciato in stato di libertà dalla polizia per aver compiuto atti vandalici ai danni dell’ambasciata russa in Italia. L’ingresso della sede diplomatica è stato imbrattato di vernice.
Ore 13.37 – Zelensky: «Non cederemo territori in cambio della pace»
«Non sono pronto a cedere alcun territorio» dell’Ucraina in cambio della pace. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervistato dalla Cbs, aggiungendo che non avrebbe mai riconosciuto la Penisola di Crimea come territorio russo nonostante sia stata annessa da Mosca.
Ore 13.32 – Austria, Nehammer dirà a Putin che ha perso guerra
«Fa la differenza essere faccia a faccia e dirgli qual è la realtà: che questo presidente ha di fatto perso la guerra moralmente». Lo ha detto, parlando prima della riunione Ue in Lussemburgo, come riporta la Cnn, il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg in vista dell’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere austriaco Karl Nehammer oggi a Mosca. «Dovrebbe essere – afferma – nel suo stesso interesse che qualcuno gli dica la verità. Penso sia importante e lo dobbiamo a noi stessi se vogliamo salvare vite umane. Dobbiamo usare ogni possibilità per porre fine alla situazione infernale in Ucraina».
Ore 13.26 – Lavrov: Russia «paziente» continuerà negoziati
«Non c’è motivo» per cui la Russia non possa continuare i negoziati con l’Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, intervenendo sul canale Rossiya 24. Il ministro ha ribadito che Kiev ha cambiato la sua posizione nei negoziati «di 180 gradi»; ma «noi siamo pazienti e continuiamo», ha aggiunto Lavrov. Secondo Lavrov, «l’Unione europea vede l’Ucraina come una testa di ponte per colpire la Russia».
Ore 13.22 – Congelati beni per 105 mln a pilota F1 Mazepin
Un provvedimento di congelamento di beni in seguito alle sanzioni imposte dall’Unione europea nei confronti di cittadini russi è scattato nei confronti del pilota di formula 1 Nikita Dmitrievich Mazepin, che fino al 5 marzo ha corso per la scuderia Hass, e di suo padre Dmitry Arkadievich Mazepin. Il provvedimento è stato eseguito dalla Guardia di Finanza e riguarda un complesso immobiliare ad uso residenziale a Portisco, in provincia di Olbia, del valore di 105 milioni. Il complesso, secondo gli accertamenti, è intestato ad una società estera riconducibile ai due.
Ore 13.06 – Ue esclude 21 compagnie aeree di Mosca da lista voli sicuri
La Commissione europea ha incluso 21 compagnie certificate in Russia nella lista delle compagnie aeree soggette a divieto operativo o restrizioni operative all’interno dell’Unione europea, perché non soddisfano gli standard di sicurezza internazionali. «Ciò riflette gravi problemi di sicurezza dovuti alla ri-registrazione forzata da parte della Russia di aeromobili di proprietà straniera, consentendo consapevolmente il loro funzionamento senza certificati di aeronavigabilità validi. Ciò viola gli standard internazionali di sicurezza aerea», scrive la Commissione.
Ore 13.02 – Slovacchia nega distruzione lanciatori S300: bufala
«La Slovacchia nega categoricamente la propaganda russa, in base alla quale il sistema di difesa S300 in Ucraina è stato distrutto. È una bufala. Ufficialmente confermato dall’Ucraina». Così il Primo Ministro Eduard Heger su Twitter.
Ore 12.55 – La giornalista russa «no war» corrispondente di Die Welt
La giornalista russa Marina Ovsiannikova, che ha fatto irruzione con un cartello di denuncia della guerra durante il telegiornale del primo canale della tv di stato russa, è diventata corrispondente del tedesco Die Welt. Ad annunciarlo il direttore Ulf Poschardt in un comunicato. «Ovsiannikova ha avuto il coraggio, in un momento decisivo, di affrontare gli spettatori in Russia con un’immagine non diluita della realtà – ha spiegato – . In questo modo ha difeso le più importanti virtù giornalistiche, nonostante la minaccia della repressione statale».
Ore 12.36 – Ue, cancelliere austriaco a Mosca? Ogni sforzo è utile
«Il cancelliere ha informato la Presidente von der Leyen della sua intenzione di andare a Mosca, è avvenuto nel weekend. Per noi ogni sforzo per provare a portare la pace all’Ucraina è utile». Così la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant, nel briefing con la stampa.
Ore 12.22 – Mosca, vernice rossa contro ambasciata russa a Roma
L’ambasciata della Federazione russa in Italia è stata oggetto di «un’aggressione da parte di un cittadino ucraino, che ha cosparso di vernice rossa la porta d’accesso al suo territorio». Lo riporta Ria Novosti citando un comunicato della sede diplomatica. «L’11 aprile, alle 6.20, è stata gettata vernice contro l’ambasciata russa in Italia. Sul posto è arrivata la polizia, l’aggressore è stato arrestato. In relazione all’incidente è stata inviata una nota verbale al ministero degli Esteri italiano in cui si chiede di rafforzare le misure di sicurezza della missione e di condurre un’indagine obiettiva sull’incidente», si legge nella nota.
Ore 12.21 – Berlino, l’Ucraina ora ha bisogno di armi pesanti
«L’Ucraina ha bisogno di altro materiale militare, innanzitutto di armi pesanti». Lo ha detto la Ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, a Lussemburgo, a margine del Consiglio europeo dei ministri degli Esteri, secondo la Bild. «Non è tempo di pretesti, ma servono creatività e pragmatismo», ha aggiunto. «Il governo tedesco condanna ogni forma di discriminazione e ostilità nei confronti dei russi», ha aggiunto la portavoce del cancelliere Christiane Hoffmann. La portavoce ha ricordato che fin dal principio il governo tedesco abbia chiarito che quella in atto «non sia la guerra dei russi, ma la guerra di Putin».
Ore 12.08 – Papa Francesco: una famiglia russa e una ucraina alla Via Crucis di venerdì al Colosseo
Nel tradizionale rito presieduto dal Papa della Via Crucis al Colosseo, in programma il prossimo venerdì alle 21.15, tra gli ultimi a portare la croce, alla 13esima stazione, saranno una famiglia russa insieme a una ucraina. Alla 14esima stazione vi sarà invece una famiglia di migranti. Lo ha reso noto la Sala stampa vaticana.
Ore 12.01 – Cremlino, anche gas in colloqui Putin-Nehammer. Peskov: «Ulteriore allargamento Nato non aumenta sicurezza europea»
Il colloquio tra il presidente russo Putin e il cancelliere austriaco Nehammer a Mosca si svolgerà «a porte chiuse», su richiesta di Vienna, e avrà al centro la situazione in Ucraina. Ad annunciarlo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, non escludendo che i due affrontino anche la questione del pagamento in rubli del gas. «La discussione non può essere esclusa, perché questo argomento è molto, molto rilevante per la parte austriaca», ha aggiunto Peskov. Un’ulteriore espansione della Nato, con l’ingresso di Finlandia e Svezia nell’alleanza, «non contribuirà ad una maggiore sicurezza dell’Europa», ha concluso Peskov, commentando le rivelazioni del Times secondo cui i due Paesi potrebbero entrare nella Nato in estate. Nehammer è stato in visita a Kiev, dove ha anche tenuto colloqui con Zelensky.
Ore 11.59 – Ministro Cultura: «A Chernihiv oltre 20 crimini contro patrimonio artistico»
Dal 24 febbraio scorso a Chernihiv sono stati registrati oltre venti crimini contro il patrimonio culturale da parte degli occupanti russi, come comunicato dal Ministro della Cultura, Oleksandr Tkachenko. Nella città sono stati danneggiati il centro giovanile, la casa del mecenate Tarnowki, musei, chiese e biblioteche.
Ore 11.58 – Oltre 200 preti chiedono tribunale ecclesiastico per Kirill. Oltre 240 sacerdoti della Chiesa Ortodossa Ucraina chiedono l’intervento del Tribunale ecclesiastico per la posizione sulla guerra del capo del Patriarcato di Mosca. Il sacerdote della Chiesa ortodossa ucraina Andriy Pinchuk ha accusato il patriarca di Mosca Kirill di benedire le azioni delle truppe russe in Ucraina, che ha definito un crimine morale, e ha lanciato un appello sui social che ha raccolto numerosissime adesioni nel giro di un giorno.
Ore 11.46 – Mosca, ucciso un leader neo-nazista «Pravy Sektor»
Le forze russe in Ucraina hanno «liquidato uno dei peggiori leader del cosiddetto corpo di volontariPravy Sektor , nel corso di un’operazione a cinque chilometri a sud di Izyum». Così in un comunicato il ministero della Difesa di Mosca. Si tratta diTaras Bobanich, che secondo la Russia era «il leader del gruppo neo-nazista a Leopoli, che si era unito a Pravy Sektor («Settore Destro») nel novembre 2013». Il ministero della Difesa sostiene che Bobanich, tra le altre cose, nel 2014 «ha dato ordine di attaccare con armi pesanti le zone residenziali di Donetsk e Lugansk». Qui, prosegue la nota. «è stato responsabile di centinaia di morti di civili, tra cui molti bambini». Pravy Sektor è una formazione di estrema destra emersa durante la rivoluzione di Maidan nel 2014 e ha legami con il Battaglione Azov.
Ore 11.44 – Ferrovie russe dichiarate in default su debito
Le ferrovie di Stato russe, Russian Railways, sono state dichiarate in default, dopo avere mancato il pagamento degli interessi su un green bond in franchi svizzeri, il mese scorso. Lo scrive Bloomberg, spiegando che il pagamento della cedola sarebbe dovuto avvenire entro il 14 marzo, con un periodo di tolleranza di 10 giorni, secondo il Credit Derivatives Determinations Committee britannico, organismo che regola i termini internazionali di gestione dei crediti sui derivati.
Ore 11.43 – Separatisti Donetsk: «Ora intensifichiamo l’operazione»
Le forze filorusse di Donetsk hanno detto che intensificheranno la loro lotta in Ucraina orientale. Lo ha affermato Denis Pushilin, capo dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, citato dalla Tass. «Ora l’operazione sarà intensificata. Più ritardiamo, più la popolazione civile semplicemente soffre, essendo tenuta in ostaggio dalla situazione. Abbiamo identificato le aree in cui alcuni passi devono essere accelerati», ha affermato.
Ore 11.36 – Il sindaco di Bucha: «Un cittadino su 10 fucilato dai russi»
Quando l’esercito russo ha lasciato Bucha, «nessuno poteva immaginare questo orrore, questo massacro», «un cittadino su dieci durante l’occupazione è stato fucilato, giustiziato in modo cinico dai russi. Io ero nascosto in una casa privata e ho visto un’esecuzione di un’auto piena di persona che cercava di evacuare. Erano civili che si stavano cercando di muovere verso Kiev erano sulla via di fuga. I russi hanno sparato contro l’auto e l’uomo dentro cercava, supplicava e diceva per favore non uccidere mia moglie, è incinta ma hanno sparato a sangue freddo e l’hanno uccisa». Così il sindaco di Bucha Anatoly Fedoruk, intervistato a Zona Bianca su Retequattro. «I loro comandanti, la leadership lo ha permesso, ha dato il via libera a commettere questo massacro. Stiamo parlando di atti terribili, e perché li hanno commessi? Perché hanno capito che non avrebbero mai preso Kiev».
Ore 11.28 – La svedese Ericsson sospende attività in Russia
Il provider di telecomunicazioni svedese Ericsson annuncia di aver sospeso tutte le attività in Russia a tempo indeterminato, con il protrarsi della guerra. Ericsson ha anche chiarito che metterà i suoi dipendenti in Russia in congedo retribuito.
Ore 11.24 – Kiev, russi forzano bambini ad andare a scuola
I russi «stanno obbligando i bambini» delle aree temporaneamente occupate ad andare a scuola in zone ai limiti delle aree di combattimento. Lo denuncia su Telegram la Commissaria per i Diritti Umani del Parlamento di Kiev, Lyudmila Denisova, spiegando che in questo modo «i bimbi diventano così ostaggi e scudi umani per le truppe dell’aggressore».
Ore 11.21 – Cina, indagine equa e indipendente su Kramatorsk
La Cina chiede un’indagine «equa, indipendente e trasparente» sull’attacco alla stazione di Kramatorsk, nell’est dell’Ucraina, che ha causato più di 50 morti. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ribadendo che «le questioni umanitarie non dovrebbero essere politicizzate» e che «qualsiasi accusa deve essere basata sui fatti». La Cina, ha detto il portavoce, «sostiene un’indagine equa, indipendente e trasparente. Fino ad allora, tutte le parti dovrebbero esercitare moderazione ed evitare accuse infondate».
Ore 11.13 – Viminale: 89.920 i profughi sinora arrivati in Italia
Sono 89.920 i profughi ucraini arrivati finora in Italia: 46.491 donne, 9.984 uomini e 33.445 minori. Lo rende noto il Viminale, confermando che le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.
Ore 11.12 – Nato, Ministro Finlandia: «Potremmo chiedere adesione insieme a Svezia»
Anche «il processo della Svezia» per decidere se chiedere l’adesione alla Nato, come quello iniziato dalla Finlandia, «prenderà tempo, ma spero che, se prendiamo una decisione simile, potremo farlo all’incirca nello stesso momento». Così il Ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto, a Lussemburgo a margine del Consiglio Affari Esteri. «Questa settimana in Finlandia – ribadisce – il governo presenterà un Libro bianco» sulla Nato «il che dà al Parlamento la possibilità di discutere tutti gli aspetti di una possibile adesione alla Nato. Sulla base di quel dibattito, il governo trarrà le sue conclusioni, insieme al presidente della Repubblica». Per Helsinki, sottolinea il ministro, «è molto importante vedere che un processo simile è in corso in Svezia». In Finlandia la discussione verrà fatta nella Commissione Affari Esteri e «l’obiettivo è raggiungere un consenso. Poi, se ce ne sarà bisogno, siamo pronti ad andare avanti», conclude.
Ore 11.08 – Mosca, abbattuti due caccia e un elicottero d’attacco
Altri 78 obiettivi militari ucraini distrutti. Lo afferma il ministero della Difesa di Mosca. «Abbattuti – secondo il portavoce Igor Konashenkov – due caccia ucraini Su-25 nei pressi di Izyum», nel nordest dell’Ucraina, e un elicottero d’attacco Mi-24 nella regione meridionale di Kherson. Stando alle informazioni di Konashenkov, i russi hanno distrutto anche posti di comando ucraini, depositi di munizioni e carburante e sistemi di difesa aerea (come un sistema S-300 fornito «da un Paese europeo», inviato a Kiev dalla Slovacchia).
Ore 10.49 – Donetsk, evacuate 415 persone da Mariupol in 24 ore
«Le forze della Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) hanno evacuato 415 persone, tra cui 76 bambini, da Mariupol al villaggio Bezymennoye nelle ultime 24 ore». Così in una nota il quartier generale della difesa territoriale della DPR ripresa dalla Tass. «Dalle 8 del 10 aprile alle 8 dell’11 aprile, 415 persone, tra cui 76 bambini, sono state evacuate da Mariupol a Bezymennoye, distretto Novoazovsky.
Ore 10.47 – Zelensky, a Mariupol decine di migliaia di morti
Decine di migliaia di persone sono morte a Mariupol, nella regione di Donetsk. Lo ha annunciato il Presidente Zelensky nel suo discorso davanti al Parlamento della Corea del Sud, come riferisce Ukrinform. Il presidente ucraino ha osservato che la situazione peggiore è attualmente a Mariupol, poiché la città è stata bloccata dalle truppe russe dal primo marzo. «Mariupol è distrutta. Ci sono decine di migliaia di morti, ma anche così i russi non fermano l’offensiva. Vogliono fare di Mariupol una città evanescente», ha detto Zelensky. La Russia — ha aggiunto — «sta concentrando decine di migliaia di soldati per la prossima offensiva. Mosca non si fermerà finché non sarà costretta». E ha chiarito come i russi abbiano distrutto centinaia di infrastrutture chiave, compresi 300 ospedali.
Ore 10.44 – Sindaco Kiev: «Non abbassare guardia, città minacciata» Dopo il ritiro dei russi dai dintorni di Kiev, il sindaco della capitale Vitali Klitschko non esclude che le truppe di Mosca possano tornare a tentarne la conquista e invita a non abbassare la guardia. L‘ex campione di pugilato ha detto all’americana Abc che «il fatto che il nemico si sia ritirato a Kiev non significa che ha rinunciato a conquistare la capitale. Di conseguenza, non si può escludere un prossimo tentativo di “prendere Kiev in due giorni”. La città «deve continuare a essere pronta a difendersi». Nella stessa intervista, il fratello del sindaco, Wladimir Klitschko, chiede ancora armi e sanzioni contro la Russia: «Non possiamo difendere il nostro Paese con i pugni», ha detto riferendosi al passato di pugile che lo accomuna al fratello.
Ore 10.37 – Zelensky al Parlamento di Seul: «Decine di migliaia di soldati russi per prossima offensiva»
I prossimi giorni saranno «tesi» dato che la Russia «ha ancora più paura di perdere» la guerra e ha «concentrato decine di migliaia di soldati per la prossima offensiva». Così il presidente Zelensky intervenendo al Parlamento sudcoreano dicendo che «Mosca non si fermerà fino a quando non sarà costretta a fermarsi». Prima che Zelensky si rivolgesse ai deputati sudcoreani, Seul aveva respinto la richiesta di inviare armi letali e anti-aeree citando «questioni di principio».
Ore 10.30 – Germania prepara volo per trasferimento civili feriti
Le Forze armate tedesche preparano un volo per il trasferimento dei civili ucraini feriti, la prima operazione di questo tipo dal 24 febbraio. È quanto apprende l’agenzia Dpa secondo cui un Airbus A310 MedEvac dell‘Aeronautica decollerà da un aeroporto militare diretto a Rzeszow (Resovia), nel sudest della Polonia, a circa 90 km dal confine ucraino. Il volo trasferirà bambini e adulti in Germania per cure mediche. Soldati ucraini feriti sono già stati trasferiti in Germania.
Ore 10.15 – Irlanda, sì a embargo petrolio anche se crea problemi a Ue «L’Irlanda sostiene da tempo che dobbiamo adottare un approccio massimalista alle sanzioni per offrire il più forte deterrente possibile alla continuazione di questa guerra e brutalità. E questo dovrebbe includere, a nostro avviso, il petrolio». Così il Ministro degli Esteri irlandese, Simon Coveney, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri a Lussemburgo. «Sappiamo che è molto difficile per alcuni Stati membri – aggiunge -. E dobbiamo mantenere una posizione unita in tutta l’Ue. Ora abbiamo il carbone come parte del pacchetto di sanzioni. Sappiamo che la Commissione sta lavorando anche a un pacchetto futuro che speriamo di poter vedere presto e che comprenderà anche il petrolio».
Ore 10 – Governatore Kharkiv: «Abbiamo subito 66 attacchi in 24 ore» Nelle ultime 24 ore la regione di Kharkiv «è stata attaccata almeno 66 volte dall’artiglieria russa, da lanciamine e lanciarazzi multipli. A causa degli attacchi ci sono stati 11 morti, tra cui una bimba di 7 anni, e 14 feriti. Abbiamo anche notato l’utilizzo di mine ad azione ritardata». Così Oleg Synegubov, governatore della regione di Kharkiv.
Ore 9.58 – Nehammer, visita Putin è rischiosa ma necessaria
L’incontro con il presidente Putin è «una missione rischiosa», ma importante «per gettare ponti per dialogare». Così alla stampa austriaca il cancelliere Karl Nehammer prima della sua partenza per Mosca. Nehammer ha ribadito che non sarà «moralmente neutrale» e che durante l’incontro affronterà anche i «crimini di guerra» commessi in Ucraina. «Parlare non significa rinunciare alla propria posizione, anzi la illustrerò (a Putin, ndr)», ha aggiunto. Secondo il cancelliere austriaco, «tutto ciò che può essere fatto per aiutare il popolo ucraino e per fermare la guerra va fatto». Serve «diplomazia personale», ha proseguito. Gli obiettivi sono un possibile dialogo tra Zelensky e Putin, un cessate il fuoco o i corridoi umanitari. Nehammer vuole «fare di tutto per poter intraprendere passi verso la pace», anche se le possibilità di ottenere qualcosa sono scarse, ha ammesso. Si tratta del primo leader europeo a incontrare il capo di Stato russo dall’inizio della guerra. In un tweet Nehammer ha detto che l’Austria è «militarmente neutrale» ma che aveva una «chiara posizione sulla guerra di aggressione della Russia all’Ucraina».
Discussione
Conversazione
Ore 9.48 – Kiev: a Zaporizhzhia bombe continue e intimidazioni
La situazione umanitaria e di sicurezza nella regione di Zaporizhzhia è difficile, con i russi che bombardano regolarmente le città, istituiscono uffici di comando ed esercitano intimidazioni sui civili. Così il capo dell’amministrazione militare regionale di Zaporozhye, Alexander Starukh, in un’intervista a LIGA.net. «I combattimenti non si fermano da un mese. Soprattutto nella parte orientale della regione al confine con il Donbass. Ci sono regolari bombardamenti di artiglieria. I nostri territori vengono bombardati più volte alla settimana, ci sono distruzioni e vittime, soprattutto tra i civili», ha spiegato.
Ore 9.43 – Zelensky: «Inizia settimana difficile per il Donbass»
La settimana che comincia oggi sarà particolarmente tesa nella parte orientale del Paese perché le truppe russe continueranno a spostarsi e riorganizzarsi a Est. Così nel suo ultimo messaggio video il presidente Zelensky, secondo il quale anche l’esercito ucraino «si sta preparando» per rispondere alla prossima offensiva russa, preannunciando di voler aumentare la sua attività internazionale. «La prossima settimana non sarà meno importante delle precedenti. Sarà altrettanto tesa e dovremo essere ancora più responsabili», ha detto.
Ore 9.33 – Commissario diritti umani Onu, 1.793 civili morti
L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani dice che 1.793 civili sono stati uccisi e 2.439 feriti in Ucraina da quando è iniziata l’invasione russa su larga scala. A riportare il bilancio di vittime aggiornato è Ukrinform. Tra i morti ci sono «458 uomini, 294 donne, 27 ragazze e 46 ragazzi, 69 bambini e 899 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto. I feriti includono 279 uomini, 213 donne, 47 ragazze e 46 ragazzi, 136 bambini e 1.718 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto». A provocare la maggior parte di vittime è stato «l’uso di esplosivi, i bombardamenti dell’artiglieria pesante, i sistemi di razzi a lancio multiplo, gli attacchi missilistici e aerei», chiarisce il rapporto.
Ore 9.21 – Kiev, offensiva finale nel Donbass è iniziata
L’offensiva finale della Russia nella regione orientale del Donbass «è già iniziata». A riferirlo sulle televisioni ucraine, come riporta Cnn, Vadym Denysenko, consigliere del ministro dell’Interno ucraino. «I russi stanno accumulando le loro forze. Sì, non ci sono ancora le grandi battaglie di cui si parla tanto negli ultimi giorni, ma in generale potremmo dire che l’offensiva è già iniziata», ha chiarito Denysenko, segnalando esplosioni durante la notte nella regione di Dnipro. Prosegue, poi, il bombardamento su Kharkiv, la seconda città più grande del Paese.
Ore 9.17 – Mosca: «Distrutte armi inviate da Europa»
Il ministero della Difesa russo dice di aver distrutto il sistema di lancio missili S-300 fornito dall’Europa, alla periferia ucraina di Dnipro. Lo riporta la Tass. È stata la Slovacchia a fornire all’Ucraina il sistema missilistico di difesa aerea S-300. Lo ha confermato il primo ministro, Eduard Heger, venerdì in visita a Kiev. «È una decisione responsabile con la quale la Slovacchia, in quanto Paese sostenitore della pace, della libertà e della protezione dei diritti umani, fornisce aiuto all’Ucraina e ai suoi cittadini innocenti», ha aggiunto. Nell’attacco missilistico, chiarisce Mosca, sono stati uccisi 25 militari ucraini.
Ore 9.13 – «Nel Lugansk abbattute tutte le infrastrutture»
I militari ucraini hanno respinto un attacco russo vicino a Zolotye, nella regione di Lugansk, ma il nemico ha bombardato ogni città della zona: non è rimasta alcuna infrastruttura e sono stati abbattuti case e depositi di prodotti alimentari. Così il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhii Haidai, su Facebook, come riporta Ukrinform. Secondo Haidai, i russi hanno informatori che hanno dato fuoco a negozi con persone e a magazzini. «Pertanto, ogni bombardamento del patrimonio immobiliare è un attacco terroristico deliberato. I russi hanno preso d’assalto l’area di Zolotoye». Secondo lui, grattacieli e case private sono stati danneggiati a Lysychansk, Severodonetsk, Zolotoye e Kreminna.
Ore 9.10 – Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba: «Da Russia campagna di disinformazione per fermare armi a Kiev»
Kiev avverte l’Occidente sul rischio di essere oggetto di campagne di disinformazione da parte della Russia sulla fornitura di armi all’Ucraina. «La Russia sa che le forniture di armi sono essenziali per l’Ucraina e sta mobilitando tutti gli sforzi per minare» questo obiettivo, scrive il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. «Mosca ha preparato una massiccia campagna di informazione mirata ai media e ai politici stranieri. La loro fabbrica di troll – aggiunge – potrebbe inviare mail spam e inondare di commenti di disinformazione sull’Ucraina. Non cascateci».
Ore 9.07 – Borrell, guerre sono vinte o perse su campo battaglia
«Normalmente le guerre sono vinte o perse sul campo di battaglia». Così l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri a Lussemburgo, rispondendo a una domanda sulla notizia di un imminente offensiva russa. «Le sanzioni sono sempre sul tavolo. Discuteremo dell’efficacia di quelle approvate e anche dei prossimi passi».
Ore 8.59 – Kiev, per oggi concordati 9 corridoi umanitari
Concordati 9 corridoi umanitari per oggi in Ucraina. Lo fa sapere la vicepremier Iryna Vereshchuk su Telegram. In particolare nella regione di Donetsk è previsto il corridoio dalla città assediata di Mariupol a Zaporizhzhia, sempre con mezzi propri.
Ore 8.54 – Intelligence Gb teme l’uso di armi al fosforo a Mariupol
«Un precedente utilizzo da parte delle forze russe di munizioni al fosforo nell’area di Donetsk aumenta la possibilità di un loro futuro utilizzo a Mariupol, mentre si intensificano i combattimenti per la città». Lo riferisce l’intelligence britannica nel suo ultimo bollettino.