Soldati in acciaieria Azovstal, appello a Erdogan per uscire
ROMA NEWS
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, assicura che i “difficili negoziati” tra Mosca e Kiev stanno andando avanti, ma sul campo le armi non si fermano.
Il governatore della regione russa di Bryansk, Alexander Bogomaz, dice che “un caccia ucraino” avrebbe colpito “con 2 missili un villaggio russo nel distretto di Starodubsky, al confine con l‘Ucraina” e che “l’onda d’urto” avrebbe “danneggiato impianti usati per il carico di petrolio”, anche se non si sarebbero registrate vittime.
Grave anche la denuncia del capo della polizia della regione di Kyiv, Andriy Nebytov, che parla del ritrovamento di “una fossa con i corpi di tre uomini torturati, imbavagliati e uccisi con un colpo al capo”. La macabra scoperta sarebbe stata fatta nel bosco vicino al villaggio di Myrotske, nel distretto di Bucha. Le vittime sarebbero state “torturate a lungo” e “ferite di proiettili” sarebbero state trovate “negli arti”. I tre uomini sarebbero stati “finiti con colpi di arma da fuoco a un orecchio”. In totale, finora, gli investigatori ucraini avrebbero “esaminato 1.202 corpi di civili uccisi” nella regione di Kiev.
Combattimenti sempre più aspri si registrerebbero soprattutto a Mariupol dove molti soldati ucraini resterebbero asserragliati nell’acciaieria, si dice anche insieme a civili e a stranieri. E proprio da qui, il comandante della 36ma brigata marina ucraina Sergiy Volynsky (Volyn), lancia un appello al Presidente turco Erdogan affinché applichi per loro la procedura di “estradizione” portandoli direttamente in Turchia. Il comandante aggiunge che la situazione nell’acciaieria di Azovstal “è molto difficile” e che “i combattimenti” non si sarebbero “mai fermati”. Il negoziatore ucraino e consigliere del Presidente Zelensky, Mikhailo Podoliak, accusa Mosca, infatti, di aver “respinto tutte le proposte per aiutare a salvare la popolazione di Mariupol dai bombardamenti”.
Mentre proseguono gli scontri, la Bbc scrive che diversi “enti di beneficenza” starebbero lavorando “per consegnare pillole contraccettive d’emergenza agli ospedali ucraini in seguito alle crescenti segnalazioni di stupri”. E sono state inviate pillole “per l’aborto farmacologico che possono essere usate fino alla 24ma settimana di gravidanza”.
Sul fronte delle evacuazioni, Mosca respinge le critiche sostenendo, con il ministro Lavrov, che “più di un milione di persone” sarebbe stato “evacuato dall’Ucraina in Russia dal 24 febbraio scorso”. E questo, mentre il ministro dell’Informazione ucraino Oleksandr Tkachenko, accusa il Cremlino di diffondere la propria propaganda anche in Europa creando “il caos”. Tkachenko, chiede, infatti, “ai colleghi europei di sanzionare” tutti i canali russi “che ancora trasmettono sulle piattaforme satellitari”.
Decisamente pessimista il giudizio che la pronipote di Krusciov dà sul conflitto in corso. Secondo Nina Khrushcheva, docente di affari internazionali negli Stati Uniti, la Russia e l’Occidente non sarebbero mai stati così vicini “alla guerra nucleare di quanto non lo fossero stati l‘Urss e gli Usa durante la crisi dei missili di Cuba”. Forse anche perché la guerra rischia ogni giorno di più di uscire dai confini di Russia e Ucraina.
L’assistente Segretario di Stato Usa per Europa e Eurasia, Karen Donfried, ha appena concluso un giro in Kosovo, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Albania e Montenegro per assicurare il sostegno degli Stati Uniti. “Gli Usa – spiega Donfried – appoggiano fortemente il cammino euroatlantico di tutti i sei Paesi dei Balcani occidentali”.
Intanto, per colpa della guerra, i prezzi dei vari prodotti continuano ad aumentare. In Italia, Assoutenti lancia l’allarme per gli straordinari rincari di pasta, pane e olio di semi. La maglia nera spetta senza dubbio all’olio di semi di girasole, che in soli due mesi, tra gennaio e marzo 2022, registra aumenti di prezzo superiori anche al 40%.