Nel Decreto aiuti la stangata sui grandi operatori dell’energia. Eviterà al Governo di intervenire sul debito per coprire il Decreto aiuti da 14 miliardi di euro appena approvato dal Cdm.
dadel 02/05/2022 20:45
di Angela Zoppo
Dal Testo fiume del Decreto Aiuti con le misure su Bollette e Imprese approvato dal Consiglio dei Ministri, emerge la stangata per le grandi imprese dell’energia: il prelievo sugli extra-profitti degli operatori dell’energia sale dal 10 al 25% del valore aggiunto. La proposta, appoggiata da tutto il centro-sinistra, ha preso spinta con l‘aggravarsi della crisi russa-ucraina e la nuova impennata dei prezzi di elettricità e gas. Dal 10% precedente il Governo stimava un introito di 4,4 miliardi di euro, che ora potrebbe salire a oltre 6 miliardi.
La decisione è stata presa a fronte delle maggiori coperture richieste dal Decreto, che tra interventi su bollette, credito d’imposta, aiuti alle imprese, bonus sociale di 200 euro e taglio delle accise sui carburanti, sono salite a 14 miliardi di euro. Il Ministro dell‘Economia, Daniele Franco, parlando dopo il CdM, ha annunciato così l’ulteriore prelievo del 15% sui conti degli operatori dell’energia.
Venerdì scorso, a margine della presentazione dei conti del primo trimestre, il cfo dell’ Eni, Francesco Gattei, aveva detto che le stime del gruppo sui contraccolpi della misura che andava a colpire gli extra-profitti erano confermate nell’ordine di qualche centinaio di milioni di euro, ma che avrebbe atteso le eventuali modifiche alla norma, che infatti sono arrivate, per un calcolo definitivo.
Si tratta in ogni caso di una misura che sta dando molto lavoro ai legali delle imprese coinvolte, che si rifanno al precedente della Robin tax per sottolineare l’incostituzionalità.